[ OSTEOPATIA E ALLATTAMENTO AL SENO ] Un osteopata specializzato, in collaborazione con l' ostetrica e il pediatra, garantisce un avviamento perfetto dell' allattamento al seno! La modalità di suzione del neonato stimola e governa la produzione di latte. Qualora il neonato non riesca ad avere una suzione nutritiva rischia di calare di peso e dover ricorrere ad aggiunte di latte artificiale (oltre ai dolori al seno materno). Quando intervenire? NEI PRIMI 11 GIORNI DI VITA DEL BAMBINO! Le linee guida USA raccomandano fortemente la riabilitazione cardiaca dopo un intervento di posizionamento di uno stent. Eppure, sono pochi i pazienti che seguono questa raccomandazione, che è più sentita tra coloro che hanno subito un evento coronarico acuto. Nello studio condotto nello Stato del Michigan su oltre 30 mila pazienti con stent, solo 8 mila hanno partecipato ad almeno una sessione di riabilitazione entro 90 giorni dalle dimissioni. (Reuters Health) – Dopo aver subito un intervento di posizionamento di uno stent all’interno di un’arteria cardiaca, soltanto un paziente su tre segue un programma di riabilitazione cardiaca, secondo quanto emerge da uno studio dell’Università del Michigan, pubblicato da Journal of American College of Cardiology. La riabilitazione garantisce ai pazienti una migliore qualità della vita e tassi più bassi di nuova ospedalizzazione. “Nelle linee guida di pratica clinica la riabilitazione cardiaca dopo l’inserimento di uno stent coronarico ha la raccomandazione più forte”, sottolinea l’autore principale dello studio, Devraj Sukul dell’Università del Michigan ad Ann Arbor. “Sfortunatamente, però, la partecipazione alle sessioni di riabilitazione cardiaca tra i pazienti eleggibili rimane bassa”. Lo studio. Sukul e colleghi hanno analizzato i dati di oltre 42.000 pazienti del Michigan sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI), una procedura comune per liberare un’arteria cardiaca bloccata che in genere include il posizionamento di un piccolo stent tubolare per mantenere pervio il vaso sanguigno. Utilizzando due database, uno di cartelle cliniche e l’altro di assicurazioni sanitarie, i ricercatori hanno rintracciato i pazienti che hanno ricevuto assistenza in uno dei 47 ospedali del Michigan tra il 2012 e il 2016, per individuare chi aveva partecipato alla riabilitazione cardiaca e tentare di capire quali fattori potessero averne influenzato la partecipazione. Hanno scoperto che 30.075 pazienti sono stati dimessi con una raccomandazione per la riabilitazione cardiaca e 8.000 hanno partecipato ad almeno una sessione entro 90 giorni dalle dimissioni. Le persone erano più propense a partecipare se erano state sottoposte al posizionamento dello stent a causa di un problema “acuto”, come alcuni tipi d’infarto. Mentre i pazienti, affetti da altri problemi di salute, come il diabete e le malattie delle arterie periferiche, erano meno propensi di altri a frequentare la riabilitazione. Fonte: Journal of the American College of Cardiology Carolyn Crist (Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science) Questa guida ha tutto quello che bisogna sapere sulla sindrome del piriforme.
Ti spiego in modo semplice cos'è la sindrome del piriforme, i test, gli esami per la diagnosi e cosa fare per guarire. E se hai già provato diverse terapie? Ti rivelo le tecniche avanzate, gli esercizi e le correzioni posturali per curare questa fastidiosa sindrome. Conclusione: Se vuoi saperne di più su questo disturbo, ti piacerà questa giuda. Cos’è la sindrome del piriforme?La sindrome del piriforme è un disturbo molto doloroso causato dalla contrattura, ispessimento e ipertrofia di questo muscolo (Grgić – 2013). In questo disturbo, il piriforme comprime il nervo sciatico (Cass – 2015) e provoca i sintomi della sciatalgia (dolore nelle parti del corpo attraversate dal nervo sciatico). Letteralmente, core stability significa “stabilità del nucleo”. Volendo capire davvero di cosa si tratta, bisogna considerare la pancia come il nucleo e immaginare di tenere in equilibrio un oggetto delicatissimo proprio in quel punto. Questo assume una valenza più profonda di quanto si possa immaginare: avere un addome stabile permette a tutto il corpo di essere più preciso e di muovere gli arti in modo più sicuro e coordinato. Ciò non significa che occorra prendere in considerazione solamente la muscolatura dell’addome: la core stability si focalizza sulla muscolatura stabilizzante e su quella che costituisce il sistema di movimento.
I muscoli coinvolti Ad essere interessati sono due categorie muscolari: i muscoli stabilizzatori centrali e quelli che compongono il sistema di movimento. Appartengono al primo gruppo il trasverso dell’addome, l’obliquo, il pavimento pelvico, il diaframma, il muscolo multifido del dorso e il trasverso spinale. Appartengono invece al secondo gruppo l’obliquo esterno, il retto dell’addome, il quadrato dei lombi, gli adduttori, il quadricipite, gli ischiocrurali e i glutei. In aggiunta, non vanno ignorati nemmeno l’ileopsoas e il piriforme. Allenare la core stability Che tipo di esercizi fare per allenare al meglio la core stability? Uno dei più utili è senza dubbio il plank, seguito dagli esercizi che allenano la schiena (elastici, trx, palla Bobath o palla fitness, dischi propriocettivi, etc). Utili anche alcuni tipi di respirazione(inspirare ed espirare cercando di gonfiare la pancia anziché il petto, per attivare il diaframma) o stimolazioni del pavimento pelvico (attivare i muscoli emulando la contrazione dei muscoli che si mette in atto quando si trattiene lo stimolo dell’urina). Infine, il classico crunch (supini, con i piedi a terra e le gambe a 90°, avvicinare la testa alle ginocchia evitando di toccare il terreno con la schiena) e il crunch laterale (stesso movimento ma lavorando braccio destro e gamba sinistra, per poi invertire e fare l’esatto opposto). (Velvetbody) Fonte: RiabilMed La Nevralgia di Arnold è un tipo di cefalea caratterizzata da episodi ricorrenti di crisi dolorose acute intense che originano in regione occipitale e possono estendersi alla parte anteriore del capo e alla regione oculare.
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Novembre 2024
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