La paralisi ostetrica di plesso brachiale
Si tratta di un evento improvviso e traumatico che, nei paesi ad alto livello sanitario e con medicalizzazione del parto, avviene circa in 1/1500 nascite.
Durante le manovre di assistenza all'ultima parte del travaglio si verificano delle condizioni (distocia di spalla) che impediscono il passaggio del bimbo nel canale del parto, ad espulsione ormai avviata. Non é più possibile,in questi casi, convertire il parto naturale in cesareo ed il bimbo, per paura di una sofferenza cerebrale anossica, deve essere estratto nel più breve tempo possibile.
Talora, le manovre di trazione hanno comportato la rottura della clavicola. Questo fatto ha una funzione protettiva sulla gravità della paralisi perché viene provocata nel tentativo di diminuire il diametro trasverso dell'asse testa-spalle.
I bambini maggiormente a rischio per una paralisi ostetrica sono quelli con presentazione cefalica con distocia di spalla e quelli con presentazione podalica.
I bimbi in cui siano prevedibili condizioni di sproporzione feto-pelvica (macrosomia fetale, esiti di gravi traumi del bacino nella madre) sono maggiormente a rischio per sviluppare una distocia di spalla.
I neonati con presentazione podalica sono anch'essi gravemente a rischio per una paralisi ostetrica ma in questi casi é ormai pressoché la regola procedere al parto cesareo.
E' per questo che, in Italia , la paralisi ostetrica da distocia di spalla è di gran lunga la più frequente.
Le lesioni si suddividono in modo evidente in due grandi gruppi, le paralisi alte (con funzione della mano conservata) e le paralisi totali. Altri sottogruppi sono poi riconoscibili all'interno di queste due famiglie in relazione al grado di compromissione delle radici.
Si ringrazia plexus.it per l'articolo
Durante le manovre di assistenza all'ultima parte del travaglio si verificano delle condizioni (distocia di spalla) che impediscono il passaggio del bimbo nel canale del parto, ad espulsione ormai avviata. Non é più possibile,in questi casi, convertire il parto naturale in cesareo ed il bimbo, per paura di una sofferenza cerebrale anossica, deve essere estratto nel più breve tempo possibile.
Talora, le manovre di trazione hanno comportato la rottura della clavicola. Questo fatto ha una funzione protettiva sulla gravità della paralisi perché viene provocata nel tentativo di diminuire il diametro trasverso dell'asse testa-spalle.
I bambini maggiormente a rischio per una paralisi ostetrica sono quelli con presentazione cefalica con distocia di spalla e quelli con presentazione podalica.
I bimbi in cui siano prevedibili condizioni di sproporzione feto-pelvica (macrosomia fetale, esiti di gravi traumi del bacino nella madre) sono maggiormente a rischio per sviluppare una distocia di spalla.
I neonati con presentazione podalica sono anch'essi gravemente a rischio per una paralisi ostetrica ma in questi casi é ormai pressoché la regola procedere al parto cesareo.
E' per questo che, in Italia , la paralisi ostetrica da distocia di spalla è di gran lunga la più frequente.
Le lesioni si suddividono in modo evidente in due grandi gruppi, le paralisi alte (con funzione della mano conservata) e le paralisi totali. Altri sottogruppi sono poi riconoscibili all'interno di queste due famiglie in relazione al grado di compromissione delle radici.
Si ringrazia plexus.it per l'articolo
Fisioterapia per la paralisi ostetrica di plesso brachiale
Sono note le differenti correnti di pensiero e di scuola fisioterapica. Non vogliamo assolutamente entrare nel dettaglio di ogni singola impostazione, ma raccomandiamo alcuni principi generali.
Non è possibile che esista un solo metodo buono per tutte le patologie: la fisioterapia non é magia né un dogma. Neppure é corretto pretendere da un genitore una scelta accettando un metodo sul tipo "prendere o lasciare".
Si raccomanda innanzi tutto apertura mentale: ovvero comprendere la dinamica e l'evoluzione della paralisi ostetrica ed accettare che esiste la possibilità di applicare con profitto metodi tra loro diversi e, a volte, e con maggiori possibilità, avvalendosi anche dell'aiuto della chirurgia.
La terapia sarà poi differente a secondo del tipo di paralisi e a secondo che il bambino sia stato già sottoposto ad intervento o meno.
L'attenzione e la discussione per ognuno dei punti qui sotto descritti non deve mancare in nessuno dei trattamenti prescelti, perché questi elementi verranno invariabilmente incontrati nella riabilitazione di una paralisi ostetrica, a qualunque metodo riabilitativo ci si affidi.
Abbiamo potuto osservare centinaia di bambini rieducati con le diverse tecniche: al pettine tuttavia arrivano poi gli stessi nodi. Tanto vale affrontarli subito cercando di scioglierli.
Non è possibile che esista un solo metodo buono per tutte le patologie: la fisioterapia non é magia né un dogma. Neppure é corretto pretendere da un genitore una scelta accettando un metodo sul tipo "prendere o lasciare".
Si raccomanda innanzi tutto apertura mentale: ovvero comprendere la dinamica e l'evoluzione della paralisi ostetrica ed accettare che esiste la possibilità di applicare con profitto metodi tra loro diversi e, a volte, e con maggiori possibilità, avvalendosi anche dell'aiuto della chirurgia.
La terapia sarà poi differente a secondo del tipo di paralisi e a secondo che il bambino sia stato già sottoposto ad intervento o meno.
L'attenzione e la discussione per ognuno dei punti qui sotto descritti non deve mancare in nessuno dei trattamenti prescelti, perché questi elementi verranno invariabilmente incontrati nella riabilitazione di una paralisi ostetrica, a qualunque metodo riabilitativo ci si affidi.
Abbiamo potuto osservare centinaia di bambini rieducati con le diverse tecniche: al pettine tuttavia arrivano poi gli stessi nodi. Tanto vale affrontarli subito cercando di scioglierli.
Fisioterapia da 0 a 3 mesi
Prevenzione delle posture anomale del capo, del collo e del braccio
- evitare la plagiocefalia (la testa sempre da un lato con successiva deformazione
- trattare l'eventuale torcicollo
- evitare la postura con il piccolo che "guarda via dalla lesione"
- posizionare braccio e mano vicino a occhi e bocca, affinché il bimbo li percepisca come parte di sé
Fisioterapia da 4 a 12 mesi
Decisioni cliniche rilevanti
- microchirurgia versus recupero spontaneo
- prevenzione della contrattura in intrarotazione con ginnastica passiva e stretching
- integrazione dell'arto in tutte le sue attività
- gattonamento
Fisioterapia da 1 a 2 anni
Decisioni cliniche rilevanti
- recupero spontaneo versus chirurgia palliativa
- periodo critico per eventuale recupero dei muscoli extrarotatori
- eventuale confezionamento di splint per extrarotazione
- prevenzione della deformità in flessione di gomito
Fisioterapia da 2 a 4 anni
Valutazione dei risultati ottenuti su spalla (C5-C6) e mano (paralisi totali)
- ancora in tempo, fino a 3 anni, per chirurgia miniinvasiva per via posteriore su contrattura in intrarotazione
- valutazione della situazione del gomito
- eventuale valutazione di progressi post-chirurgici sulla mano (in paralisi totali operate e non)
- valutazione di chirurgia secondaria su avambraccio e mano (per paralisi totali)
- "sganciamento" dalla FKT per le paralisi alte (C5-C6) : dopo i 4 anni la FKT non riesce più ad incidere sui limiti anatomici di spalla
Il dott. Marco Paonessa è un fisioterapista osteopata presente ad Aosta. È aperto da lunedì al venerdì con orario continuato dalle 10 alle 20. Offre visite di fisioterapia, osteopatia ad adulti, neonati, bambini, sportivi, donne in gravidanza.
Ai sensi dell'art. 10 comma 4 della legge 24/2017 rendiamo noto che la copertura assicurativa è così costituita.
Compagnia: Gruppo Cattolica Assicurazioni
Numero polizza: 005407678
Tipo copertura: polizza di responsabilità civile
Dott. Marco Paonessa
Sede legale: Dott. Marco Paonessa, via Parigi 228, 11100 Aosta • P.IVA 01001940079 e CF PNSMRC70E29A326T
Iscritto alla Federazione nazionale Ordini TSRM-PSTRP Albo dei Fisioterapisti al numero 983 (controlla sul sito dell'Ordine inserendo il mio cognome, qui)
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