In tante community ancora c’è il dubbio sull’utilizzo e relativo acquisto del girello e tante mamme ancora lo comprano per i propri bimbi.
Perché l’uso del girello è sconsigliato? Perché impedisce uno sviluppo corretto della sfera psico-motoria del bambino. Vediamo nello specifico che cosa intendo: Il bambino nel girello tenderà a camminare sulle punte contrastando quindi un corretto equilibrio e la coordinazione degli arti inferiori ; Impone dei movimenti al bambino che lui per primo non ha guadagnato e che in condizioni fisiologiche non farebbe: significa privarlo di tutti quei movimenti fisiologici e accompagnarlo verso movimenti che per lui sono totalmente innaturali ; Non sperimenterà il rotolamento, la caduta , il gattonare o lo strisciare; Non potrà sviluppare il senso dell’equilibrio perché non camminerà bensì trascinerà i piedi sulle punte ; Camminare sulle punte determinerà un carico eccessivo sull’articolazione delle anche; Nel girello il bambino arriverà ad un’altezza tale che potrà entrare in contatto con oggetti non idonei alla sua età evolutiva facendo quindi fatica a sviluppare il senso della prudenza. i bambini devono potersi muovere in uno spazio aperto e idoneo; consiglio sempre alle mie mamme di mettere i bimbi a terra, con i propri giochi, stimolandoli con oggetti sonori e fonti luminose. Ricordate che cadere è fondamentale perché da consapevolezza al bambino del proprio corpo nello spazio e gli insegna cosa può fare e cosa è meglio evitare. Scegliere un fisioterapista osteopata è una valida alternativa al trattamento farmacologico mirato soprattutto a diffusi disturbi muscolo-scheletrici quali dolori cervicali, lombari e infezioni nervose quali mal di testa cronico o Lombosciatalgia (dolore provocato dal Nervo Sciatico) e tanto altro.
Tali disturbi influiscono negativamente sulla quotidianità e non si può sempre ricorrere al farmaco per fermare il sintomo ma bisogna risalire alla causa per curare il problema. Quando parliamo di vizi orali nei bimbi parliamo di dito in bocca , uso prolungato del ciuccio e del biberon.
Se mantenuti a lungo possono compromettere la salute della bocca/denti ma anche determinare atteggiamenti posturali dannosi. Partiamo con il dire che la suzione nel neonato è un’azione innata ma in questo caso non parliamo chiaramente di suzione nutritiva bensì di una suzione legata al senso di rilassamento, conforto, benessere psicofisico. Queste cattive abitudini possono determinare problematiche occlusali come un morso aperto (con palato ogivale = palato stretto) e un morso profondo che possono incidere negativamente sulla deglutizione e sul linguaggio del bambino. La malocclusione a sua volta può determinare atteggiamenti posturali sbagliati creando tensioni muscolari e articolari rilevanti con conseguente alterazione della meccanica respiratoria: il bambino tenderà a respirare con la bocca aperta aumentando così la possibilità di ipertrofia adeno-tonsillare. É fondamentale il lavoro in equipe: far valutare infatti il bambino da un dentista e da un logopedista è fondamentale al fine di ridurre/eliminare questo vizietto e le conseguenze che ne derivano. Intervenire sulle cause e non sulla sintomatologia.
In questa frase viene ben racchiuso il concetto di Osteopatia che mira a ricondurre il corpo in uno stato di equilibrio e non soltanto a cessare la sintomatologia dolorosa determinata dalla somministrazione di farmaci. Se seguiamo il metodo Maria Montessori è importante creare degli ambienti a misura di bambino per far sì che il bebè possa sperimentare in autonomia e libertà lo spazio.
Parliamo quindi di favorire e non di stimolare le potenzialità del bambino che saranno diverse per ogni individuo! Diamo ai bimbi il loro tempo per fare tutte le esperienze motorie e sensoriali/cognitive senza ostacolarli. Pensiamo al Breast Crawl: il neonato appena nato viene appoggiato sul ventre materno e migra con movimenti piccoli e lenti spontaneamente verso il seno per la prima poppata (skin to skin). I bambini hanno così la capacità innata di rotolare su un fianco e sull’altro, strisciare, stare a pancia in giù, gattonare , camminare e perché no cadere (anche questo è fondamentale per sviluppare l’equilibrio e la consapevolezza del corpo nello spazio). Come mostra l’immagine ci sono delle abitudini di noi adulti che sarebbe meglio mettere da parte per sostenere al meglio sia da un punto di vista funzionale che posturale i nostri bambini! Il tema ciuccio è sempre un tema combattuto soprattutto tra i genitori.
Ma esiste un ciuccio che possa definirsi più idoneo? Sicuramente la prima immagine che vedete è quella del ciuccio che gli esperti della dentizione definiscono migliore rispetto alle tettarelle tradizionali in silicone. Uno studio effettuato in Germania nel 2016 afferma che più il collo della tettarella è flessibile e sottile minore è la pressione che viene esercitata su denti, sulla mascella e mandibola; riducendo così il rischio di malocclusioni e di disallineamento delle arcate dentarie. Come accennato più volte comunque le linee guida parlano di abbandonare il ciuccio entro il terzo anno di vita e già intorno ai 24 mesi bisognerebbe abituare il bambino a stare senza o a circoscrivere l’utilizzo del ciuccio al momento della nanna. Chiunque può trarre beneficio dal trattamento osteopatico.
Dal bambino con problematiche posturali all'anziano con dolori artrosici, l'Osteopatia è sempre pronta al sostegno di tutte le fasce d'età. 𝗣𝗟𝗔𝗚𝗜𝗢𝗖𝗘𝗙𝗔𝗟𝗜𝗔: 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼?
Di un dismorfismo, di una deformità cranio facciale che si riscontra nel neonato. CAUSE Sono molteplici le cause che determinano la plagiocefalia —> * Nascite premature; * Forze compressive all’interno dell’ utero; * Forze compressive extra uterine durante il parto (parto difficoltoso, utilizzo di ventosa...) * Dopo il parto: il bambino tende a dormire sempre sulla stesso lato —> in questo caso parliamo di plagiocefalia posturale. CONSIGLI Sempre previa valutazione da parte del pediatra curante che valuterà o meno l’utilizzo dell’apposito cuscino (che premetto non sarà risolutivo al 100% perché dovrà essere associato a trattamento fisioterapico/osteopatico) sarà importante seguire una serie di consigli e far eseguire dei piccoli esercizi al bebè. Il tummy time (pancia sotto) quando il bimbo è vigile e sotto supervisione, sarà importantissimo per favorire lo sviluppo della muscolatura cervicale e per evitare di tenere appoggiata la testolina; Portare il bambino in fascia o nel marsupio (mi raccomando ergonomici) ; Se il bambino tenderà a ruotare la testa sempre dalla stessa parte stimoliamolo con fonti luminose o sonore nella direzione controlaterale così da incuriosirlo a ruotare in senso opposto la testolina; Durante l’allattamento al seno o allattamento artificiale cambiare spesso lato così da non appoggiare la testa del bambino sempre dalla stessa parte. La testa del bambino nei primi mesi di vita fino all’anno cresce di 10-12 cm, risulta più malleabile e nei primi 6 mesi l’encefalo raddoppia il suo volume quindi é necessario intervenire tempestivamente. La plagiocefalia posizionale NON si risolverà da sola (come si crede) con la crescita della testa perché mantenuta da importanti tensioni. Altra falsa credenza è quella che inquadra questo dismorfismo solo come un’alterazione estetica e non funzionale : tanti bambini presentano un’asimmetria del tronco e un torcicollo posizionale che impedirà loro di sviluppare nel giusto modo le varie tappe evolutive motorie. L'osteopata è sicuramente il miglior alleato nella prevenzione e nel mantenimento di una performance sportiva ottimale!
Fisioterapia della spalla congelata o capsulite adesivaCosa è la capsulite adesiva (spalla congelata)
La capsulite adesiva, detta anche “frozen shoulder” (spalla congelata), è una patologia che colpisce la spalla caratterizzata da dolore e rigidità articolare con conseguente limitazione nei movimenti. Consiste in un processo infiammatorio a carico della capsula articolare, un manicotto di tessuto connettivo che riveste l’articolazione gleno-omerale. L’infiammazione determina un ispessimento della capsula, la formazione di aderenze e la perdita di elasticità. Nei pazienti affetti da spalla congelata diminuisce la possibilità di movimento sia attivo che passivo. La limitazione del movimento passivo è una caratteristica importante che permette di distinguere la capsulite adesiva da altre patologie della spalla quali la lesione della cuffia dei rotatori, la tendinopatia calcifica, l’artrosi scapolo-omerale. La capsulite adesiva può insorgere senza alcuna causa apparente (in questo caso si definisce idiopatica), o può svilupparsi dopo un periodo di immobilità forzata della spalla in seguito a un intervento chirurgico, ad una frattura o ad una lussazione (capsulite secondaria). Fattori di rischio della capsulite adesiva (spalla congelata)Fattori di rischio sono:
La spalla congelata si sviluppa in tre fasi:
Il trattamento della capsulite adesiva Il trattamento della capsulite adesiva ha due obiettivi: la riduzione della sintomatologia dolorosa ed il recupero dell’articolarità, ovvero il raggiungimento del completo range di movimento (ROM – Range Of Motion) della spalla. Per ridurre la sintomatologia dolorosa, oltre a ricorrere ad infiltrazioni intrarticolare di cortisone, il paziente può sottoporsi a sedute di tecarterapia. É importante sottolineare che il cortisone infiltrato a livello dei tessuti molli (tendini e muscoli) è controindicato poiché favorisce la formazione di calcificazioni ed aumenta il rischio di lesioni, mentre intra-articolare è molto utile per ridurre il dolore e l’infiammazione della capsula. La massoterapia della zona cervico-scapolare contribuisce a ridurre le contratture antalgiche. Per il recupero dell’articolarità il paziente dovrà effettuare sedute di fisioterapia:
Tutti gli esercizi devono essere eseguiti in assenza di dolore e ripetuti 2-3 volte al giorno. Gradualmente vengono inseriti per il recupero della forza muscolare dapprima esercizi in isometria, successivamente esercizi con elastici. Più del 90% dei pazienti con spalla congelata migliora con la fisioterapia, anche se spesso il recupero completo può richiedere anche più di un anno. Solo in pochissimi casi è necessario ricorrere all’intervento chirurgico di release capsulare in artroscopia. Fonte |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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