[Allenarsi da soli è noioso e complicato?]
Buongiorno Come state? Innanzitutto faccio i complimenti alle decine di persone che hanno deciso di intraprendere un percorso terapeutico con me per incrementare la salute della propria schiena Questa mattina voglio parlare di uno dei problemi che si possono avere quando ci si approccia ad un allenamento con esercizi terapeutici. Ovvero quello smarrimento iniziale di fronte a una lista infinita gli esercizi. Ok, teoricamente dovresti sapere cosa fare, hai i tuoi esercizi... basta solo partire e via. In realtà tanta volte iniziano a sorgere dei dubbi... li devo fare tutti di seguito? Possono esserci delle pause? I tempi di recupero? E questo movimento... ma come diavolo si fa? Lo sto eseguendo correttamente? Ecco, sicuramente sarà capitato anche a te... Il fatto è che non avere delle indicazioni precise su quello che dovrai andare a fare, ma solo di carattere generale , tante volte può essere un bel problema... soprattutto per chi si sta affacciando per la prima volta all'esercizio fisico. Questo perchè tutti i dubbi e queste incognite spesso paralizzano e ti frenano dall'iniziare. Si crea una certa resistenza in quanto non si sa bene cosa fare, allora si preferisce rimandare. Ma certamente non è l'ideale se avevamo deciso intraprendere un percorso con l'obiettivo di contrastare il dolore e migliorare la nostra salute. Perciò ho fatto in modo di rendere l'approccio al mio Protocollo e ai suoi allenamenti il più facile e “indolore” possibile Durante le sedute ti mostrerò i movimenti e ti darò i tempi delle pause. Come ha detto Maria, una mia paziente, “avere un fisioterapista accanto che ti guida e ti spiega come fare gli esercizi passo passo, come svolgerli, e quali errori di esecuzione evitare è stato fondamentale.” Questo è estremamente utile anche se sei una di quelle persone che è sempre presa da mille pensieri e fatica a rimanere concentrata quando si allena. È comunque vero che devi mettere il tuo impegno per fare gli allenamenti con costanza e proseguire nel percorso. Ma quello che faccio durante la seduta è darti il maggiore supporto e aiuto possibile per guidarti attraverso tutte, e dico proprio tutte, le diverse fasi. Di modo che tu possa progredire ed avanzare nel percorso in modo semplice e senza intoppi. E se hai voglia di iniziare questo viaggio per migliorare la salute della tua schiena, ricorda che che devi solo prenotare una visita per valutare la tua situazione e presentarti il Protocollo. Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking oppure chiamare il 3406828905 A presto Marco [Cosa c'entrano Alimentazione e Meditazione con il mal di schiena?]
Buongiorno Sai... se dovessi usare una singola parola per descrivere un approccio terapeutico che funziona veramente, Quella parola sarebbe INTEGRAZIONE Nel corso dei miei studi, e soprattutto anche con l'esperienza, mi sono reso conto che per avere un impatto significativo sulla vita delle persone c’è la necessità di investire in più aree possibili della sua vita. In realtà questo vale per il mal di schiena, come per tantissime altre cose. Ma nel nostro caso gli aspetti non direttamente correlati che più frequentemente hanno collegamenti con il mal di schiena sono 2: l'ALIMENTAZIONE e lo STATO EMOTIVO. EMOZIONI Ormai studi su studi hanno ampiamente dimostrato quanto il nostro stress e le nostre emozioni influenzino enormemente lo stato di salute. Infatti hai mai avuto impressione che il tuo stato d’animo, le tue ansie o le tue preoccupazioni, abbiano una ricaduta sui tuoi dolori, o comunque sullo stato di contrazione e rigidità del tuo corpo? Immagino di sì... Ogni giorno tutti noi, (chi più, chi meno) combattiamo una sorta di battaglia contro questo nemico invisibile. Ma come fare ad eliminarlo? In realtà è impossibile eradicare del tutto una componente che fa parte della nostra vita. È normale agitarsi, arrabbiarsi, preoccuparsi... Ciò che NON è normale però è farsi travolgere completamente da queste emozioni, perdendo completamente il contatto con la realtà presente. Tutto questo ha una ricaduta sul benessere del nostro corpo. È questo il motivo che mi ha spinto a introdurre la pratica della MEDITAZIONE nella mia vita e la consiglio anche ai miei pazienti. E dato che non è una cosa facilissima da applicare, almeno per certe persone... (io sono uno di questi ) E ora passiamo al fattore alimentazione. ALIMENTAZIONE Il cibo che mangiamo entra letteralmente a far parte letteralmente di noi stessi. È facile intuire che se mangiamo schifezze stiamo male, se mangiamo cose salutari stiamo meglio. È pur vero che oggi rispetto al passato è più difficile mangiare bene, sia perché è complicato trovare cibo veramente sano, sia perché ci sono sempre più problematiche come intolleranze, allergie, patologie autoimmuni, ecc. (purtroppo le due cose sono collegate fra di loro) Per Questo motivo è molto importante essere consapevoli di quali sono le nostre reazioni rispetto agli alimenti che ingeriamo. Sensazioni di gonfiore, reflusso, acidità, stitichezza, colite… Anche qui, ormai sembra che stare male faccia parte della nostra vita… Ma in verità NON è normale. O almeno non dovrebbe esserlo. Devi sapere infatti che una cattiva alimentazione e sintomi gastro-intestinali possono essere correlati anche al Mal di Schiena, anzi a volte ne possono essere la causa principale. Pensa che il tuo intestino è strettamente collegato alla tua colonna vertebrale, sia da un punto di vista anatomico, sia da un punto di vista neurologico. Per cui un problema a livello dell'intestino si riflettere sulla colonna vertebrale. Una condizione di infiammazione cronica può coinvolgere la muscolatura circostante, come lo psoas, e inoltre creare delle tensioni viscerali. In queste situazioni fare esercizi o trattamenti non avrà effetto a lungo. Devi anche imparare a capire quali sono gli alimenti che più ti disturbano e come organizzare una buona alimentazione che abbia un azione anti-infiammatoria sulla tua schiena. Tutto questo, una buona alimentazione, la meditazione, in associazione al Protocollo terapeutico fisioterapico osteopatico ti permetterà di ottimizzare al massimo i risultati e apportare un vero cambiamento, che sia duraturo soprattutto. Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking oppure chiamare il 3406828905 Un abbraccio Marco L'attività fondamentale che non deve mai mancare in un percorso di cura per il mal di schiena18/1/2021
[L'attività fondamentale che non deve mai mancare in un percorso di cura per il mal di schiena]
Buongiorno Come va oggi? Nelle ultime settimane tante persone mi hanno chiesto delucidazioni riguardo al fatto di seguire un programma a distanza da soli. In questo periodo, vuoi o non vuoi, tante persone si sono ritrovate ad avere limitazioni e difficoltà a proseguire (o iniziare) i loro allenamenti e le terapie, e ora c'è bisogno di trovare delle "alternative". Quindi facendo degli esercizi da casa e degli allenamenti a distanza magari... E si chiedono giustamente se questo tipo di lavoro ha lo stesso effetto delle terapie tradizionali o se può sostituire le sedute di esercizi a studio o in palestra magari. Inoltre tante nuove persone mi hanno rivolto questo genere di domande. Per cui oggi facciamo un po' di chiarezza. Intanto partiamo col dire che non c'è una risposta univoca... E innanzitutto bisogna fare una doverosa premessa. Dobbiamo distinguere 2 grandi tipologie di lavoro, terapie, che possono essere fatte. 1- Da un lato tutte le tecniche fisioterapiche, strumentali e manuali, osteopatiche, manipolazioni, ecc... Quindi che richiedono obbligatoriamente la mano di un operatore esperto. 2- Dall'altro, un lavoro costituito da tutti i tipi di esercizi, movimenti e attività che possono essere svolte sia con la guida di un fisioterapista, allenatore, istruttore, o da soli a casa. Quindi i vari esercizi di mobilità, allungamento, respirazione, rinforzo, coordinazione, la meditazione, l'alimentazione... In questo caso in pratica è il paziente che deve li eseguire. Insomma sei tu che devi muovere attivamente la gamba, sei tu che devi fare l'azione. A questo punto la domanda è: Quando serve l'uno oppure l'altro? Possiamo banalmente dire che ogni situazione è diversa. - Quindi potresti dover allentare delle tensioni viscerali e per prima cosa hai bisogno di manipolazioni. Poi magari farai dei lavori di respirazione e a livello muscolare. - Oppure ti trovi in una situazione acuta di fortissimo dolore e prima di poter fare qualsiasi attività devi ridurlo attraverso le varie tecniche (con la TECAR terapia se per esempio la causa è una tensione muscolare) - O ancora potresti essere in condizione di partire da subito con lavori di mobilità e allungamento. Cosa è meglio fare lo si capisce e stabilisce durante la Valutazione. Quindi sapere da dove e come iniziare il tuo percorso. Quindi... abbiamo 2 tipologie di lavori, uno che deve essere svolto dal terapeuta e l'altro che devi svolgere TU. E laddove il primo, a seconda dei casi, può essere necessario oppure no. Il lavoro da parte tua è sempre necessario. Che a seguirti sia il fisioterapista, un personal trainer oppure che lo fai da solo. Mi dispiace ma non si scappa. Chi mi segue da un po' questo lo sa molto bene, specie i miei pazienti che vengono bacchettati quando non seguono le indicazioni. Quando conosco un nuovo paziente dico sempre che il risultato migliore lo possiamo raggiungere solo se c'è collaborazione da parte di entrambe le parti. Uno dei compiti del terapeuta infatti è renderti consapevole che la tua salute dipende anche dalle azioni che tu personalmente metti in atto ogni giorno. A prescindere dalla situazione iniziale, la cosa certa per chiunque soffre di mal di schiena è che ad un certo punto (prima è meglio) deve imparare ed eseguire certi tipi di esercizi e allenamenti in autonomia. A tutti i miei pazienti a studio infatti assegno degli esercizi, delle routine da svolgere a casa da soli. Dico da soli perché certe attività serve farle ogni giorno (la mobilità per esempio) e non può certo esserci ogni mattina il fisioterapista accanto a te che ti indica gli esercizi. Quindi esiste tutta una categoria di attività da portare avanti in autonomia, e che serve fare in TUTTI i casi. Perché bisogna considerare che questo serve anche per andare a riparare tutti i danni collaterali che si sono sviluppati dopo mesi o anni di mal di schiena, adattamenti posturali a causa del dolore, inattività prolungata... Chi soffre di mal di schiena cronico si trova sempre ad avere rigidità, tensione, ipotono muscolare. Di sicuro potrai confermarlo anche tu. Però queste sono tutte condizioni che non possono e non devono continuare a rimanere. Ma che bisogna assolutamente risolvere, in quanto possono creare a loro volta altri danni alla colonna, se non proprio essere la causa originaria del mal di schiena e della tua problematica. (Per esempio ricordiamo sempre che un'ernia, a meno che tu non abbia avuto un trauma, è il risultato di un eccessivo sovraccarico delle strutture articolari, dovuto a disturbi posturali, squilibri muscolari, muscoli poco allenati che non sono in grado di sopperire il carico dalle articolazioni) Nel percorso di cura è necessario quindi inserire questo tipo di attività. Successivamente non è che ci fermiamo, ma continuiamo con alcuni allenamenti per rinforzare la muscolatura, mantenere e migliorare la condizione fisica settimana dopo settimana. Perché l'obiettivo è CONTINUARE a stare bene. Non vogliamo fare terapie, esercizi, farci il mazzo per eliminare il problema e il dolore... Per poi adagiarci sugli allori e farlo ritornare, o svilupparne uno nuovo. Vogliamo eliminare il mal di schiena, e lo vogliamo eliminare per sempre (nei limiti dell'umanamente possibile) Lo voglio io, lo vogliono i miei pazienti, e penso proprio che lo voglia anche tu. Per farlo serve continuare a lavorare, ad allenarsi, intraprendere nuove abitudini, mantenersi attivi. In questo momento in cui siamo maggiormente costretti a passare del tempo in casa, forse è più importante che mai trovare il modo di farlo, anche se non ci eravamo abituati. È anche per questo che ho creato il Protocollo Proteggi la tua Schiena... che ho progettato un programma e un percorso che potesse essere seguito e portato avanti a distanza e in autonomia da casa propria, senza attrezzi particolari... Per permettere a tutti di migliorare la salute della propria schiena anche in questa nuova situazione in cui ci troviamo per adesso. Per riassumere prima di lasciarci. Ci sono 2 categorie di lavoro: uno fatto dal fisioterapista, operatore, osteopata e uno fatto di esercizi e movimenti che devi svolgere Mentre le terapie operatore dipendente possono essere necessarie oppure no (in alcuni casi assolutamente sì), e ti portano fino ad un certo punto. Il lavoro da casa, in autonomia è SEMPRE necessario. Da affiancare alle altre terapie per massimizzare e mantenere i risultati. O se la problematica lo consente, può da solo essere totalmente efficace e permettere di risolvere il problema. Di sicuro è già un grande passo avanti nel ridurre notevolmente il dolore ed evitare che possa peggiorare. Per oggi è tutto. Spero di essere stata abbastanza chiaro . E se per caso non è così o hai ancora qualche dubbio fammi sapere. Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking Alla prossima Marco [Per guarire dal Mal di Schiena, conosci te stesso, e prendi in mano la TUA salute]
Ciao a tutti Come state? La Conoscenza delle Cause Scatenanti di un mal di schiena e dei Meccanismi che alimentano il dolore è importante. La prima cosa che fa veramente la differenza quando si parla di mal di schiena, specie se cronico, è avere la Consapevolezza del motivo per cui stai soffrendo di quello specifico problema. Molto spesso invece questo è un aspetto trascurato. Magari anche quando vai dal medico... fai tutta una serie di esami diagnostici, dai quali però non emerge niente di così grave che possa giustificare il tuo problema. Oppure quante volte capita di vedersi fatta una diagnosi di lombalgia, ernia del disco, sciatalgia, piuttosto che spondilolistesi, ma di fatto ti viene data solo una cura farmacologica per la fase più acuta, e al massimo ti si dice che non rientri nell'iter chirurgico, per poi venire abbandonata a te stesso purtroppo. E per di più in questa circostanza cominci a farti anche delle domande riguardo al tuo stare male: "ma allora questo problema, questo dolore, ce l'ho veramente oppure no?" Ti chiedi se ti stai “inventando” tutto e inizi a dubitare persino di te stesso e delle tue sensazioni. Magari ti ritrovi anche scoraggiato in un certo senso, molli un attimo “la presa”, e provi ad aspettare per vedere se passa, o peggio ancora ti arrendi al fatto di dover convivere con questa condizione. Ovviamente questa non è per niente una buona cosa. Di certo perché intanto continui a stare nel dolore ed avere tutti i problemi e le limitazioni nella vita che conosciamo bene, ma anche perché nel contempo quella Causa che ti ha creato il mal di schiena, magari sta continuando ad agire e lavorare silenziosamente aumentando ancora di più i danni. Ecco allora che acquisire la Consapevolezza della tua situazione, ti fornisce non solo la conoscenza fine a se stesso, ma ti permette di essere “Libero e autonomo” in un certo senso. Dandoti la capacità di fare delle scelte migliori riguardo agli aspetti da cui partire per la cura del tuo mal di schiena, e anche alla scelta del giusto terapeuta o specialista a cui affidarti. Questo è il motivo principale per cui ho creato il programma Proteggi la tua Schiena. Voglio che chi lo segue ne possa uscire con una maggiore comprensione della propria condizione e su quali sono i passi da fare successivamente. Perché diciamolo se c'è un dolore, un problema, necessariamente c'è una qualcosa che ne è Causa, che deve essere trattata e su cui bisogna lavorare per poter stare bene. Prima però la dobbiamo trovare. Quindi se vuoi capirne di più sulla tua condizione di dolore e vuoi avere maggiori strumenti e conoscenze per essere protagonista della tua guarigione, ti consiglio di prenotare una visita e capiremo insieme cosa è utile per te Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking Un abbraccio Marco [Perdere Peso può anche essere Causa di mal di schiena?]
Buona domenica Hai mai pensato a come un fortissimo Dimagrimento può influire sul mal di schiena? Eh sì, oggi ti voglio portare un caso in cui è successo proprio questo. Ti ricordo l'importanza della Consapevolezza della condizione in cui ti trovi e del riconoscere quindi la Causa, il fattore scatenante che sta all'origine del tuo mal di schiena. Il fatto è che tante volte non è così facile e scontato trovarla. Delle volte non si indaga a fondo e ci si ferma solo alla superficie. Altre volte non viene trovato nulla, magari ti viene detto che non hai niente e vieni abbandonato a te stesso. Di persone con questa storia purtroppo ne incontro a decine... E questo è capitato anche a Giulia, una mia paziente, Giulia ha iniziato ad avere mal di schiena subito dopo un dimagrimento molto intenso di una decina di chili in pochi mesi. Come potrai immaginare né lei, né nessun altro aveva collegato il suo dolore alla perdita di peso. Aveva fatto quindi tutti gli esami e i soliti accertamenti, ma non era emerso assolutamente nulla. Magari starai pensando che la causa del suo mal di schiena sia il forte dimagrimento, in quanto potrebbe aver determinato magari una perdita di tono muscolare e di conseguenza un'instabilità della colonna. In realtà questa componente è anche presente, ma di sicuro non è la più importante. Purtroppo invece si è creata un PTOSI Renale a causa del repentino dimagrimento. Con "Ptosi renale" si intende uno scivolamento del rene in una posizione inferiore a quella solita. In pratica il rene normalmente è avvolto da una capsula di grasso bruno, e alloggiato nella loggia renale. In seguito a dimagrimenti molto rapidi e intensi il grasso di sostegno si riduce, e la struttura diventa molto più lassa e fragile, per cui non riesce più a sostenere l'organo. Allora il rene può andare in ptosi e "scivolare" verso il basso. MA QUESTO FATTO COME SI COLLEGA AL SUO MAL DI SCHIENA? Il rene si è ritrovato in un posto che non è il suo, e che è occupato da altre strutture. Si è andata a creare allora una compressione fra il rene e le strutture organiche adiacenti. Ne è originata un'infiammazione, e di conseguenza si sono create delle tensioni connettivali, delle tensioni fasciali. Il cervello per preservare il funzionamento dei principali organi tende allora ad adattarsi e a farti "piegare" involontariamente su te stessa per allentare queste tensioni. Il problema è che a lungo andare si instaura un adattamento posturale che però provoca dei danni alla colonna e le sue articolazioni. Oltretutto dietro al rene si trovano lo Psoas, il Quadrato dei Lombi... Tutte strutture muscolari che interessano moltissimo la schiena e che possono andare in contrazione, in tensione, e per questo portare ad un mal di schiena continuo e cronico. Allora magari fai la lastra, fai la risonanza, e non c'è niente che giustifica il tuo problema, ma intanto continui ad avere dolore. Come vedi a volte l'origine di un mal di schiena non è per niente banale o scontato E anche se ad una prima occhiata non viene trovato nulla, se tu stai male, di certo c'è qualcosa che non va. Il nostro corpo è un fantastico insieme di tanti sistemi e apparati in connessione tra di loro, più o meno strettamente. 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 "𝗜𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼"
Ciao Come state? Oggi riflettevo sulle solite raccomandazioni riguardo all'importanza di fare attività fisica. In questo periodo giustamente tutti ci interessiamo ai nuovi propositi per l'anno nuovo... In giro si sente sempre dire che bisogna mantenersi attivi, fare sport, movimento, per restare in salute e prevenire un'infinita serie di patologie diverse. Assolutamente corretto. Anche io ripeto sempre che per prevenire, e ancor più uscire dal mal di schiena, 𝗲̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮̀ 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗺𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 (𝗮 𝗳𝗶𝗮𝗻𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗲 𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗶𝗲, 𝘀𝗲 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗲 𝗼𝘃𝘃𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲). Ma in merito a questo discorso vorrei fare una precisazione su un importante aspetto che troppo spesso vedo invece trascurato. 𝗣𝗢𝗦𝗦𝗘𝗗𝗘𝗥𝗘 𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗗𝗥𝗢𝗡𝗔𝗡𝗭𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗣𝗥𝗢𝗣𝗥𝗜𝗢 𝗖𝗢𝗥𝗣𝗢 Quello di cui bisognerebbe parlare non è solo dell'importanza dell'attività fisica, Ma anche del fatto che la persona che si allena dovrebbe essere 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲 di quello che sta facendo, della programmazione che sta seguendo, dei muscoli che attiva, dei movimenti che compie. Ma la realtà è che la maggior parte delle persone demanda totalmente all'esterno la gestione del proprio “movimento”, all'istruttore della palestra, come al fisioterapista, ecc... Attenzione, non stiamo parlando di quanto è bravo uno, o di quanto è bravo l'altro. Stiamo parlando dell'abitudine da parte delle persone di restare p̲a̲s̲s̲i̲v̲i̲ nello svolgere l'a̲t̲t̲i̲v̲i̲t̲à̲ fisica. Di NON diventare consci del proprio funzionamento. E in effetti messa così salta fuori proprio il controsenso Quando magari ci rivolgiamo al commercialista o a un avvocato, potremmo scegliere di affidarci totalmente e ciecamente, e lasciar fare al professionista... Ma comunque sappiamo che è sempre meglio informarsi almeno un minimo sulle questioni che ci riguardano. Capire come funzionano certe cose per avere un controllo maggiore e ottenere un miglior risultato, per una cosa che prima di tutto è di nostro interesse. Allo stesso modo, se tu aspetti sempre che sia un istruttore a spiegarti come fare un esercizio, ma non acquisisci mai la consapevolezza di come quel muscolo effettivamente si muove, di quali strutture, quali articolazioni effettivamente vengono coinvolte... 𝗔𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗲̀ 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗲 𝘁𝘂 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗶𝗹 𝗧𝗨𝗢 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼. E non ne faccio una colpa, assolutamente. Per chi magari non ha un po' esperienza nel campo è normale pensarla in quel modo. Però quello che è importante sapere non è soltanto quali sono gli esercizi da fare in un determinato momento della giornata o della settimana... 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗶𝘀𝗶𝗿𝗲 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗹𝗹'𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼, acquisire un 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗺𝗼𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 con il quale eseguire l'esercizio. Diventare una specie di istruttore a tua volta. Molti miei pazienti per esempio, imparano dove si trova anatomicamente quel muscolo che vogliono allungare, piuttosto che tonificare. Qual è il movimento che effettivamente devono fare, e quali sono le strutture coinvolte. E avere queste "conoscenze" non è tanto per fare, o fine a se stesso. 𝙃𝙖 𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞𝙨𝙨𝙞𝙢𝙞 𝙫𝙖𝙣𝙩𝙖𝙜𝙜𝙞 𝙞𝙣𝙫𝙚𝙘𝙚. (perché ricordo che l'obiettivo è sempre avere i migliori risultati e tornare a stare bene) - 𝙋𝙚𝙧 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙚𝙫𝙞𝙩𝙞 𝙙𝙞 𝙛𝙖𝙧𝙩𝙞 𝙢𝙖𝙡𝙚: Perché sai esattamente qual è il limite meccanico entro il quale ti devi muovere. Quali sono i movimenti che un'articolazione può fare oppure no. - 𝘼𝙘𝙦𝙪𝙞𝙨𝙞𝙨𝙘𝙞 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙛𝙤𝙧𝙯𝙖, 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙫𝙚𝙡𝙤𝙘𝙚𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚: Soprattutto quando si fa un lavoro di tonificazione, se tu porti l'attenzione e focalizzi la tua mente su quel tipo di movimento, su quel muscolo... le fibre muscolari impiegate saranno molto più numerose, e quindi il tuo esercizio sarà molto più utile e proficuo. In questo modo tirerai fuori il massimo beneficio dall'attività per cui stai impegnando il tuo tempo. Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking [COSA MI SONO PORTATO A CASA DA QUESTO 2020]
ci siamo lasciarti alle spalle questo anno! Per la maggior parte delle persone è stato un anno terribile... C’è chi ha perso il lavoro Chi ha dovuto fare i conti con i propri demoni interni, preso dall’ansia, dall’angoscia, dalla paura Chi addirittura ha dovuto lasciare una persona cara, senza poterla nemmeno salutare Come in tutte le situazioni c’è anche il risvolto della medaglia Quando c’è un evento che mette in discussione la nostra vita, siamo costretti a riflettere, a buttare tutto all’aria, a mettere fine ad un lavoro, una relazione, un abitudine che fino a quel momento ci siamo trascinati... Questi eventi ci costringono ad uscire dalla nostra zona di comfort, ci impongono di fare una scelta...ed è in questo momento che dobbiamo mostrare il nostro coraggio! Anche per me è stato un anno difficile ... Potevo piangermi addosso oppure rimboccarmi le maniche... e per fortuna ho scelto questa seconda possibilità! È stato in quel periodo che è nato il protocollo proteggi la tua schiena, il programma grazie al quale, molte persone hanno potuto prendersi cura della propria schiena nonostante fossero bloccati a casa Molte persone hanno riscoperto il gusto di potersi prendere cura di se, di dedicarsi del tempo, di quanto anche da soli, la propria salute sia sensibile alle buone abitudini quotidiane Per me che ho sempre cercato di rendere consapevoli le persone alla presa in carico della propria salute, è stato importantissimo! Se non avessi avuto quel tempo a disposizione, non avrei potuto realizzare tutto questo Anche di ritorno nel mio studio, quando ho ritrovato i miei vecchi e nuovi pazienti, qualcosa era cambiato Sicuramente più paura, più angoscia, ma anche più determinazione a fare in modo che quello che di buono è successo durante il lockdown, durasse! Quello che sicuramente mi porto a casa da questo 2020 è una nuova visione... Fino a qualche mese fa ero concentrato solo ed unicamente su me stesso... come professionista, come uomo, come papà... Volevo dimostrare quanto valessi, volevo raggiungere i miei obiettivi... una visione centrata molto sull’ego e la realizzazione personale Ad oggi mi rendo conto di quanto invece parole come interconnessione, servizio, relazione con gli altri, abbiano preso il sopravvento Mi sono reso conto improvvisamente che “uno starnuto” in un angolo della Cina, sia in grado di creare una pandemia globale La nostra responsabilità e condotta di vita personale ha una ricaduta sull’altro, su chi ci sta più vicino ma a catena anche sulle persone più distanti È proprio questo che voglio tenere bene in mente quest’anno... Ho una grande fortuna ma allo stesso tempo una grande responsabilità... quella di poter arrivare a molte persone ogni giorno che in un modo o nell’altro stanno lottando contro una loro sofferenza Poter donare una speranza, un sorriso, un modo per prendersi cura di se stessi è la mia missione al servizio degli altri Ti auguro di trovare una missione altrettanto importante... di sentirti grato per quello che sei e quello che dai Ti auguro un anno, si spera, più in discesa del precedente Auguro a tutti noi di poter togliere finalmente questa maschera, poterci guardare negli occhi, sorridere e finalmente abbracciarci E speriamo che in quel momento e per sempre riusciremo a coglierne l’importanza, la gioia e l’intensità! Un abbraccio Marco La sindrome da conflitto sub-acromiale o sindrome del cercine glenoideo è una patologia purtroppo abbastanza frequente in palestra, per i notevoli sovraccarichi che spesso in modo sconsiderato il cingolo scapolare subisce. Alcune volte può essere confusa con altre patologie come la periartrite/periartrosi scapolo omerale o la tendinite del capo lungo del bicipite brachiale. Solo un’attenta valutazione della sintomatologia ed una completa indagine radiografica possono valutare la sua presenza.
Per comprendere la natura della sindrome è opportuno ricordare alcuni concetti di anatomia del cingolo scapolo-omerale. La testa omerale si articola medialmente con il glenoide della scapola e superiormente con la volta dell’acromion ed il legamento coraco-acromiale. Tra la testa omerale e la volta acromiale si trova una borsa, la borsa sottodeltoidea, indispensabile perché favorisce lo scorrimento e la dispersione del calore prodotto dall’attrito del movimento del braccio. Questo spazio è altresì attraversato dai tendini dei tre muscoli extrarotatori della cuffia dei rotatori: il sovraspinato, il sottospinato e il piccolo rotondo che vanno ad inserirsi sulla testa omerale a livello del tubercolo maggiore. Se per una mancanza di stabilizzazione la testa omerale tende a risalire, andrà a provocare importanti sollecitazioni alle strutture sub-acromiali. La mancanza di stabilizzazione della testa omerale può derivare da importanti sollecitazioni funzionali dovute a movimenti di intra-extrarotazioni a braccio abdotto e elevato. Il disequilibrio derivante da questa situazione si può tradurre in una vera e propria lesione alla cuffia ed in particolare al tendine del muscolo sovraspinato. Tale situazione a livello funzionale si manifesta con una notevole riduzione della mobilità articolare dovuta al dolore. Se la mobilità articolare non viene ripristinata al più presto ed il quadro patologico peggiora in modo marcato, la patologia può evolvere in una calcificazione degenerativa delle strutture muscolo tendinee. Le cause della sindrome da conflitto sub-acromiale Questa sindrome è indotta da notevoli e ripetute sollecitazioni funzionali come elevazioni e abduzioni degli arti superiori. Tali sollecitazioni sono comuni alla maggior parte delle discipline in cui brusche accelerazioni agli arti superiori sono frequentissime: il giavellotto, il tennis, il getto del peso. Anche in palestra alcuni esercizi aggravano o possono essere predisponenti alla sindrome: i tricipiti alle parallele o il lento dietro ad esempio. Spesso è riscontrata in attività lavorative manuali nelle quali alcune posture in elevazione e abduzione sono mantenute per molte ore (imbianchino, meccanico ecc.). Per meglio inquadrare la sindrome analizziamo la sintomatologia. Il conflitto è caratterizzato da un intenso dolore alla spalla esacerbato dai movimenti di ABDUZIONE, INTRAROTAZIONI ED EXTRAROTAZIONI del braccio. Si ha una notevole riduzione della mobilità articolare della spalla, a volte soppressa (spalla congelata). L’approccio valutativo funzionale deve considerare tale riduzione di mobilità attraverso una mobilizzazione attiva e passiva (pochi gradi) e deve essere confrontata con la controlaterale. La fase seguente consiste nella valutazione del tono trofismo muscolare del muscolo deltoide e del sovraspinato. Quest’ultimo, essendo profondo, può essere palpato sopra la spina della scapola e, nel caso di una marcata ipotonia, può essere presente un avvallamento in tale sede. Dal punto di vista funzionale il sovraspinato innesca il movimento abdutorio del braccio già dai primi gradi del movimento, quindi durante l’esame obiettivo motorio andrà valutato tale movimento. L’approccio terapeutico può iniziare solamente dopo il superamento del dolore. Diversamente si potrebbe instaurare un circolo vizioso legato al fatto che il dolore potrebbe bloccare ulteriormente l’articolazione e scatenare nuovamente dolore. Il dolore tende a ridurre l’utilizzo della spalla determinando una riduzione della mobilità articolare e del tono trofismo muscolare dei muscoli del cingolo. Il nostro scopo è: lenire il dolore, prevenire l’atrofia muscolare, ripristinare e mantenere la mobilità articolare e raggiungere la completa funzionalità. Il trattamento della sindrome da conflitto sub-acromiale Inizialmente bisognerà puntare sul ripristino della mobilità articolare attraverso semplici esercizi di ginnastica dolce. Considerando il tipo di sindrome è di fondamentale importanza il riscaldamento per ottimizzare gli esercizi e prevenire eventuali infortuni. Esercizi a corpo libero, con bastone ed elastici anche davanti allo specchio con movimenti di estensione e rotazione. Lo specchio assume in questo caso una valenza importante nel controllo visivo della mobilità raggiunta. Verranno eseguiti successivamente esercizi di rilasciamento dei muscoli del cingolo. Tali esercizi vengono definiti pendolari ed oscillatori. Consistono nell’impugnare un manubrio molto leggero max1Kg, si eseguono delle circonduzioni ed oscillazioni dell’arto superiore che risulta essere addotto. E’ consigliabile inclinare antero-lateralmente il tronco per decomprimere meccanicamente il conflitto tra la testa omerale e l’acromion. Successivamente sarà opportuno irrobustire la muscolatura del cingolo: in particolare la cuffia dei rotatori attraverso movimenti in intra ed extra rotazione dell’arto superiore addotto con gomito in flessione prima in scarico ed in seguito con elastici graduati e ai cavi. Sono sconsigliate le abduzioni dell’arto superiore, le elevazioni e le flessioni con appoggio dell’arto superiore con sovraccarico che possono innescare ulteriori dinamiche di conflitto sub-acromiale. Mettendo in pratica questi semplici suggerimenti potremmo sicuramente migliorare il quadro clinico e proseguire nel nostro viaggio che ci deve condurre verso il raggiungimento del benessere e della salute dei nostri pazienti. (Forumsalute) Si ringrazia la Fonte dell'articolo Durante una visita dal fisioterapista esistono molti fattori che possono influenzare i buoni risultati di un trattamento e, di conseguenza, il corretto recupero del paziente.
Per poter evitare alcune situazioni è necessario conoscere gli errori più frequenti di un paziente quando ricorre all'aiuto di un fisioterapista. Si tratta di casi facilmente risolvibili ma che si possono e devono evitare. Continua a leggere e scopri gli errori più frequenti di un paziente quando si reca alla visita dal fisioterapista. Cosa non dovrebbe fare un paziente in una visita dal fisioterapista?
Fonte: https://www.vitonica.com/fisioterapia/7-errores-frecuentes-al-acudir-al-fisioterapeuta |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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