Sbagliato ignorarli se danno dolore
I nervi non si "accavallano " mai, è bene chiarirlo. Tuttavia in questa comune autodiagnosi chiamata spesso in causa quando insorge un dolore inspiegabile ad un arto c'è un fondo di verità: i nervi infatti possono "cadere in trappola". Si tratta di una circostanza molto comune e dolorosa: i nervi nel loro lungo percorso attraversano punti nei quali sono circondati da un tendine o da una sporgenza ossea. Una situazione che in condizioni di normalità concede loro uno spazio modesto, ma sufficiente al corretto passaggio degli impulsi. Basta poco però ad alterare gli equilibri: una infiammazione, un callo osseo sorgente, una tendinite, l'artrosi e la ritenzione di liquidi possono sottrarre spazio al nervo e schiacciarlo come fosse caduto in una trappola. Di quì il nome dato dagli specialisti a questi problemi, sindromi da intrappolamento e i sintomi avvertiti: formicolii, riduzione della sensibilità cutanea, dolori brucianti e nei casi più gravi deficit di forza. All'inizio può servire a lenire i disturbi agitare la parte o massaggiarla energicamente per riattivarla o ancora lasciarla a riposo, ma con il tempo queste misure diventano sempre più inutili. I disturbi da prima incostanti e capricciosi, diventano cronici e soprattutto intollerabili, tanto che si rendono necessari gli antiinfiammatori per ottenere una tregua. Ignorare questi segnali di allarme è pericoloso: se il nervo soffre troppo a lungo le sue fibre si atrofizzano, così che ogni sforzo terapeutico diventa inutile. Il nervo risulta infatti danneggiato in modo irreparabile e sua corretta funzione non può più essere recuperata. Le conseguenze più comuni di questi ritardi terapeutici sono zone di cute in parte o del tutto insensibili, dolori urenti e debolezza di uno o più muscoli.
0 Comments
|
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
Categorie
Tutti
|