Le medicine alternative postulano l'esistenza di forze organiche che vanno al di là del campo unitario delle scienze mediche. I concetti universali di pratiche terapeutiche tradizionali includono la convinzione che la salute sia uno stato di armonia tra mente e corpo e che la perdita di quest'armonia conduca alla malattia.
Con buona pace della medicina basata sull'evidenza (EBV) da una recente analisi epidemiologica (Passalacqua et al., 2000) in Italia la percentuale di persone che ricorrono a medicine alternative è del 30%,con punte del 50% in Australia e, di recente, anche negli Stati Uniti. Fino al 70% in Germania e di poco meno in Francia. Come mai? Sono tutti impazziti? Tutti manipolati da una qualche potente lobby anti farmaci più forte della lobby dei produttori di farmaci? Forse bisognerebbe dedicare più tempo e più soldi nella ricerca in questo ambito usando però un metro di misura adeguato, se continuiamo a misurare i risultati della medicina alternativa con il metro della medicina allopatica è come misurare un peso con il metro. Quando si parla di STRETCHING c’è sempre una gran confusione perciò è importante fare un po’ di chiarezza (evidenze scientifiche ). Vale la pensa chiedersi se e quando farlo? La risposta è sì!
Si dice che lo stretching aiuta a ~ prevenire gli infortuni ~ aumenta la performance ~ aiuta a recuperare in tempi minori ~ favorisce e preserva la mobilità articolare Andiamo a vedere insieme i 4 punti —> il tono del muscolo è controllato da fusi neuromuscolari e organo tendineo del Golgi: i primi si attivano quando il muscolo viene stirato eccessivamente e lo fanno contrarre, i secondi invece si attivano quando c’è troppa tensione e fanno rilasciare il muscolo. Se prima di un’attività di potenza e velocità andiamo a fare uno stretching statico inibiamo la risposta fusale , la qualità della contrazione sarà alterata e questo aumenterà la probabilità di infortunio. Lo stretching dinamico non altera il tono, quello balistico lo eccita. Quindi i differenti tipi di stretching (statico, dinamico, balistico) alterano l’attività propriocettiva del muscolo e con questo possono aumentare o diminuire la possibilità di infortunio. Un muscolo leggermente allungato genera più forza mentre un muscolo eccessivamente allungato genererà meno forza. Lo stretching statico ha senso farlo nel momento in cui i ROM (range of movement) sono ridotti e insufficienti rispetto allo sport che svolgo. Non sempre lo stretching aiuta il recupero anzi a volte lo ostacola : durante l’attività fisica il muscolo è sottoposto a tensioni e stiramenti , quando facciamo stretching sottoponiamo il muscolo ad un ulteriore stiramento che può causare altri microdanni. Inoltre l’allungamento genera vasocostrizione che riduce l’afflusso di sangue fondamentale per il recupero. Per noi osteopati il concetto di arteria suprema è fondamentale : un’articolazione mantiene la sua mobilità se innervata e irrorata correttamente. Fare movimento idrata i tessuti quindi fare stretching previene l’invecchiamento tissutale e mantiene sane le articolazioni. Quindi ricorda che non è importante se fare o non fare stretching MA QUANDO farlo e COME FARLO!!! A chi è rivolto il trattamento osteopatico? A TUTTI
Alle persone di tutte le età e con stili di vita differenti: dal bambino alla persona più anziana, allo sportivo, a chi è più sedentario, alle donne in gravidanza.. insomma proprio a tutti! E non per forza deve essere presente una sintomatologia, un fastidio o un dolore.. fare un check dall’osteopata una volta ogni tanto farà solo che bene al vostro corpo. I PIVOT DELLA COLONNA VERTEBRALE IN GRAVIDANZA
La colonna nella donna in gravidanza è sottoposta a tensioni dovute alla "postura posteriore". A partire dalla 12 settimana l'utero smetterà di essere un organo intrapelvico per espandersi nell'addome fino ad arrivare a 2 cm dal processo xifoideo. L'input dei cambiamenti vertebrali parte dall'iperlordosi lombare e successivi adattamenti del resto della colonna. Il diaframma, sottoposto al gioco delle pressioni, si appiattisce aumentando la trazione a livello dei pilastri e sovraccaricando ulteriormente il passaggio toraco-lombare. 5 MOTIVI PER ANDARE DALL’OSTEOPATA
Ha poche controindicazioni, come per esempio fratture, patologie molto gravi o lesioni che necessitano un intervento medico. È adatto a qualsiasi fascia di età: infatti è efficace dai bambini agli anziani. Non comporta l’uso di farmaci: l’osteopatia è una terapia manuale, quindi si avvale di manipolazioni e tecniche specifiche. È indicata per molte problematiche comuni: mal di testa, disturbi del sonno, disturbi gastrointestinali, dolori alla schiena, fastidio alle articolazioni (spalla, anca, ATM..). Stimola l’autoguarigione del corpo: con il trattamento osteopatico vengono inviati al corpo degli input che una volta elaborati attivano il processo di autoguarigione già presente nel nostro corpo. Si parla impropriamente di NERVI ACCAVALLATI per indicare una condizione di dolore acuto che insorge in alcune aree muscolari.
Questi dolori più o meno acuti non sono certo determinati dallo spostamento dei nervi che rimangono sempre nella stessa posizione (PER FORTUNA) ben protetti da muscoli, fasce e segmenti ossei! Piuttosto il dolore causato dall’’’infiammazione è legato ad uno stato tensivo del muscolo non corretto: qui parliamo di Trigger Point= “punto grilletto”. Cosa sono?? Zone rigide, ischemiche, poco contrattili all’interno di una bendelletta di un muscolo. Il dolore può essere alla palpazione o irradiarsi in altre zone ( dolore riflesso). —> possono essere attivi = presenza di sintomatologia dolorosa alla palpazione, al movimento e a riposo. —> latenti = dolore solo alla palpazione. Cosa crea questo dolore?? stress sedentarietà posture scorrete attività fisica molto intensa variazioni climatiche importanti. ACIDO LATTICO
È una sostanza prodotta dall’organismo durante un’attività fisica. Prima si credeva e ahimè ancora molte volte lo sento dire che il dolore che si accusava a distanza di giorni dall’esercizio fosse causato da un accumulo di acido lattico. NON È COSÌ. In questo caso parliamo di DOMS (=indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata) che si presentano maggiormente dopo le 24h dall’allenamento. Chi conosce la fisiologia sa bene che l’acido lattico che viene prodotto a seguito di un’attività fisica viene anche smaltito nell’arco delle 2/3h successive all’allenamento. Ma quindi c’è correlazione tra DOMS e micro-lacerazioni muscolari?? NO Quando noi sentiamo male non è il tessuto muscolare ad essere alterato bensì i nocicettori (recettori del dolore - sistema nervoso) —> è quindi il sistema neurale ad essere infiammato non il muscolo. Cosa fare (RIMEDI)? • Recupero attivo —> allenamento leggero • Acqua fredda subito dopo l’attività • Acqua calda / tiepida dopo qualche ora dall’allenamento • Massaggi • Riposo L'elaborazione del dolore dopo un trattamento è importante.
La ferita nel nostro corpo può essere paragonata alla fessura nel guscio di un'ostrica che nasconde la perla al suo interno. I minuscoli pulviscoli all'interno di un'ostrica si trasformano in una perla, ma l'ostrica e la perla rimangono in un luogo angusto e oscuro fino a quando qualcuno non li coglie e non li porta alla luce. Così à volte la sofferenza apparentemente ci divide, interrompe il flusso tra noi e l'ambiente, rompe un'integrità come una frattura tra noi e gli altri. Qualsiasi evento dell'esistenza ci costringa a inoltralci nuovamente in quegli abissi, mostrerebbe inevitabilmente l'intimo legame tra la nostra sofferenza e la possibilità di riemergere. Il dolore è legato al condizionamento, alla percezione che abbiamo dello stimolo e della realtà.
Il dolore non è una risposta definita dell'organismo ma un fenomeno, un'esperienza, costituita da stimoli esterni e interpretazioni interne. |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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