Alzi la mano chi non si è mai fatto scrocchiare le articolazioni. E alzi la mano chi non si è mai chiesto cosa succede effettivamente e soprattutto se è un pratica che alla lunga può risultare nociva. A spiegare l'arcano, questo video che mostra esattamente cosa succede alle vostre dita quando con costanza decidete di farle "crocchiare".
Un liquido chiamato liquido sinoviale lubrifica le articolazioni e, talvolta, un accumulo gassoso può verificarsi all'interno. Il crack acustico che si sente è dato da "l'esplodere di queste bolle di gas" e perciò non ha nulla a che fare con le ossa come molti pensano. Una curiosità: ci vogliono circa 20 minuti perché il gas si riformi di nuovo. Il Dottor Donald L. Unger ha deciso di fare da cavia umana e di scrocchiarsi le nocchie di una mano e non dell'altra per vedere se la pratica poteva causare artrite. Dopo sei anni, ha trovato che non c'era stato alcun effetto. Insomma, la scienza ha confermato che farsi scrocchiare le articolazioni non ha controindicazioni per la salute delle vostre articolazioni. Via libera! Fonte di Francesco Bottaccioli
Dalla medicina alternativa alla medicina integrata Il primo organismo statale a occuparsi nel mondo occidentale di medicine e terapie diverse da quelle convenzionali è stato l’Office of alternative medicine, istituito nel1992 presso gli statunitensi National institutes of health (NIH). Pochi anni dopo l’Office si trasformò in National center for complementary and alternative medicine (NCCAM). L’acronimo CAM (Complementary and Alternative Medicine) divenne sinonimo di quelle che in Europa venivano chiamate medicine non convenzionali. A partire dai primi anni del 21° sec. si è andata sempre più diffondendo la definizione di medicina integrata (integrative medicine negli Stati Uniti, integrated medicine in Gran Bretagna), marcando così l’aspetto complementare delle medicine non convenzionali. In questo saggio useremo prevalentemente queste ultime definizioni, anche se, talvolta, a seconda del contesto, useremo anche la generica dizione medicine non convenzionali. Riporto l'articolo di un collega Chiropratico che bene si lega all'Osteopatia. Chiropratica e Pilates Dr. Diquigiovanni Matteo d.c. e Dott.ssa Cantelli Elisabetta Negli ultimi anni, il termine Pilates, è diventato sinonimo di successo. Divi del cinema, modelle e cantanti affidano la cura del proprio corpo a personal trainer che attraverso il metodo Pilates scolpiscono il fisico con la precisione di un chirurgo. Ho quindi pazienti che spesso mi chiedono se il metodo Pilates è una disciplina indicata anche per loro ma come forma di esercizio per prolungare i buoni risultati ottenuti dai trattamenti, per mantenere in buona salute la propria colonna vertebrale. Ovviamente la mia risposta è si. Questa disciplina che da anni spopola anche da noi in Italia ovunque, stimola infatti la relazione tra corpo e mente, favorendo pertanto il coordinamento neuromuscolare. E’ una forma di esercizio utile a tutti coloro che sono pazienti di Chiropratica perché complementare ai trattamenti. Ovviamente l’intensità, la scelta degli esercizi e la frequenza delle sedute sono parametri da adattare alla persona e al suo problema. Il Pilates, anche se in modo meno specifico, come la Chiropratica si occupa della funzionalità della colonna vertebrale. La Chiropratica infatti con gli aggiustamenti corregge le alterazioni statico-dinamiche dell’apparato musco-scheletrico, corregge la postura, ristabilisce il normale equilibrio del corpo. Il Pilates invece agisce mediante esercizi specifici ma entrambi condividono questo principio: “Quando l’integrità strutturale dell’organismo viene ripristinata, allora esso può riprendere a funzionare al meglio delle sue possibilità”. Ho pertanto invitato la dott.ssa Cantelli insegnante del metodo Pilates ad illustrarci questa disciplina e suoi benefici. |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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