![]() Riporto l'articolo di un collega Chiropratico che bene si lega all'Osteopatia. Chiropratica e Pilates Dr. Diquigiovanni Matteo d.c. e Dott.ssa Cantelli Elisabetta Negli ultimi anni, il termine Pilates, è diventato sinonimo di successo. Divi del cinema, modelle e cantanti affidano la cura del proprio corpo a personal trainer che attraverso il metodo Pilates scolpiscono il fisico con la precisione di un chirurgo. Ho quindi pazienti che spesso mi chiedono se il metodo Pilates è una disciplina indicata anche per loro ma come forma di esercizio per prolungare i buoni risultati ottenuti dai trattamenti, per mantenere in buona salute la propria colonna vertebrale. Ovviamente la mia risposta è si. Questa disciplina che da anni spopola anche da noi in Italia ovunque, stimola infatti la relazione tra corpo e mente, favorendo pertanto il coordinamento neuromuscolare. E’ una forma di esercizio utile a tutti coloro che sono pazienti di Chiropratica perché complementare ai trattamenti. Ovviamente l’intensità, la scelta degli esercizi e la frequenza delle sedute sono parametri da adattare alla persona e al suo problema. Il Pilates, anche se in modo meno specifico, come la Chiropratica si occupa della funzionalità della colonna vertebrale. La Chiropratica infatti con gli aggiustamenti corregge le alterazioni statico-dinamiche dell’apparato musco-scheletrico, corregge la postura, ristabilisce il normale equilibrio del corpo. Il Pilates invece agisce mediante esercizi specifici ma entrambi condividono questo principio: “Quando l’integrità strutturale dell’organismo viene ripristinata, allora esso può riprendere a funzionare al meglio delle sue possibilità”. Ho pertanto invitato la dott.ssa Cantelli insegnante del metodo Pilates ad illustrarci questa disciplina e suoi benefici.
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![]() Fra i tanti fattori indicati come concausa della patologia venosa il disordine posturale rappresenta oggi quello principale perché è in grado di racchiudere in sé tutti gli altri. Cardine della postura è il tono muscolare; il tono di un gruppo muscolare condiziona tutti gli altri gruppi anche distanti. Nella dinamica la base di sostegno è delimitata dai due piedi in appoggio al suolo. Il centro di gravità generale del corpo è situato a livello della L3; nella posizione eretta i piedi trasmettono l’appoggio a livello delle due articolazioni coxo-femorali. Nei movimenti di oscillazione è il tronco che oscilla sugli arti inferiori per riadattare alle movenze corporee il centro di gravità. E’ quest’ultimo che dobbiamo considerare in uno studio dell’equilibrio statico. La vita è movimento, tutte le condizioni parziali o totali di ipertonia o ipotonia creano alterazione circolatoria. Un bilanciamento non corretto può provocare nel tempo un imbrigliamento delle vene e dei linfatici che attraversano mesi, epiploon, legamenti o nei forami di congiunzione. Flessioni ed estensioni croniche possono creare delle compressioni a livello del canale inguinale, canale calcaneare, dell’orifizio della membrana interossea, dell’anello del soleo, dell’arcata dei muscoli flessori dell’alluce. E’ dunque importante saper valutare l’atteggiamento posturale nel suo complesso e la morfodinamica dei vari segmenti corporei al fine di migliorare il ritorno venoso e con esso la sintomatologia. La macchina umana può compiere un numero assai grande di movimenti complessi e il corpo umano sfrutta molti di questi movimenti per facilitare altre funzioni, in particolare la macchina dei fluidi del sistema circolatorio. ![]() La postura In fisiatria, ortopedia, odontoiatria, oculistica, angiologia etc. si parla ormai costantemente di postura. A circa dodici mesi di vita si ha il passaggio graduale al bipodalismo. La formazione e l’accrescimento scheletrico e muscolo-fasciale e del piano occlusale (e quindi in seguito della dentatura) sono il risultato della complessa e personale azione antigravitazionale dell’individuo. A circa 8-9 anni si formano e si stabilizzano le curve vertebrali (lordosi lombare e cervicale e cifosi dorsale) e ciò avviene grazie alla maturazione estero-propriocettiva del piede che è quindi il responsabile delle modificazioni delle curve vertebrali in posizione eretta. |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Novembre 2024
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