La 𝐬𝐜𝐢𝐚𝐭algia, definita come dolore che si irradia lungo la gamba e sotto il ginocchio (seguendo la distribuzione del nervo sciatico) è in genere dovuta alla pressione meccanica o all'infiammazione delle radici nervose lombosacrali.
Esistono una serie di sintomi neurologici che possono manifestarsi insieme al dolore: Intorpidimento Debolezza muscolare Problemi di deambulazione Disturbi della sensibilità Sensazione di caldo e freddo Formicolio o bruciore alle gambe Alterazione dei riflessi Parestesie o disestesie Edema degli arti inferiori I nervi coinvolti nella sciatica costituiscono la parte finale del plesso lombosacrale: 𝐋𝟒-𝐋𝟓-𝐒𝟏-𝐒𝟐-𝐒𝟑 In linea generale, questi termini fanno tutti riferimento al fatto che alcune fibre di un muscolo si sono lesionate ma ciò che contraddistingue ciascuna di loro e’ l’entità del danno da cui dipende il trattamento e soprattutto i tempi di recupero.
Un potenziale fattore nella fisiopatologia del dolore laterale di gomito: la lunghezza del sarcomero del muscolo estensore carpi radiale brevis e le implicazioni per la fisioterapia. Il dolore laterale di gomito (LEP) è una degenerazione angiofibroblastica cronica delle origini dei muscoli estensori del polso ed è caratterizzata da un diffuso dolore al gomito. Sebbene sia la sindrome più comune dell'articolazione del gomito, la struttura più colpita è il tendine del muscolo estensore carpi radiale brevis (ECRB).
Diverse teorie sono state proposte per spiegare la fisiopatologia del dolore laterale di gomito, tuttavia, non ci sono prove per dimostrare che la lunghezza del sarcomero e le caratteristiche microanatomiche del muscolo ECRB possano essere influenzate dalla posizione allungata del muscolo. Abbiamo ipotizzato che la risposta alla trazione possa essere il meccanismo responsabile nella fisiopatologia del LEP a causa della microanatomia del muscolo ECRB e del suo funzionamento in posizione allungata. La posizione allungata porta all'allungamento della lunghezza del sarcomero formando un angolo di trazione funzionale nel muscolo ECRB. La lunghezza allungata del sarcomero influisce negativamente sulla microcircolazione muscolare. Una scarsa microcircolazione innesca l'ischemia nel muscolo e nel tendine e porta ad un aumento della sintesi immatura di collagene di tipo III. L'interruzione della continuità del collagene e la perdita della capacità portante avviano il processo di neovascolarizzazione. Questa situazione accelera il processo di degenerazione nel tendine e impedisce la guarigione. Inoltre, in base alla nostra ipotesi, raccomandiamo nuovi approcci fisioterapici che possono contribuire a ridurre l'incidenza aumentata di tendinopatia e al processo di guarigione. L’osteopatia post parto è importante sia per la mamma che per il neonato. Il rapporto tra mamma e osteopata, infatti, non si limita solo alla gestazione: l’osteopatia post parto, specialmente in casi specifici, risulta essere la strada migliore per la ripresa di tutte le funzioni normali del corpo. È efficace per la prevenzione ed il riequilibrio del corpo dai disturbi tipici dei nove mesi di gestazione, così come da alcune disfunzione tipiche del post parto, momento molto delicato per la neo mamma sia dal punto di vista emotivo che fisico, in cui l’intervento osteopatico – che varia a seconda del tipo di parto a cui ci si è sottoposti - può fare la differenza. L'Osteopatia post parto naturale e CesareoNei casi di parto fisiologico, l’osteopata verificherà per prima cosa la mobilità del sacro. Non è raro infatti che il mancato adattamento del sacro post parto provochi sintomatologie legate alla colonna e all'osso sacro. L’osteopata verificherà inoltre la mobilità dell’intestino nel riadattamento post parto e naturalmente la posizione dell’utero. Se la mamma è reduce da parto cesareo l’osteopatia sarà utile nella fase post intervento nel trattamento delle cicatrici, le quali vanno trattate dall’osteopata subito dopo la cicatrizzazione definitiva, circa 3 mesi dopo il parto. Anche in questo caso il trattamento osteopatico è essenziale per liberare le aderenze che certamente si sono costruite e liberare la mobilità dell’utero e dell’intestino. L’osteopatia in gravidanza con trattamenti specifici e consigli mirati aiuta la mamma a prepararsi a vivere il parto il più serenamente possibile, ed è fondamentale per la preparazione al parto, sia per la futura mamma che per il bambino. Osteopatia post parto: un aiuto per la mammaDopo il parto, il corpo subisce nuovamente un forte cambiamento e deve riabituarsi a una vita completamente diversa: la vita senza feto. L’osteopatia post parto aiuta la donna a recuperare completate le normali funzioni del corpo, favorisce il riassestamento degli organi interni, l’utero, pressione, schiena, gambe e articolazioni, il trattamento osteopatico è un valido alleato per il riequilibrio del corpo. Sai che si tratti di parto naturale o parto cesareo. L’osteopata grazie al trattamento manuale è in grado favorire il ripristino delle normali funzioni del corpo, allevia e riduce dolori e fastidi, agisce favorendo il recupero della mobilità del corpo a livello muscolo-scheletrico. Osteopatia post parto per il neonatoÈ necessario sfatare il mito secondo cui I neonati sono troppo “fragili” per essere trattati. L’osteopatia ha un approccio “dolce” e delicato specialmente se si tratta di osteopatia pediatrica e neonatale. Dopo il parto il bambino può soffrire di diverse patologie semplici da risolvere se trattate con tempestività, per esempio la plagiocefalia: modificazione del cranio causato dalla posizione del feto in pancia o durante il parto. Ricerche scientifiche sull'osteopatia neonatale hanno dimostrato per esempio l’efficacia del trattamento manipolativo osteopatico sulla funzione gastrointestinale e sulla durata del ricovero dei bambini pretermine.
Uno dei disturbi più comuni nei neonati è il reflusso gastroesofageo. Ciò che le mamme è importante che sappiano è che spesso il reflusso si presenta in un bambino che ha avuto un parto traumatico, in questi casi è assolutamente efficace qualche seduta osteopatica per liberare il torace subito dopo il parto. Un altro disturbo molto frequente nei neonati per il quale l’osteopatia può fare la differenza sono le colichette. In questi casi l’osteopatia è molto efficace nel decontrarre l'intestino, alleviare la sintomatologia attraverso le tecniche tese a far “scorrere” l'aria nel pancino. Nessuna tecnica però, da sola, è risolutiva del problema che va affrontato innanzitutto all'origine, analizzando le sue cause, prima fra tutte la disbiosi intestinale. Rivolgersi all'osteopata durante la gravidanza anche solo per avere dei consigli e dopo il parto, è sicuramente uno dei modi per vivere al meglio il periodo più felice della vita di ogni donna. |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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