𝐂𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬'𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚𝐭𝐚?
La spalla congelata è una patologia infiammatoria molto dolorosa della spalla. Ma perché, se solitamente un'infiammazione viene associata al caldo, in questo caso avviene il contrario e addirittura si associa al congelamento? Presto detto: l'infiammazione causa un ispessimento del tessuti così doloroso che il nostro organismo mette in atto un meccanismo di autodifesa che di fatto blocca [congela] la spalla, prevenendo l'aggravarsi della lesione. 𝐐𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐞? Le cause sono da ricercarsi nella correlazione con: ⟶ patologie primarie come il diabete, malattie autoimmuni, malattie della tiroide; ⟶ patologie secondarie come una lesione tendinea della cuffia dei rotatori; ⟶ somatizzazione di alcune patologie psicologiche. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐥𝐚? I due sintomi più importanti e comuni sono: ⟶ dolore intenso, soprattutto di notte, ⟶ difficoltà a compiere movimenti. Il dolore di solito si concentra nella parte superiore della spalla ma può estendersi all’intero distretto anatomico, anche perché la spalla congelata può essere conseguenza di un trauma subito o del deterioramento di alcune delle strutture anatomiche circostanti, come per esempio la cuffia dei rotatori. I sintomi dolorosi all’inizio della patologia di solito sono legati al movimento del braccio, ma nelle fasi successive possono manifestarsi anche a riposo. Non sono pochi i pazienti che considerano estremamente fastidioso il disturbo che può recare al sonno, costringendo chi è affetto dalla capsulite adesiva a prestare molta attenzione alla posizione in cui dorme per non essere svegliato dal dolore a seguito di un involontario movimento “sbagliato”. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐞𝐯𝐨𝐥𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚? La spalla congelata solitamente segue un decorso che si può riassumere in tre fasi: ⟶ la fase detta di “raffreddamento”, durante la quale la spalla perde progressivamente mobilità ed il dolore aumenta. Può durare da sei settimane a nove mesi; ⟶ la fase detta “congelamento”, durante la quale il dolore migliora leggermente ma la rigidità articolare è al massimo. Il raggio dei movimenti possibili è minimo e in genere si verifica dai quattro ai nove mesi; ⟶ la fase detta di “disgelo”, dalla durata molto variabile [tra i sei mesi ed i due anni], durante la quale il dolore e la rigidità dell’articolazione si risolvono lentamente. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐮𝐫𝐚𝐫𝐥𝐚? Il movimento può essere recuperato attraverso un buon protocollo rieducativo che include – molto spesso – l’intervento chirurgico in artroscopia di liberazione a 360°della capsula [capsular release] intorno alla glena, facendo di fatto recuperare il movimento articolare. Se la spalla congelata è associata a una lesione tendinea, è possibile comunque risolvere entrambe le patologie in un unico atto operatorio. In buone mani chirurgiche e in buone mani fisioterapiche si può dunque eseguire, in un unico atto, sia la riparazione del tendine, quindi la causa principale che porta al blocco della spalla, sia “sbloccare” la spalla stessa. Successivamente è fondamentale la fisioterapia Fisioterapia della spalla congelata o capsulite adesivaCosa è la capsulite adesiva (spalla congelata)
La capsulite adesiva, detta anche “frozen shoulder” (spalla congelata), è una patologia che colpisce la spalla caratterizzata da dolore e rigidità articolare con conseguente limitazione nei movimenti. Consiste in un processo infiammatorio a carico della capsula articolare, un manicotto di tessuto connettivo che riveste l’articolazione gleno-omerale. L’infiammazione determina un ispessimento della capsula, la formazione di aderenze e la perdita di elasticità. Nei pazienti affetti da spalla congelata diminuisce la possibilità di movimento sia attivo che passivo. La limitazione del movimento passivo è una caratteristica importante che permette di distinguere la capsulite adesiva da altre patologie della spalla quali la lesione della cuffia dei rotatori, la tendinopatia calcifica, l’artrosi scapolo-omerale. La capsulite adesiva può insorgere senza alcuna causa apparente (in questo caso si definisce idiopatica), o può svilupparsi dopo un periodo di immobilità forzata della spalla in seguito a un intervento chirurgico, ad una frattura o ad una lussazione (capsulite secondaria). Fattori di rischio della capsulite adesiva (spalla congelata)Fattori di rischio sono:
La spalla congelata si sviluppa in tre fasi:
Il trattamento della capsulite adesiva Il trattamento della capsulite adesiva ha due obiettivi: la riduzione della sintomatologia dolorosa ed il recupero dell’articolarità, ovvero il raggiungimento del completo range di movimento (ROM – Range Of Motion) della spalla. Per ridurre la sintomatologia dolorosa, oltre a ricorrere ad infiltrazioni intrarticolare di cortisone, il paziente può sottoporsi a sedute di tecarterapia. É importante sottolineare che il cortisone infiltrato a livello dei tessuti molli (tendini e muscoli) è controindicato poiché favorisce la formazione di calcificazioni ed aumenta il rischio di lesioni, mentre intra-articolare è molto utile per ridurre il dolore e l’infiammazione della capsula. La massoterapia della zona cervico-scapolare contribuisce a ridurre le contratture antalgiche. Per il recupero dell’articolarità il paziente dovrà effettuare sedute di fisioterapia:
Tutti gli esercizi devono essere eseguiti in assenza di dolore e ripetuti 2-3 volte al giorno. Gradualmente vengono inseriti per il recupero della forza muscolare dapprima esercizi in isometria, successivamente esercizi con elastici. Più del 90% dei pazienti con spalla congelata migliora con la fisioterapia, anche se spesso il recupero completo può richiedere anche più di un anno. Solo in pochissimi casi è necessario ricorrere all’intervento chirurgico di release capsulare in artroscopia. Fonte |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
November 2024
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