Mal di schiena (patologia della colonna vertebrale)
Lombalgia, sciatica, ernia, mal di schiena ... Spesso considerato il flagello dell'età, il mal di schiena può interferire con la qualità della vita se non trattato.
Per lo più di natura meccanica, il mal di schiena ha numerose cause e può peggiorare nel tempo. Uno stile di vita sedentario, stress, eccesso di peso, cattiva postura sul lavoro e a casa, in piedi o seduti tutto il giorno davanti al computer sono alcune delle nostre cattive abitudini che contribuiscono al mal di schiena. È quindi necessario un trattamento tempestivo per evitare che il dolore peggiori.

PRIMA DI INIZIARE ... IN PRIMA SEDUTA O IN UNA SESSIONE A SE STANTE
SI EFFETTUA LA VISITA FISIOTERAPICA/OSTEOPATICA
Nonostante il paziente arrivi solitamente nello studio fisioterapico con una diagnosi e prescrizione medica, il fisioterapista, prima di proporre l’eventuale terapia, è tenuto ad effettuare una propria valutazione, definita appunto “VALUTAZIONE FUNZIONALE FISIOTERAPICA”.
Tale processo di ragionamento clinico inizia con l’ANAMNESI, ovvero l’indagine conoscitiva sui precedenti e presenti fisiologici e patologici, individuali e familiari, di ogni singolo paziente.
L’anamnesi è sempre necessaria ai fini di:
- Conoscere il paziente e il contesto in cui è inserito
- Mettere a fuoco i suoi problemi e obiettivi
- Capire se è indicato, appropriato oppure controindicato l’intervento del fisioterapista per soddisfare il bisogno di salute del paziente stesso
L’anamnesi è il momento in cui si stabilisce un’alleanza terapeutica tra fisioterapista e paziente, è un dare e ricevere, è una successione continua e ordinata di domande e risposte.
Alla fine dell’anamnesi il fisioterapista deve arrivare a capire fondamentalmente se il paziente è nel posto giusto per cercare di risolvere il suo problema. Al minimo dubbio (in clinica si parla di “red flags” o “bandiere rosse”) il fisioterapista stesso non esiterà ad inviare (o reinviare) il paziente, con il proprio quesito clinico, dal relativo Medico Curante o Specialista per eventuali accertamenti diagnostici.
In caso contrario, invece, il processo di valutazione funzionale fisioterapica continuerà con l’ESAME FISICO OBIETTIVO del paziente che prevede, da parte del fisioterapista, una valutazione globale (o posturale) del paziente e, in base alle ipotesi diagnostiche funzionali formulate in anamnesi, un’indagine distrettuale del segmento o dei segmenti corporei ipoteticamente compromessi.
Terminato l’esame funzionale obiettivo il fisioterapista, se non individua eventuali “bandiere rosse” sfuggite o non emerse in anamnesi, che possono richiedere l’invio (o il reinvio) al Medico, formula la DIAGNOSI FUNZIONALE FISIOTERAPICA che prevede l’individuazione della disfunzione del paziente e delle cause fisiche o ambientali che la determinano.
A questo punto il fisioterapista propone al paziente l’eventuale PROGETTO RIABILITATIVO, specifico e personalizzato, che mira a stabilire e a raggiungere gli obiettivi condivisi in merito alla risoluzione o riduzione della disabilità del paziente stesso, in relazione alla sua menomazione fisica e/o ai possibili “ostacoli” ambientali, che possono limitarne la partecipazione sociale e/o lavorativa.
Il fisioterapista redige la relativa CARTELLA CLINICA FISIOTERAPICA che prevede di mettere per iscritto la valutazione funzionale fisioterapica, completa di diagnosi funzionale e progetto riabilitativo.
Alla cartella vanno allegati i moduli di CONSENSO INFORMATO e INFORMATIVA SULLA PRIVACY adeguatamente compilati e firmati dal paziente.
Se d’accordo, il paziente inizierà quindi, in un rapporto di alleanza terapeutica con fisioterapista ed equipe medica, il trattamento fisioterapico stabilito, che può prevedere:
- Esercizi terapeutici specifici
- Tecniche di terapia manuale
- Applicazione di terapie strumentali e/o elettromedicali
- Proposta e addestramento all’uso di eventuali ortesi e/o ausili
- Consigli posturali in relazione alle posizioni mantenute durante la giornata
- Educazione o rieducazione al movimento e ad una sana attività fisica
- Addestramento ad esercizi da svolgere in regime di autotrattamento a casa, in palestra o in gruppi di ginnastica medica
- Informazioni varie ed eventuali
Il trattamento fisioterapico rimane un processo in divenire che prevede una continua rivalutazione del paziente, con possibili modifiche del trattamento stesso in relazione al raggiungimento o meno degli obiettivi stabiliti.
SI EFFETTUA LA VISITA FISIOTERAPICA/OSTEOPATICA
Nonostante il paziente arrivi solitamente nello studio fisioterapico con una diagnosi e prescrizione medica, il fisioterapista, prima di proporre l’eventuale terapia, è tenuto ad effettuare una propria valutazione, definita appunto “VALUTAZIONE FUNZIONALE FISIOTERAPICA”.
Tale processo di ragionamento clinico inizia con l’ANAMNESI, ovvero l’indagine conoscitiva sui precedenti e presenti fisiologici e patologici, individuali e familiari, di ogni singolo paziente.
L’anamnesi è sempre necessaria ai fini di:
- Conoscere il paziente e il contesto in cui è inserito
- Mettere a fuoco i suoi problemi e obiettivi
- Capire se è indicato, appropriato oppure controindicato l’intervento del fisioterapista per soddisfare il bisogno di salute del paziente stesso
L’anamnesi è il momento in cui si stabilisce un’alleanza terapeutica tra fisioterapista e paziente, è un dare e ricevere, è una successione continua e ordinata di domande e risposte.
Alla fine dell’anamnesi il fisioterapista deve arrivare a capire fondamentalmente se il paziente è nel posto giusto per cercare di risolvere il suo problema. Al minimo dubbio (in clinica si parla di “red flags” o “bandiere rosse”) il fisioterapista stesso non esiterà ad inviare (o reinviare) il paziente, con il proprio quesito clinico, dal relativo Medico Curante o Specialista per eventuali accertamenti diagnostici.
In caso contrario, invece, il processo di valutazione funzionale fisioterapica continuerà con l’ESAME FISICO OBIETTIVO del paziente che prevede, da parte del fisioterapista, una valutazione globale (o posturale) del paziente e, in base alle ipotesi diagnostiche funzionali formulate in anamnesi, un’indagine distrettuale del segmento o dei segmenti corporei ipoteticamente compromessi.
Terminato l’esame funzionale obiettivo il fisioterapista, se non individua eventuali “bandiere rosse” sfuggite o non emerse in anamnesi, che possono richiedere l’invio (o il reinvio) al Medico, formula la DIAGNOSI FUNZIONALE FISIOTERAPICA che prevede l’individuazione della disfunzione del paziente e delle cause fisiche o ambientali che la determinano.
A questo punto il fisioterapista propone al paziente l’eventuale PROGETTO RIABILITATIVO, specifico e personalizzato, che mira a stabilire e a raggiungere gli obiettivi condivisi in merito alla risoluzione o riduzione della disabilità del paziente stesso, in relazione alla sua menomazione fisica e/o ai possibili “ostacoli” ambientali, che possono limitarne la partecipazione sociale e/o lavorativa.
Il fisioterapista redige la relativa CARTELLA CLINICA FISIOTERAPICA che prevede di mettere per iscritto la valutazione funzionale fisioterapica, completa di diagnosi funzionale e progetto riabilitativo.
Alla cartella vanno allegati i moduli di CONSENSO INFORMATO e INFORMATIVA SULLA PRIVACY adeguatamente compilati e firmati dal paziente.
Se d’accordo, il paziente inizierà quindi, in un rapporto di alleanza terapeutica con fisioterapista ed equipe medica, il trattamento fisioterapico stabilito, che può prevedere:
- Esercizi terapeutici specifici
- Tecniche di terapia manuale
- Applicazione di terapie strumentali e/o elettromedicali
- Proposta e addestramento all’uso di eventuali ortesi e/o ausili
- Consigli posturali in relazione alle posizioni mantenute durante la giornata
- Educazione o rieducazione al movimento e ad una sana attività fisica
- Addestramento ad esercizi da svolgere in regime di autotrattamento a casa, in palestra o in gruppi di ginnastica medica
- Informazioni varie ed eventuali
Il trattamento fisioterapico rimane un processo in divenire che prevede una continua rivalutazione del paziente, con possibili modifiche del trattamento stesso in relazione al raggiungimento o meno degli obiettivi stabiliti.

Il trattamento manuale osteopatico può intervenire già nelle prime fasi dando un importante contributo nella gestione del fastidio alla schiena. Tramite delle piccole manovre su fasce e muscoli si favorisce il drenaggio linfatico e la microcircolazione, favorendo i naturali processi antinfiammatori del nostro corpo. Questo trattamento è estremamente efficace e assolutamente non doloroso.

La TECAR terapia o meglio Diatermia da contatto capacitive e resistiva è una terapia notevolmente utile nell'eliminare dolore e infiammazione a carico di articolazioni, muscoli e colonna vertebrale.
La Tecar è infatti indicata per trattare sia problematiche sia acute sia croniche, e si è mostrata particolarmente efficace nella cura di patologie articolari e muscolari, traumi, tendinopatie, patologie dei nervi, dolori e infiammazioni di varia natura.
La Tecar è infatti indicata per trattare sia problematiche sia acute sia croniche, e si è mostrata particolarmente efficace nella cura di patologie articolari e muscolari, traumi, tendinopatie, patologie dei nervi, dolori e infiammazioni di varia natura.

Microcorrenti ed Elettroporazione (veicolazione transdermica in profondità del principio attivo) definita anche come mesoterapia senza aghi
Le microcorrenti sono delle deboli correnti elettriche dell’ordine dei microampere(μA) che permetto di creare una serie di risposte fisiologiche impiegate per ottenere una risposta terapeutica perché agiscono come catalizzatori in una serie di processi fisiologici.
Studi hanno dimostrato che le microcorrenti sono utili:
Le microcorrenti sono delle deboli correnti elettriche dell’ordine dei microampere(μA) che permetto di creare una serie di risposte fisiologiche impiegate per ottenere una risposta terapeutica perché agiscono come catalizzatori in una serie di processi fisiologici.
Studi hanno dimostrato che le microcorrenti sono utili:
- per ridurre il dolore, riducono infiammazione, l’edema e gonfiore, aumentano la mobilità articolare, la resistenza e il rilassamento muscolare;
- nei tessuti molli, come le lesioni muscolari, le ferite o le distorsioni;
- efficace contro il mal di testa, la sindrome dell’ articolazione mandibolare, neuropatie, borsiti e tendiniti;
- l'esperienza clinica sostiene che si tratta di una terapia aggiuntiva nel mal d'orecchie, mal di gola, mal di di denti e neuropatie;
- utilissime nel gestire il dolore muscolare ritardato (DOMS);
- sono state usate per l'ipertensione, la ricorrenza del dolore originario dopo intervento chirurgico alla schiena, artrite, sindrome di Raynaud, acufeni, e vomito post-anestesia;
- un altro studio ha trovato una riduzione dei livelli sierici di citochine proinfiammatorie, in una Fibromialgia causata da un trauma della colonna vertebrale;
- le micro correnti sono utili in Fratture e osteoporosi;
- riparazione di tendini e legamenti - la stimolazione delle cellule del connettivo viene accelerata ,quindi si accelera la formazione di collagene nei tendini lesi;
- le ferite croniche, come le ulcere sulla gamba, oppure le ustioni.

TR LUX - LED - 880 nm - FotoBioModulazione
É una apparecchiatura innovativa a ”LED” con emissione di luce a 880nm. ( luce invisibile).
I led ( Light Emitting Diode) stimolano una risposta biologica nei tessuti trattati.
Questo processo atermico, indolore, non invasivo prende il nome di foto-biomodulazione.
I campi applicativi sono quelli della dermatologia plastica, della medicina estetica e dei trattamenti fisioterapici.
TR LUX sfrutta l’insieme di relazioni che si instaurano tra l’energia l
uminosa ed i recettori cellulari ( il codice della luce). E’ così possibile condizionare l’attività biologica della cellula semplicemente variando il codice luminoso. Quindi partendo da uno stimolo luminoso, si assiste ad un aumento del potenziale elettrico della membrana mitocondriale per giungere ad un incremento di concentrazione di ATP della sintesi degli acidi nucleici. I processi di invecchiamento cellulare rallentano ed i tessuti si rivitalizzano e si rigenerano.
Campi di applicazione: contratture muscolari, brachialgie, sciatalgie, parestesie e/o formicolii; cicatrici.
É una apparecchiatura innovativa a ”LED” con emissione di luce a 880nm. ( luce invisibile).
I led ( Light Emitting Diode) stimolano una risposta biologica nei tessuti trattati.
Questo processo atermico, indolore, non invasivo prende il nome di foto-biomodulazione.
I campi applicativi sono quelli della dermatologia plastica, della medicina estetica e dei trattamenti fisioterapici.
TR LUX sfrutta l’insieme di relazioni che si instaurano tra l’energia l
uminosa ed i recettori cellulari ( il codice della luce). E’ così possibile condizionare l’attività biologica della cellula semplicemente variando il codice luminoso. Quindi partendo da uno stimolo luminoso, si assiste ad un aumento del potenziale elettrico della membrana mitocondriale per giungere ad un incremento di concentrazione di ATP della sintesi degli acidi nucleici. I processi di invecchiamento cellulare rallentano ed i tessuti si rivitalizzano e si rigenerano.
Campi di applicazione: contratture muscolari, brachialgie, sciatalgie, parestesie e/o formicolii; cicatrici.

tr_lux_fisio.pdf | |
File Size: | 1474 kb |
File Type: |

L'esercizio terapeutico e la rieducazione posturale dinamica Rehab-Pilates™
Il miglior modo per prevenire il mal di schiena avviene attraverso il movimento e l’esercizio ben condotto mentre per curarla e risolverla la ricerca inequivocabilmente suggerisce che il ricorso alla fisioterapia con la somministrazione del trattamento attivo.
Il movimento stimola la vascolarizzazione e capilarizzazione che apportano ossigeno e sostanze nutritive favorendo l’eliminazione dalle sostanze infiammatorie, irritanti e algogene che provocano dolore.
L’esercizio terapeutico è tale quando il paziente viene istruito ad eseguire esercizi specifici rivolti alla debolezza, perdita di mobilità articolare, al recupero della resistenza e della stabilizzazione (Chodzko-Zajko et al 2009) in seguito a una malattia,una lesione o uno stato di sofferenza. Si tratta di un compito cognitvo-motorio per superare una specifica disfunzione di movimento ed efficace per trattare i sintomi e segni della condizione.
L’esercizio o le attività diventano terapeutiche nel momento in cui si indirizzano specificatamente a disturbi o lesioni dell’apparato muscolo-scheletrico o di altri apparati di un paziente e presentano una precisa posologia, (volume, intensità, tipologia e durata della contrazione che tenga conto della soglia del dolore e della sua latenza) a seguito di un ragionamento clinico ed esame obbiettivo da parte del fisioterapista. La ricerca suggerisce che l’esercizio terapeutico è capace di gestire il dolore agendo sui suoi meccanismi modulatrici;
- ipoalgesia,
- riduzione della sommazione temporale degli stimoli nocicettivi,
- alterazione della percezione del dolore.
L’esercizio generale, quale sottocategoria dell’attività fisica , quindi non terapeutico, si indirizza alla fitness del soggetto con il fine di migliorare o mantenere una o più componenti della adattabilità fisica (fonte OMS) nel soggetto senza disturbi quindi sano e quindi si differenzia dall'esercizio terapeutico che si effettua esclusivamente con il fisioterapista.
Il miglior modo per prevenire il mal di schiena avviene attraverso il movimento e l’esercizio ben condotto mentre per curarla e risolverla la ricerca inequivocabilmente suggerisce che il ricorso alla fisioterapia con la somministrazione del trattamento attivo.
Il movimento stimola la vascolarizzazione e capilarizzazione che apportano ossigeno e sostanze nutritive favorendo l’eliminazione dalle sostanze infiammatorie, irritanti e algogene che provocano dolore.
L’esercizio terapeutico è tale quando il paziente viene istruito ad eseguire esercizi specifici rivolti alla debolezza, perdita di mobilità articolare, al recupero della resistenza e della stabilizzazione (Chodzko-Zajko et al 2009) in seguito a una malattia,una lesione o uno stato di sofferenza. Si tratta di un compito cognitvo-motorio per superare una specifica disfunzione di movimento ed efficace per trattare i sintomi e segni della condizione.
L’esercizio o le attività diventano terapeutiche nel momento in cui si indirizzano specificatamente a disturbi o lesioni dell’apparato muscolo-scheletrico o di altri apparati di un paziente e presentano una precisa posologia, (volume, intensità, tipologia e durata della contrazione che tenga conto della soglia del dolore e della sua latenza) a seguito di un ragionamento clinico ed esame obbiettivo da parte del fisioterapista. La ricerca suggerisce che l’esercizio terapeutico è capace di gestire il dolore agendo sui suoi meccanismi modulatrici;
- ipoalgesia,
- riduzione della sommazione temporale degli stimoli nocicettivi,
- alterazione della percezione del dolore.
L’esercizio generale, quale sottocategoria dell’attività fisica , quindi non terapeutico, si indirizza alla fitness del soggetto con il fine di migliorare o mantenere una o più componenti della adattabilità fisica (fonte OMS) nel soggetto senza disturbi quindi sano e quindi si differenzia dall'esercizio terapeutico che si effettua esclusivamente con il fisioterapista.
TESTIMONIANZE
Ho avuto seri problemi alla schiena negli ultimi 15 anni. Nel 2015, ero gravemente inabile con un'ernia del disco e una discopatia; sono rimasta a letto 6 mesi. Stvao prendendo molti antidoloifici, circa 6 pillole al giorno. Nella disperazione, sono andato dal dott. Marco Paonessa su consiglio di un amico. A ottobre, ho iniziato le sessioni di riabilitazione funzionale con esercizi terapeutici e rieducazione posturale Rehab-Pilates due volte a settimana, non ho preso alcun farmaco da dicembre. Il dottore mi ha fatto muovere in modi che non ero mai stata in grado di fare prima perché ero così rigida. Sto molto meglio grazie al dottor Paonessa. Ha cambiato la mia vita quotidiana! Non prendo più medicine e non ho più problemi ad alzarmi. Sono tornata a una vita quasi normale.
Sandra, 56 anni,
soffre di ernia del disco
Il dott. Marco Paonessa è un fisioterapista osteopata presente ad Aosta. È aperto da lunedì al venerdì con orario continuato dalle 10 alle 20. Offre visite di fisioterapia, osteopatia ad adulti, neonati, bambini, sportivi, donne in gravidanza.
Ai sensi dell'art. 10 comma 4 della legge 24/2017 rendiamo noto che la copertura assicurativa è così costituita.
Compagnia: Gruppo Cattolica Assicurazioni
Numero polizza: 005407678
Tipo copertura: polizza di responsabilità civile
Dott. Marco Paonessa
Sede legale: Dott. Marco Paonessa, via Parigi 228, 11100 Aosta • P.IVA 01001940079 e CF PNSMRC70E29A326T
Iscritto alla Federazione nazionale Ordini TSRM-PSTRP Albo dei Fisioterapisti al numero 983 (controlla sul sito dell'Ordine inserendo il mio cognome, qui)
Se sei preoccupato per qualsiasi patologia e/o malattia medica, consulta sempre il tuo medico prima di esplorare la pratica fisioterapica e/o osteopatica.
Privacy (utenti) • Privacy (pazienti) • Cookies
Ai sensi dell'art. 10 comma 4 della legge 24/2017 rendiamo noto che la copertura assicurativa è così costituita.
Compagnia: Gruppo Cattolica Assicurazioni
Numero polizza: 005407678
Tipo copertura: polizza di responsabilità civile
Dott. Marco Paonessa
Sede legale: Dott. Marco Paonessa, via Parigi 228, 11100 Aosta • P.IVA 01001940079 e CF PNSMRC70E29A326T
Iscritto alla Federazione nazionale Ordini TSRM-PSTRP Albo dei Fisioterapisti al numero 983 (controlla sul sito dell'Ordine inserendo il mio cognome, qui)
Se sei preoccupato per qualsiasi patologia e/o malattia medica, consulta sempre il tuo medico prima di esplorare la pratica fisioterapica e/o osteopatica.
Privacy (utenti) • Privacy (pazienti) • Cookies