• Home
    • PRE-TRIAGE COVID-19
    • TRIAGE COVID-19
  • Contatti
    • Reclami e segnalazioni
  • Chi sono
    • Recensioni
    • Attestati
    • Master in Scienze Osteopatiche Pediatriche
  • Blog [Salute News]
  • Scopri il tuo dolore
    • Programma Dott. Paonessa per il Mal di schiena
    • Mal di schiena >
      • Spondilolistesi
      • Coccigodinia
    • Patologie muscolari
    • Cicatrici e ustioni
    • Anziani - disturbi dell'equilibrio
    • Incontinenza urinaria >
      • Test di Incontinenza urinaria
      • Pavimento pelvico >
        • Vita sessuale
        • Il parto
        • Disfunzioni
        • Muscoli e nervi pelvici
    • Paralisi ostetrica
  • TERAPIE
    • Medicina Integrata
    • Osteopatia >
      • Prima visita
      • Modelli osteopatici
      • Osteopatia e Sport >
        • Traumi nello Sport
      • Osteopatia e Gravidanza >
        • Presentazione ottimale del bambino >
          • E se il bimbo è podalico?
        • Calendario della gravidanza >
          • Primo trimestre
          • Secondo Trimestre
          • Terzo trimestre
      • Osteopatia Neonatale e Pediatrica >
        • Come sapere se il mio bambino necessita dell'osteopata
        • Tappe di sviluppo psicomotorio da 1 a 6 mesi
        • Tappe di sviluppo psicomotorio da 6 mesi a 3 anni
        • Plagiocefalia
    • Fisioterapia >
      • Chi è il Fisioterapista
      • Tecniche terapeutiche specifiche
      • Protocolli riabilitativi
    • Posturologia >
      • Rieducazione Posturale Dinamica - Rehab-Pilates >
        • Scopi del Rehab-Pilates
      • Problemi estetici e postura
    • Fisioterapia Estetica Riabilitativa Dermofunzionale >
      • Mastoplastica
  • Domande frequenti - F.A.Q.
  • Disclaimer, Etica e Privacy
    • Privacy Policy utente
    • Privacy Policy paziente
    • Cookies Policy
    • Liberatoria
    • Documenti da firmare in studio
  Dott. Marco Paonessa, FT, D.O. Fisioterapista Osteopata ad Aosta

Dr Marco Paonessa
​FisioterapiA 
OsteopatIa

PERCHE' ANDARE DAL FISIOTERAPISTA OSTEOPATA SE STO BENE!?!?

3/8/2020

 
Foto
PERCHE' ANDARE DAL FISIOTERAPISTA OSTEOPATA SE STO BENE!?!?

Erroneamente molti vanno dal Fisioterapista Osteopata, in italia, quasi esclusivamente se in presenza di un sintomo, difficilmente (se non in campo sportivo) i pazienti si sottopongono a controlli periodici per capire se la loro condizione apparentemente sana, possa dare problemi in futuro.
Sebbene non tutti i dolori e le problematiche possono essere individuate precocemente, sicuramente uno screening della postura e del movimento possono essere d'aiuto per individuare disfunzioni e anomalie,che se corrette per tempo, possono ridurre o evitare l'insorgenza di dolori, blocchi o problematiche più difficili e lunghe da curare in un secondo momento.

E' importante "usare" il Fisioterapista Osteopata come alleato per la PREVENZIONE . 🔊

Fare un controllo richiede solo 1 ora ogni 3 o 4 mesi!

INDIVIDUARE PROBLEMATICHE PER TEMPO :
- RIDUCE O EVITA IL SINTOMO
- RIDUCE LA FORMAZIONE DI ARTROSI
- RIDUCE NOTEVOLMENTE LE SPESE DI CURA

--> Chiama per maggiori informazioni: 3406828905

#cura #prevenzione #artrosi #fisioterapia #riabilitazione #osteopatia #aosta #dolore #sport #postura #rpg #salute #pain #wellness #fitness #infortunio #cervicale #maldischiena #backpain #manipolazione #fascia #marcopaonessa

L’importanza della sinergia tra l’osteopata e l’optometrista

24/7/2018

 
Il Palace Hotel di Milano Marittima ha ospitato, in occasione della 43° edizione del Congresso Nazionale dell’Albo degli Ottici Optometristi, più di 600 partecipanti e 40 aziende leader: erano presenti protagonisti del settore ed altri professionisti in ambito medico-sanitario, quali oculisti, ortottisti, osteopati e posturologi, oltre ad esperti di marketing e dell’ottica oftalmica.
Accademia Osteopatia e Scuola di Ottica e Optometria Leonardo da Vinci erano rappresentati dal Dott. Matteo Tuvinelli e dal prof. Marco Benedetti.
La collaborazione multidisciplinare tra vari professionisti che concorrono al benessere della persona ed al miglioramento della sua qualità di vita diventa sempre più importante in questo contesto sociale.
Il Congresso è stato un successo di settore ed ha rappresentato un’ottima occasione per sottolineare l’importanza della sinergia tra osteopata ed optometrista: due figure professionali che collaborano sulla correlazione tra postura e percezione visiva, eliminando non solo il sintomo, ma soprattutto la causa alla base della sua comparsa.
Foto
Aspetto visivo nella valutazione dell’osteopata
Matteo Tuvinelli, osteopata
L’obiettivo dell’osteopata è quello di ricercare la causa primaria dei disordini muscoscheletrici, attraverso un’attenta valutazione posturale, dei test attivi e passivi e una fine discriminazione palpatoria al fine di individuare le cause che hanno portato alla manifestazione del sintomo dolorifico.
Tra queste disfunzioni primarie vi può essere un’interferenza visiva. L’osteopata attraverso la valutazione visiva della posizione del capo e la palpazione della tonicità della muscolatura sub-occipitale, degli scaleni e più in generale delle strutture innervate dal trigemino e quelle in relazione ad esso, è in grado di capire quando c’è una interferenza dei recettori visivi sulla postura e su un eventuale sintomo. In questo caso l’osteopata si avvarrà della collaborazione dell’optometrista al fine della risoluzione del caso e quindi del sintomo.
L’optometrista avrà invece bisogno dell’osteopata quando non riesce a ripristinare la posizione corretta del soggetto, ovvero riuscirà a risolvere e normalizzare l’interferenza visiva, ma non potrà eliminare o migliorare le altre disfunzioni presenti dovute, ad esempio, a posture viziate mantenute a lungo, a crescite repentine, a rilevanti traumi pregressi o ad interventi chirurgici, a disordini di natura viscero-somatica e altro ancora.
Per questi motivi la collaborazione multidisciplinare tra vari professionisti che concorrono al benessere della persona e al miglioramento della sua qualità di vita, diventa sempre più importante in questo contesto sociale, in particolare tra osteopata ed optometrista vista l’ “evoluzione” sociale che ci sta portando verso un aumento della sedentarietà e dell’utilizzo di device con stimolazioni alterate della componente muscoloscheletrica e visiva.
Prenota una visita ---> 0165230763

Effetti biologici della manipolazione diretta e indiretta del sistema fasciale. Revisione narrativa

24/7/2018

 
È stato pubblicato sulla rivista online Journal of Bodywork and Movement Therapies, l’articolo “Biological effects of direct and indirect manipulation of the fascial system. Narrative review“, il progetto di ricerca di Andrea Bergna DO PT, responsabile di SOMA Istituto Osteopatia Milano e Giovanni Parravicini DO PT.

Leggi altro

Il trattamento manipolativo osteopatico riduce la durata di degenza e costi per i neonati pretermine: revisione sistematica e meta-analisi

24/7/2018

 
È stato pubblicato sulla rivista online “Medicine (Baltimore)”, l’articolo “Osteopathic manipulative treatment showed reduction of length of stay and costs in preterm infants“, il progetto di ricerca di Diego Lanaro, Nuria Ruffini, Andrea Manzotti, responsabile di SOMA Istituto Osteopatia Milano, Gianluca Lista, primario del TIN – Ospedale Buzzi di Milano.
24 Marzo 2017
Article reference: PMC5371477
Journal Title: Medicine

Online publication complete: 24-MAR-2017
DOI information: 10.1097/MD.0000000000006408
Consulta l’articolo “Osteopathic manipulative treatment showed reduction of length of stay and costs in preterm infants” qui (PubMed)

Leggi altro

Trattamento manipolativo osteopatico in giocatori di calcio con pubalgia: studio pilota

24/7/2018

 
È stato pubblicato sulla rivista online “Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche”, l’articolo “Osteopathic manipulative treatment in soccer players with chronic groin pain: a pilot study“.
Progetto di ricerca di Laura Nolli, Silvia Baraggiolo, Marco Pagani, Daniele Origo e Andrea Bergna – responsabili di SOMA Istituto Osteopatia Milano – e Luca Vismara.
SOMA – Istituto Osteopatia Milano, Milan, Italy


Copyright © 2016 EDIZIONI MINERVA MEDICA
Article reference: 2017 June;176(6):322-9
Journal Title: Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche
Online publication complete: 10-MAG-2017
DOI information: 10.1097/MD.0000000000006408

Consulta l’articolo “Osteopathic manipulative treatment in soccer players with chronic groin pain: a pilot study“

Leggi altro

La manipolazione osteopatica della caviglia migliora la flessibilità spinale in sciatori alpini professionisti: uno studio pilota

24/7/2018

 
​È stato pubblicato sulla rivista online “Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche”, l’articolo “Osteopathic manipulation of the ankle improves spinal flexibility in elite alpine skiers: a pilot study“.
Progetto di ricerca di Cinzia PARISIO 1, Luca VISMARA 1, 2, Vittorio MICOTTI 3, Veronica CIMOLIN 1, 4, Danilo APRILE 3, Marco CAVIGIOLI 1, Andrea PANZERI 5, Andrea MANZOTTI 2, Manuela GALLI 4, 6, Paolo CAPODAGLIO 1
1 Rehabilitation Unit and Laboratory of Research in Biomechanics and Rehabilitation, Istituto Auxologico Italiano, S Giuseppe Hospital, Piancavallo, Verbania, Italy; 2 SOMA, Istituto Osteopatia Milano, Milan, Italy; 3 Federazione Sport Invernali Italiana (FISI), Milan, Italy; 4 Department of Electronics, Information and Bioengineering, Politecnico di Milano, Milan, Italy; 5 Centro di Traumatologia dello Sport e Chirurgia Artroscopica, Galeazzi Orthopedic Institute, Milan, Italy; 6IRCCS “San Raffaele Pisana”, Tosinvest Sanità, Rome, Italy
Copyright © 2017 EDIZIONI MINERVA MEDICA
Article reference: 2017 May;176(5):265-70
Journal Title: Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche
Online publication complete: 09-MAR-2017
DOI information: 10.23736/S0393-3660.16.03347-7

Consulta l’articolo “Osteopathic manipulation of the ankle improves spinal flexibility in elite alpine skiers: a pilot study”.

AbstractBACKGROUND:
The prolonged restrictions of ankle degrees-of-freedom when wearing ski-boots leads to prolonged mechanical compression of the athlete’s ankle and feet with alteration of the mechano-receptors in the skin of the sole of the foot. Our hypothesis was that prolonged repetitive use of ski boots may impair ankle function and, ultimately, postural control in skiers. This study conducted on elite alpine skiers was designed to verify if an osteopathic treatment aimed at improving ankle function may affect postural control on skiers.
METHODS:
Seven elite skiers were assessed using three-dimensional quantitative movement analysis of the spine and postural analysis before and after osteopathic manipulative treatment (OMT). OMT consisted of low-amplitude thrusts in the ankle and myofascial release of the interosseous membrane and shank.
RESULTS:
The range of motion of the shoulders in the frontal plane, of pelvic obliquity and lumbar curve increased significantly after OMT. No changes appeared in terms of posture.
CONCLUSIONS:
This study shows that a single OMT session targeted to the ankle seems to induce beneficial biomechanical effects in terms of spinal flexibility in elite alpine skiers. This may be beneficial for the athlete’s performance capacity and safety.
KEY WORDS: Skiing – Manipulation, osteopathic – Ankle

Il trattamento manipolativo osteopatico può portare ad una variazione dei test optometrici in soggetti affetti da disturbi visivi?

24/7/2018

 
May the Osteopathic Manipulative Treatment lead to a variation of the optometric tests in subjects affected by visual disorders?
Tesi di: Cazzola Stefano, Coppotelli Christian, Panzeri Stefano
Relatore: Origo Daniele DO MROI
2010-2011
Riassunto
Le motivazioni che ci hanno spinto ad indagare questo argomento sono diverse: interesse personale per le problematiche posturali e strutturali derivanti dai disturbi della funzione visiva e viceversa; curiosità professionale sugli effetti dell’ OMT nel campo visivo; aver rilevato che la letteratura al riguardo è limitata, essendo stati i risultati dell’ osteopatia in ambito visivo poco indagati.
Abbiamo tentato di verificare se l’intervento osteopatico può indurre un cambiamento misurabile della funzione visiva in un campione di soggetti affetti da disturbi visivi.
Studio pilota randomizzato controllato in doppio cieco.
Sono stati reclutati 40 soggetti di età compresa tra gli 8 e i 63 anni, in assenza di patologie oculari e di malattie sistemiche. Il criterio d’inclusione nello studio è stato la presenza di disturbi della normale visione: miopia, ipermetropia e astigmatismo di qualsiasi entità.
Si sono presi in considerazione due gruppi di 20 pazienti: gruppo 1 (soggetti trattati con OMT) e gruppo 2 (di controllo ,costituito da soggetti non sottoposti a OMT). Il gruppo di trattamento ha ricevuto 3 sedute di OMT per ciascun soggetto nell’ arco di un mese(prima settimana, seconda settimana, quarta settimana).
L’indagine della funzione visiva si è realizzata con l’ effettuazione di 19 test optometrici iniziali e finali. Il gruppo di trattamento è stato sottoposto all‘esame visivo prima e dopo le 3 sedute osteopatiche; il gruppo di controllo ha ricevuto la valutazione visiva finale dopo un mese dall’ esame optometrico iniziale.
I test optometrici hanno indagato: la biocularità; la binocularità; la convergenza oculare; le forie; la visione stereoscopica; l’ ampiezza accomodativa; il difetto visivo da lontano e da vicino.
Su 19 test optometrici, 10 sono stati eseguiti al forottero.
I risultati dei test optometrici sono stati giudicati da un optometrista dopo l’analisi delle variazioni delle misurazioni oculari effettuata per ogni paziente e per ogni singolo test optometrico.
I dati sono stati utilizzati per la compilazione di aerogrammi ed istogrammi a colonne.
L’aerogramma dei risultati totali dei 20 pazienti (somma dei miglioramenti, somma dei peggioramenti, somma dei risultati rimasti invariati dei 19 test di ogni paziente) evidenzia che il 59% dei test resta invariato, il 23% migliora ed il 18% peggiora. Nelle femmine il 60% dei test rimane invariato, il 24% migliora e il 16% peggiora; nei maschi il 58% rimane invariato, il 22% migliora ed il 20% peggiora.
A livello dei risultati totali sommando la percentuale dei test migliorati con quella dei test peggiorati, si nota che il 41% dei test subisce comunque una variazione rispetto al valore iniziale pre-trattamento con OMT.
Cinque dei 6 soggetti col più alto numero di test peggiorati non avevano un motivo di consulto osteopatico, erano asintomatici. I pazienti con test migliorati sono stati 10. Di questi, 8 avevano un motivo di consulto.
I pazienti peggiorati hanno subito prevalentemente un trattamento osteopatico di tipo craniosacrale ed il distretto a cui si è rivolta maggiormente tale manipolazione è stata la faccia.
I pazienti migliorati oltre ad un trattamento craniosacrale, hanno subito anche un importante lavoro strutturale(il distretto maggiormente trattato a livello craniosacrale sono state le ossa facciali e craniali, mentre a livello strutturale il distretto più manipolato è stata la colonna vertebrale cervicale-dorsale. Quest’ultimo dato si associa all’evidenza scientifica reperita in letteratura ed evidenziata in bibliografia).
I pazienti del gruppo di controllo hanno evidenziato, tramite l’aerogramma dei risultati totali, le seguenti percentuali: 24% dei test migliorati, 20% dei test peggiorati, 56% dei test rimasti invariati. In conclusione nel 44% dei test svolti si sono riscontrate delle variazioni.
Oltre ai risultati sopra esposti evidenziati tramite gli aerogrammi, interessante risulta la comparazione dei risultati per ogni singolo test optometrico.
I test migliorati con OMT sono stati 6, 4 nel gruppo di controllo.
I test peggiorati con OMT sono stati 6, 8 nel gruppo di controllo .
I test risultati invariati sono stati 8 in entrambi i gruppi.
Il presente studio, allo stato attuale della ricerca, non permette di dare un giudizio sull’effettiva validità positiva dell’ OMT sui disturbi visivi. Consente piuttosto di sottolineare che l’OMT induce dei cambiamenti. In futuro sarebbe utile eseguire un’indagine supplementare con un campione di pazienti più grande ed omogeneo , seguito da un follow-up più a lungo termine.
Questa ricerca può anche far presupporre che l’OMT possa scompensare la funzione visiva in soggetti senza un vero motivo di consulto osteopatico, mentre forse contribuisce a migliorare la funzione visiva in quegli individui che non sono in equilibrio, che sono cioè sintomatici.
Da questo studio sembra risultare anche una conferma a quanto riscontrato nella scarsa letteratura scientifica specifica disponibile: le disfunzioni della colonna cervico-dorsale condizionano le abilità visive.

Leggi altro

Piede piatto? Il 90% dei casi si risolve da sè

9/6/2017

 

Tutti con i piedi piatti?
​Piede piatto? Il 90% dei casi si risolve da sé

Foto
Tutti con i piedi piatti? Il 97% dei bambini da zero a due anni ha il piede piatto, ma non c’è da allarmarsi perché di solito si risolve con la crescita 
Il piede piatto è tipico dei primi anni di vita del bambino, quando l’arco della pianta del piede è poco formato o assente. Lo osserviamo in quasi tutti i bambini da zero a due anni (97%) e si riduce progressivamente con l’aumentare dell’età, fino a circa il 50% a tre anni, il 25% a sei anni, e a dieci anni solo pochi bambini ce l’hanno ancora. È un piede fisiologico, cioè normale, non provoca dolore e non comporta problemi nei movimenti.

È normale avere un piede piatto quando si è piccoli
Questo aspetto dei piedi è causa frequente di preoccupazione nei genitori che richiedono addirittura una visita ortopedica: troppo spesso questa si conclude con l’inutile prescrizione di un plantare o di scarpe ortopediche, con il proposito, senza alcun fondamento, di dare la giusta forma al piede. Il 90% dei casi di piede piatto viene quindi trattato senza che sia necessario.

Quando preoccuparsi?
Se compare dolore, se il piede piatto è rigido, e se dopo gli otto anni non c’è segno di miglioramento, sarà opportuna una visita ortopedica. In tutti gli altri casi di piede piatto asintomatico, senza dolore, bisogna solo aspettare e vigilare, dando a tutti i bambini, ogni giorno e a ogni età, a casa, a scuola o all’aperto, la possibilità di muoversi liberamente, meglio se a piedi nudi o con calzature morbide.

Fattori di rischio 
Il piede piatto patologico è più frequente nei maschi e alcuni fattori possono predisporre al suo sviluppo. In particolare, tra tre e sei anni, influisce un’aumentata lassità delle articolazioni e l’abitudine a sedere in alcune “particolari” posizioni, oltre al fattore della storia familiare che è da tenere sempre in considerazione. 

Fonte: http://mailchi.mp/uppa.it/piede-piatto-il-90-dei-casi-si-risolve-da-se-99785?e=891f60a03e
Prenota una visita! 0165230763

Ma perché andare dal fisioterapista costa un sacco di soldi? Ma poi, è proprio così?

19/8/2016

 
Foto
Ma perché andare dal fisioterapista costa un sacco di soldi? Ma poi, è proprio così?

Ma perché andare dal fisioterapista costa un sacco di soldi?
​Ma poi, è proprio così?

Ecco una domanda che io stesso mi sono posto quando, ancora ragazzino, andai per la prima volta da un fisioterapista. Allora, di fisioterapisti (in Italia) non ce n’erano molti. I miei genitori per curare la mia scoliosi spendevano tanti soldi e, nonostante quei trattamenti davano il loro frutti, io mi sentivo terribilmente in colpa per i costi che giudicavo esagerati. E’ stato solo dopo essere approdato dall'altra parte della "scrivania", che ho potuto rendermi conto del perché le parcelle di un fisioterapista, libero professionista, siano così alte.

Chiariamo subito che il lavoro del fisioterapista non ha un costo, non è una "cosa".

Sicuramente ha un valore. 
​

Può succedere che dopo 1 seduta o 10 sedute (se è previsto) ti ritrovi con la soluzione di un problema fisico che ti causava dolore o fastidio da molto tempo.
In questo caso il valore non è quantificabile!

Può anche accadere che, concluso il "percorso preventivo/terapeutico/educativo", tu abbia una percezione del tuo corpo che ti consente di rapportarti meglio nelle attività motorie che svolgi quotidianamente, in casa, sul lavoro o nella tua attività sportiva.Questa nuova percezione e conoscenza di te ti accompagnerà ovunque, sempre.
E anche questo non è quantificabile!
​
Pertanto il costo è percepito come elevato o meno in base al valore che si dà alla "cosa" o al servizio. Più si percepisce uno valore alto più il costo sembra basso.
"Tutte le persone conoscono il prezzo delle cose ma soltanto alcune ne conoscono il vero valore." (Oscar Wilde)

Eccovi qui di seguito un breve resoconto delle spese
​che un fisioterapista (serio) deve sostenere:

1) Il fisioterapista non è mai preparato a fare quello che deve fare. 

  Per quanto abbia studiato, ogni paziente è diverso e le varie università, scuole e teorie spesso possono fornire solo delle indicazioni generali. Perciò, quando nel tuo studio arriva il sig. Tizio, con la sua vita, i suoi problemi e i suoi sintomi, gli studi e le esperienze che hai maturato ti orientano… ma, nonostante i protocolli terapeutici e l’EBM (evidenze scientifiche), non ti forniscono nessuna mappa e nessuna guida così precisa come a volte si vuole far credere! Ogni fisioterapista deve fare costantemente i conti con una sensazione di inadeguatezza cronica che si allenta soltanto quando, come un sarto, avrà cucito il suo intervento sulle misure specifiche del sig. Tizio e lui lo avrà indossato sentendocisi bene, comodo e a suo agio. Naturalmente, questo stato di glamour difficilmente si realizza al primo colpo, perciò il fisioterapista deve sempre scucire e ricucire quello che fa, fino a individuare la linea e il modello capaci di far sentire il sig. Tizio... proprio un figurino. A quel punto, però, il lavoro è terminato e si ricomincia daccapo a vivere la sensazione di inadeguatezza, questa volta con il sig. Caio. Che avrà misure e gusti completamente diversi dal sig. Tizio. Il vissuto di incapacità cronica fa parte del nostro mestiere e ci costringe a studiare e a formarci in continuazione, nel tentativo (compulsivo) di arginarlo, almeno un poco. Le scuole di formazione costano. 

2) L’ambiente in cui un fisioterapista lavora, fa parte della cura. 

Cioè deve essere riservato, silenzioso, ordinato e accogliente, tanto da permettere ad un paziente che è una persona sconosciuta di aprirsi e raccontare i suoi disturbi, come se parlasse con un caro amico (che, in questo, caso non conosce e non ha mai visto prima). E tutto deve succedere nello spazio di sessanta minuti circa (il tempo delle sedute varia a seconda della terapia da svolgere). Se fai il fisioterapista, in un ora il tuo paziente dovrà dirti: chi è, cosa fa, cosa prova, cosa gli è successo e come ha reagito. Mentre tu dovrai fare e dirgli qualcosa che gli permetta di sentirsi meglio e di tornare a casa con un miglioramento e con degli strumenti in più. L’ambiente di lavoro perciò è fondamentale per favorire la concentrazione, l’attenzione, la confidenza e la sensibilità, sia del paziente che del fisioterapista. Non penso che per ottenere questo ci sia bisogno di arredi firmati e costosi... ma, certamente, occorre un luogo fisico silenzioso, asciutto, sufficientemente illuminato, pulito, senza odori forti, tiepido d’inverno e ombreggiato d’estate. Questo ha un costo. 

3) Quando il fisioterapista non si sente bene, non può lavorare. 

E non parlo di un raffreddore o di un’influenza. Quelle sono cose che capitano senza creare grosse difficoltà, al massimo qualche giorno di assenza. Mi riferisco ai casini che mettono K.O. il sistema sia fisico sia emotivo. Il fisioterapista (serio) per lavorare deve dimenticarsi di se stesso e concentrarsi totalmente sulle problematiche di un altro. Non può distrarsi pensando che ha litigato con sua moglie, che la mamma è ricoverata in ospedale, che il bambino deve andare a ripetizioni altrimenti rischia di perdere l’anno... cose del genere devono essere lasciate fuori dallo studio e riprese soltanto al termine della giornata lavorativa. Quando le persone soffrono, hanno una pelle in meno... e si accorgono subito della disattenzione di chi dovrebbe aiutarle! Purtroppo, vivono la distrazione del fisioterapista come una loro difficoltà e si chiudono, rendendo inefficace l’intervento e aggiungendo un’altra delusione alla lista dei loro guai (a volte già molto lunga). Perciò, per fare bene la professione di fisioterapista, non è possibile vedere tante persone tutti i giorni. Altrimenti quell'attenzione totale e partecipe comincia a svanire e la possibilità di essere d’aiuto sparisce. Questo incide sui costi. 

4) Le emozioni sono contagiose. 

Se provate a stare in compagnia di una persona ansiosa o agitata a causa del dolore e della malattia, dopo un po’ inizierete anche voi a sentirvi in ansia, mentre dopo aver trascorso del tempo con una persona depressa che parla dei suoi dolori le cose cominciano a perdere di interesse e le motivazioni si smorzano. Al contrario, stare insieme a persone allegre mette di buon umore e condividere l’entusiasmo rende esuberanti e propositivi. Passare ore e ore immersi in esperienze cariche di dolore e sofferenza, rattrista l’anima e sposta il barometro delle emozioni verso la depressione. Ogni fisioterapista ha un suo tetto massimo di tolleranza al contagio emotivo, che non può superare senza essere sopraffatto dai malesseri degli altri. Per questo motivo, un fisioterapista (serio) non può incontrare troppi pazienti ogni giorno e svolgere con loro un lavoro efficace. Nella nostra professione è necessario dosare attentamente i carichi di lavoro, selezionando (quando è possibile) situazioni diverse per gravità e sofferenza. Se si supera una certa soglia… il fisioterapista si ammala e non può curare più nessuno. Questo incide sui costi. 

5) Ci vuole molto tempo per ogni persona. 

Ogni persona ha bisogno di ricevere la giusta attenzione e dedizione. Ci vuole un tempo in cui favorire la condivisione e il racconto delle esperienze difficili, un tempo in cui stimolare la scoperta di nuovi punti di vista. Poi ci vuole un tempo per la raccolta anamnestica, un tempo per la valutazione fisica del paziente, un tempo per stabilire insieme un piano di intervento e un tempo per la terapia. Per fare tutto questo serve almeno un’ora, almeno alla prima seduta. Ma quando il paziente è andato via, occorre anche un tempo per studiare il caso (soprattutto se ha una certa complessità) scrivere e rivedere la cartella clinica e un tempo in cui abbandonare i suoi vissuti e le sue esperienze e fare tabula rasa di tutto, per accogliere una persona diversa con una storia diversa ed esperienze diverse. Un fisioterapista dedica molto tempo a ogni persona. Al contrario di altri specialisti, non può frazionare i suoi guadagni sulla quantità. Deve offrire sempre un lavoro individuale e di qualità. Questo incide sui costi. 

 In conclusione… 

Cari amici, se vi guardate intorno non potrete che darmi ragione. Nessuno è mai diventato ricco facendo il fisioterapista! I costi che dobbiamo sostenere per svolgere bene la nostra professione sono alti e il tempo in cui possiamo lavorare per guadagnare, è poco. Il nostro mestiere è affascinante e bellissimo, ma ciò che ne motiva la scelta è solamente l’emozione che si prova nel vedere un altro essere umano riprendere a stare bene, non certo la prospettiva di lauti guadagni. 
​
Dr. Marco Paonessa, FT, DO 
Fisioterapista – Osteopata
Prenota una visita! 0165230763

Cosa succede quando fai scrocchiare le tue articolazioni? Un video lo spiega e rassicura: "Non provoca artrite" (VIDEO)

17/3/2015

 
Alzi la mano chi non si è mai fatto scrocchiare le articolazioni. E alzi la mano chi non si è mai chiesto cosa succede effettivamente e soprattutto se è un pratica che alla lunga può risultare nociva. A spiegare l'arcano, questo video che mostra esattamente cosa succede alle vostre dita quando con costanza decidete di farle "crocchiare".

Un liquido chiamato liquido sinoviale lubrifica le articolazioni e, talvolta, un accumulo gassoso può verificarsi all'interno. Il crack acustico che si sente è dato da "l'esplodere di queste bolle di gas" e perciò non ha nulla a che fare con le ossa come molti pensano. Una curiosità: ci vogliono circa 20 minuti perché il gas si riformi di nuovo.

Il Dottor Donald L. Unger ha deciso di fare da cavia umana e di scrocchiarsi le nocchie di una mano e non dell'altra per vedere se la pratica poteva causare artrite. Dopo sei anni, ha trovato che non c'era stato alcun effetto. Insomma, la scienza ha confermato che farsi scrocchiare le articolazioni non ha controindicazioni per la salute delle vostre articolazioni. Via libera!

Fonte

Prenota una visita! 0165230763
<<Precedente
    Prenota una visita!

    ATTENZIONE LEGGERE

    Il dottor Paonessa non rilascia
    consulenze attraverso i post
    del blog, è apprezzato un 
    breve commento a cui, se possibile, verrà data una 
    risposta che non sarà che un
    semplice consiglio, il dottor 
    Marco Paonessa non effettua 
    diagnosi medica o psicologica.

    MarcoPaonessa.it propone 
    contenuti a solo ed esclusivo 
    scopo informativo e divulgativo;
    in nessun caso le informazioni
    contenute e riscontrate in 
    MarcoPaonessa.it possono
    sostituire il consulto del proprio
    medico di fiducia o di uno
    specialista, né tanto meno 
    possono costituire la prescrizione di un trattamento.
    MarcoPaonessa.it intende
    offrire unicamente delle 
    informazioni orientative in 
    campo sanitario, affinché il 
    singolo utente possa poi 
    approfondirle insieme al proprio
    medico curante.

    Autori

    Marco Paonessa
    Fonti esterne

    Archivio

    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Ottobre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Settembre 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2017
    Agosto 2016
    Aprile 2016
    Novembre 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Gennaio 2015
    Ottobre 2014
    Agosto 2014
    Giugno 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Gennaio 2014
    Novembre 2013
    Ottobre 2013
    Settembre 2013
    Agosto 2013
    Maggio 2013
    Aprile 2013
    Marzo 2013
    Febbraio 2013
    Gennaio 2013
    Novembre 2012
    Settembre 2012
    Agosto 2012
    Luglio 2012
    Giugno 2012
    Maggio 2012
    Gennaio 2012
    Dicembre 2011
    Novembre 2011
    Settembre 2011
    Luglio 2011

    Categorie

    Tutto
    Abusivismo
    Acido Lattico
    Adolescente
    Alimentazione
    Allenamento
    Allostasi
    Altro
    Ambiente
    Anoressia
    Articolazione Temporo Mandibolare
    Artrite
    Artrosi
    Associazioni
    ATM
    Bambini
    Benessere
    Borsite Trocanterica
    Bruxismo
    Bulimia
    Calcio
    Camminare
    Canale Del Guyon
    Capsulite Adesiva
    Caviglia
    Cefalea
    Cesareo
    Chiropratica
    Chirurgia
    Cibo
    Cicatrice
    Circolazione
    Coccige
    Colonna
    DCA
    Denti
    Dieta
    Disinformazione
    Dolore
    Dolore Cronico
    Empatia
    Epigenetica
    Esercizio Fisico
    Falsa Sciatalgia
    Fascia
    Fecondazione
    Fibromialgia
    Fisioterapia
    Fisiovda
    Flebologia
    Forma Fisica
    Fratture
    Frutta
    Fumo
    Generale
    Ginecologia
    Infertilità
    Influenza
    Intrappolamenti Nervosi
    Latte
    Liofilizzati
    Mal Di Schiena
    Mal Di Testa
    Malocclusione
    Mamma
    Manipolazioni
    Medicina Alternativa
    Medicina Complementare
    Medicina Intergrata
    Mente
    Meralgia Parestesica
    Miofasciale
    Moda
    Movimento
    Muscoli
    Neonati
    Neonatologia
    Neuroma Di Morton
    Nevralgia
    Nuoto
    Occhi
    Occlusione
    Omeopatia
    Omeostasi
    Omogenizzati
    Optometria
    Ortodonzia
    Osso Sacro
    Osteopatia
    Ovaie
    Parto
    Pediatria
    Pensiero
    Periartrite Scapolo Omerale
    Piedi Piatti
    Pilates
    Piriforme
    Plagiocefalia
    Pnei
    Postura
    Posturologia
    Prematuri
    Prevenzione
    Psicoterapia
    Reflusso Gastro Esofageo
    Riabilitazione
    Salute
    Schiena
    Sciatalgia
    Scoliosi
    SCOM
    Scuola
    Seno
    Sindrome
    Sindrome Generale Di Adattamento
    Sistema Fasciale
    Sistema Immunitario
    Sistema-immunitario
    Sociale
    Soldi
    Spalla
    Spalla Congelata
    Sport
    Sst Sindrome Dello Stretto Toracico Superiore5393cf3e99
    Sst Sindrome Dello Stretto Toracico Superiorec7f8266b4d
    Sternocleidomastoideo
    Stress
    Studi Scientifici
    Svezzamento
    Terapia Fisica
    Test
    Thigh Gap
    Travaglio
    Trocanterite
    Tunnel Carpale
    Vaccini
    Verdura
    Vertigini
    Vista
    Vitamina D
    Voce

    Feed RSS

    Immagine
    Prenota una visita!
    View my profile on LinkedIn
    Blog Directory
    View My Stats
Fornito da Crea il tuo sito web unico con modelli personalizzabili.
  • Home
    • PRE-TRIAGE COVID-19
    • TRIAGE COVID-19
  • Contatti
    • Reclami e segnalazioni
  • Chi sono
    • Recensioni
    • Attestati
    • Master in Scienze Osteopatiche Pediatriche
  • Blog [Salute News]
  • Scopri il tuo dolore
    • Programma Dott. Paonessa per il Mal di schiena
    • Mal di schiena >
      • Spondilolistesi
      • Coccigodinia
    • Patologie muscolari
    • Cicatrici e ustioni
    • Anziani - disturbi dell'equilibrio
    • Incontinenza urinaria >
      • Test di Incontinenza urinaria
      • Pavimento pelvico >
        • Vita sessuale
        • Il parto
        • Disfunzioni
        • Muscoli e nervi pelvici
    • Paralisi ostetrica
  • TERAPIE
    • Medicina Integrata
    • Osteopatia >
      • Prima visita
      • Modelli osteopatici
      • Osteopatia e Sport >
        • Traumi nello Sport
      • Osteopatia e Gravidanza >
        • Presentazione ottimale del bambino >
          • E se il bimbo è podalico?
        • Calendario della gravidanza >
          • Primo trimestre
          • Secondo Trimestre
          • Terzo trimestre
      • Osteopatia Neonatale e Pediatrica >
        • Come sapere se il mio bambino necessita dell'osteopata
        • Tappe di sviluppo psicomotorio da 1 a 6 mesi
        • Tappe di sviluppo psicomotorio da 6 mesi a 3 anni
        • Plagiocefalia
    • Fisioterapia >
      • Chi è il Fisioterapista
      • Tecniche terapeutiche specifiche
      • Protocolli riabilitativi
    • Posturologia >
      • Rieducazione Posturale Dinamica - Rehab-Pilates >
        • Scopi del Rehab-Pilates
      • Problemi estetici e postura
    • Fisioterapia Estetica Riabilitativa Dermofunzionale >
      • Mastoplastica
  • Domande frequenti - F.A.Q.
  • Disclaimer, Etica e Privacy
    • Privacy Policy utente
    • Privacy Policy paziente
    • Cookies Policy
    • Liberatoria
    • Documenti da firmare in studio