Fisioterapia per la vulvodinia: cos'è e come curarlaIn questo articolo parleremo di come affrontare con la fisioterapia per la vulvodinia questo tipo di problematica.
Iniziamo a definire meglio cosa si intende per vulva: La vulva è la terminazione e l’apertura esterna degli organi genitali femminili esterni, situata nella parte anteriore del perineo, al centro di un complesso di formazioni cutanee di protezione, concentriche l’una all’altra, la più interna delle quali delimita una piccola cavità, detta vestibolo della vagina, nella quale si apre il canale vaginale. TECAR terapia: effetto reboundAnche quando si parla di tecarterapia, nonostante non ci sia la trasmissione di farmaci, possono presentarvi dei sintomi indesiderati. Possiamo limitare il malumore e il malessere del paziente, agendo in due modi:
Con effetto Rebound si intende l’incremento di stimolazione neurologica nella zona trattata per stasi di liquidi e particelle di ioni (cariche elettriche) apportate dal fisioterapista durante il trattamento di tecarterapia; Questo effetto può avere una durata variabile tra le 24 e le 36 ore. Ci sono alcuni casi in cui il paziente, dopo la seduta di tecarterapia, richiama in studio per parlare al fisioterapista comunicandogli di aver subito una riacutizzazione del dolore o addirittura un ritorno al dolore iniziale, simile a quello presente prima di iniziare le terapie con la Tecar. Come funziona la TECAR terapiaIl dispositivo tecar è un elettromedicale in grado di accelerare le capacità di recupero del corpo. Proprio per questo, la terapia con tecar è una metodica che trova ampia applicazione nella medicina sportiva e in fisioterapia. Questa terapia non introduce farmaci o energia dall’esterno e, dunque, ha una bassa probabilità di peggiorare la patologia esistente. Ovviamente la buona riuscita della tecarterapia dipende dalla bravura del fisioterapista. È importante, infatti, che il fisioterapista faccia una buona diagnosi al fine di ottenere un ottimo risultato quanto prima. La tecar, dunque, se ben utilizzata può solo migliorare una condizione patologica e non renderla peggiore. Un aumento dei sintomi dolorosi può essere, invece, dovuto ad un’errata diagnosi o ad un’errata applicazione della terapia con tecar. Come funziona il dispositivo tecar?La tecarterapia è una terapia di tipo elettromedicale che viene utilizzata per riparare i tessuti, alleviare il dolore muscolare e articolare, sgonfiare zone gonfie o in ritenzione di liquidi. Molto adatta anche per velocizzare la cura di traumi e infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico. La capacità della tecar è quella di abbreviare i tempi di recupero (fino a dimezzarli) e di riabilitazione, riattivando processi auto-riparativi del corpo umano, senza trasmettere farmaci! In particolare si tratta di una terapia basata sulla produzione energetica endogena che ha come effetto secondario la termoterapia. Dunque, l’obiettivo primario di questo trattamento è quello di riparare i tessuti spostando le particelle ioniche già presenti all’interno dei tessuti stessi. Grazie al movimento, e all’aumento di concentrazione delle particelle ioniche, il tessuto riesce a riattivare dei meccanismi fisiologici di guarigione. Questo movimento, inoltre, avrà come conseguenza la produzione di calore endogeno che allevia il dolore e ammorbidisce i tessuti facilitando così anche la terapia manuale. In che modalità si può usare la tecarterapia?Esistono due modalità operative della tecarterapia che si differenziano in base al manipolo utilizzato:
Perché preferire la tecar rispetto ad altre soluzioni?Il dispositivo tecar, come accennato in precedenza, non trasmette energia dall’esterno e non introduce sostanze ne farmaci. La stimolazione che si effettua con questo tipo di terapia è del tutto endogena rispetto a ciò che avviene con altre tecnologie come il laser. In questo modo, dunque, i tessuti che non hanno bisogno di essere trattati potranno essere preservati. Ciò rende questa tecnica del tutto sicura. Dunque, fa male sottoporsi a sedute di tecarterapia? La risposta è no. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato che le cellule soggette a terapia con sistema tecar per 24 ore non riportano danni cellulari. Articolo del dott. Fabio Marino
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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