I PIVOT DELLA COLONNA VERTEBRALE IN GRAVIDANZA
La colonna nella donna in gravidanza è sottoposta a tensioni dovute alla "postura posteriore". A partire dalla 12 settimana l'utero smetterà di essere un organo intrapelvico per espandersi nell'addome fino ad arrivare a 2 cm dal processo xifoideo. L'input dei cambiamenti vertebrali parte dall'iperlordosi lombare e successivi adattamenti del resto della colonna. Il diaframma, sottoposto al gioco delle pressioni, si appiattisce aumentando la trazione a livello dei pilastri e sovraccaricando ulteriormente il passaggio toraco-lombare. 5 MOTIVI PER ANDARE DALL’OSTEOPATA
Ha poche controindicazioni, come per esempio fratture, patologie molto gravi o lesioni che necessitano un intervento medico. È adatto a qualsiasi fascia di età: infatti è efficace dai bambini agli anziani. Non comporta l’uso di farmaci: l’osteopatia è una terapia manuale, quindi si avvale di manipolazioni e tecniche specifiche. È indicata per molte problematiche comuni: mal di testa, disturbi del sonno, disturbi gastrointestinali, dolori alla schiena, fastidio alle articolazioni (spalla, anca, ATM..). Stimola l’autoguarigione del corpo: con il trattamento osteopatico vengono inviati al corpo degli input che una volta elaborati attivano il processo di autoguarigione già presente nel nostro corpo. Si parla impropriamente di NERVI ACCAVALLATI per indicare una condizione di dolore acuto che insorge in alcune aree muscolari.
Questi dolori più o meno acuti non sono certo determinati dallo spostamento dei nervi che rimangono sempre nella stessa posizione (PER FORTUNA) ben protetti da muscoli, fasce e segmenti ossei! Piuttosto il dolore causato dall’’’infiammazione è legato ad uno stato tensivo del muscolo non corretto: qui parliamo di Trigger Point= “punto grilletto”. Cosa sono?? Zone rigide, ischemiche, poco contrattili all’interno di una bendelletta di un muscolo. Il dolore può essere alla palpazione o irradiarsi in altre zone ( dolore riflesso). —> possono essere attivi = presenza di sintomatologia dolorosa alla palpazione, al movimento e a riposo. —> latenti = dolore solo alla palpazione. Cosa crea questo dolore?? stress sedentarietà posture scorrete attività fisica molto intensa variazioni climatiche importanti. Quando parliamo di vizi orali nei bimbi parliamo di dito in bocca , uso prolungato del ciuccio e del biberon.
Se mantenuti a lungo possono compromettere la salute della bocca/denti ma anche determinare atteggiamenti posturali dannosi. Partiamo con il dire che la suzione nel neonato è un’azione innata ma in questo caso non parliamo chiaramente di suzione nutritiva bensì di una suzione legata al senso di rilassamento, conforto, benessere psicofisico. Queste cattive abitudini possono determinare problematiche occlusali come un morso aperto (con palato ogivale = palato stretto) e un morso profondo che possono incidere negativamente sulla deglutizione e sul linguaggio del bambino. La malocclusione a sua volta può determinare atteggiamenti posturali sbagliati creando tensioni muscolari e articolari rilevanti con conseguente alterazione della meccanica respiratoria: il bambino tenderà a respirare con la bocca aperta aumentando così la possibilità di ipertrofia adeno-tonsillare. É fondamentale il lavoro in equipe: far valutare infatti il bambino da un dentista e da un logopedista è fondamentale al fine di ridurre/eliminare questo vizietto e le conseguenze che ne derivano. Intervenire sulle cause e non sulla sintomatologia.
In questa frase viene ben racchiuso il concetto di Osteopatia che mira a ricondurre il corpo in uno stato di equilibrio e non soltanto a cessare la sintomatologia dolorosa determinata dalla somministrazione di farmaci. CUSINO SI O CUSCINO NO?
Le linee guida sconsigliano l’utilizzo del cuscino fino ai due anni di vita. Perché ? Per prevenire la morte in culla (SIDS)—> Il lattante girandosi nel lettino rischierebbe di soffocare; per lo stesso motivo si sconsiglia l’uso del paracolpi. La curva lordotica cervicale non è ancora ben formata —> Nei bambini e nell’adulto il cuscino serve anche a riempire lo spazio tra lordosi cervicale (curva cervicale) e materasso; questa curva è assente nei lattanti quindi l’uso del cuscino è inutile. Diversa è la situazione nella quale il bambino ha una plagiocefalia o reflusso gastro-esofageo patologico; in questi casi saranno d’aiuto dei cuscini appositi previa valutazione pediatrica. Che caratteristiche deve avere un cuscino che introduco dopo i 24 mesi? * Basso * Antisoffoco * Antireflusso * Non deve essere troppo morbido (deve infatti sostenere il capo). Le tecniche manipolative dirette (quelli che vengono chiamati “scrocchi”)se fatte da professionisti e con consapevolezza non sono dannose anzi possono essere risolutive in tanti quadri sintomatologici.
L’auto manipolazione (scrocchiarsi da solo), che nella maggior parte dei casi avviene a livello cervicale e lombare, non fa bene per varie motivazioni. Vediamole insieme: - L’auto- manipolazione avviene su segmenti tendenzialmente già mobili che non devono essere quindi “sbloccati”; - A lungo andare questa abitudine errata può generare un’instabilità articolare e degenerazione cartilaginea. - La sensazione di benessere che si avverte dopo un’auto-manipolazione ha una tempistica ristretta infatti dopo mezz’ora volendo guardare si avrebbe nuovamente la necessità di ri-manipolarsi. Senti disagio o fastidio, non auto-manipolarti prenota una visita con me: Bruxismo:
Definiamo che cos’è: è quella condizione nella quale si serra fortemente la mandibola e si strofinano i denti emettendo un suono simile ad uno crepitio. Tendenzialmente avviene maggiormente durante la notte e può presentarsi anche in forma più lieve —> si serra solamente senza digrignare i denti. È spesso associato ad un’errata masticazione e in tanti casi c’è anche la presenza di un click mandibolare. Che cosa provoca ? * dolore alla mandibola; * Lesioni da sfregamento ai denti (smalto, ipersensibilità dei denti stessi..); * Mal di testa; * Dolore cervicale ma anche di riflesso su tutta la colonna vertebrale ; * Formazione di artrosi sui condili mandibolari; * Sensazione di instabilità. Qual’ è la causa ? La fisiopatologia è sconosciuta sebbene stress e ansia siano considerati fattori di rischio. È principalmente associato a reazioni allo stress e tic nervosi. Sono limitate le connessioni che associano il bruxismo secondario a problemi di Malocclusione. Pubblicazioni recenti suggeriscono che il bruxismo notturno sia secondario a micro sollecitazioni legate al sonno (aumento dell’attività cardiaca e respiratoria autonomica che tende a ripetersi 8-14 volte per ora). Sono ancora in fase di studio i fattori genetici ereditari. Se non curo questo disturbo posso andare incontro non solo ad una degenerazione delle strutture masticatorie ma anche ad una degenerazione della meccanica masticatoria. PERCHE' ANDARE DAL FISIOTERAPISTA OSTEOPATA SE STO BENE!?!?
Erroneamente molti vanno dal Fisioterapista Osteopata, in italia, quasi esclusivamente se in presenza di un sintomo, difficilmente (se non in campo sportivo) i pazienti si sottopongono a controlli periodici per capire se la loro condizione apparentemente sana, possa dare problemi in futuro. Sebbene non tutti i dolori e le problematiche possono essere individuate precocemente, sicuramente uno screening della postura e del movimento possono essere d'aiuto per individuare disfunzioni e anomalie,che se corrette per tempo, possono ridurre o evitare l'insorgenza di dolori, blocchi o problematiche più difficili e lunghe da curare in un secondo momento. E' importante "usare" il Fisioterapista Osteopata come alleato per la PREVENZIONE . 🔊 Fare un controllo richiede solo 1 ora ogni 3 o 4 mesi! INDIVIDUARE PROBLEMATICHE PER TEMPO : - RIDUCE O EVITA IL SINTOMO - RIDUCE LA FORMAZIONE DI ARTROSI - RIDUCE NOTEVOLMENTE LE SPESE DI CURA --> Chiama per maggiori informazioni: 3406828905 #cura #prevenzione #artrosi #fisioterapia #riabilitazione #osteopatia #aosta #dolore #sport #postura #rpg #salute #pain #wellness #fitness #infortunio #cervicale #maldischiena #backpain #manipolazione #fascia #marcopaonessa Il Palace Hotel di Milano Marittima ha ospitato, in occasione della 43° edizione del Congresso Nazionale dell’Albo degli Ottici Optometristi, più di 600 partecipanti e 40 aziende leader: erano presenti protagonisti del settore ed altri professionisti in ambito medico-sanitario, quali oculisti, ortottisti, osteopati e posturologi, oltre ad esperti di marketing e dell’ottica oftalmica. Accademia Osteopatia e Scuola di Ottica e Optometria Leonardo da Vinci erano rappresentati dal Dott. Matteo Tuvinelli e dal prof. Marco Benedetti. La collaborazione multidisciplinare tra vari professionisti che concorrono al benessere della persona ed al miglioramento della sua qualità di vita diventa sempre più importante in questo contesto sociale. Il Congresso è stato un successo di settore ed ha rappresentato un’ottima occasione per sottolineare l’importanza della sinergia tra osteopata ed optometrista: due figure professionali che collaborano sulla correlazione tra postura e percezione visiva, eliminando non solo il sintomo, ma soprattutto la causa alla base della sua comparsa. Aspetto visivo nella valutazione dell’osteopata
Matteo Tuvinelli, osteopata L’obiettivo dell’osteopata è quello di ricercare la causa primaria dei disordini muscoscheletrici, attraverso un’attenta valutazione posturale, dei test attivi e passivi e una fine discriminazione palpatoria al fine di individuare le cause che hanno portato alla manifestazione del sintomo dolorifico. Tra queste disfunzioni primarie vi può essere un’interferenza visiva. L’osteopata attraverso la valutazione visiva della posizione del capo e la palpazione della tonicità della muscolatura sub-occipitale, degli scaleni e più in generale delle strutture innervate dal trigemino e quelle in relazione ad esso, è in grado di capire quando c’è una interferenza dei recettori visivi sulla postura e su un eventuale sintomo. In questo caso l’osteopata si avvarrà della collaborazione dell’optometrista al fine della risoluzione del caso e quindi del sintomo. L’optometrista avrà invece bisogno dell’osteopata quando non riesce a ripristinare la posizione corretta del soggetto, ovvero riuscirà a risolvere e normalizzare l’interferenza visiva, ma non potrà eliminare o migliorare le altre disfunzioni presenti dovute, ad esempio, a posture viziate mantenute a lungo, a crescite repentine, a rilevanti traumi pregressi o ad interventi chirurgici, a disordini di natura viscero-somatica e altro ancora. Per questi motivi la collaborazione multidisciplinare tra vari professionisti che concorrono al benessere della persona e al miglioramento della sua qualità di vita, diventa sempre più importante in questo contesto sociale, in particolare tra osteopata ed optometrista vista l’ “evoluzione” sociale che ci sta portando verso un aumento della sedentarietà e dell’utilizzo di device con stimolazioni alterate della componente muscoloscheletrica e visiva. |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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