In questo articolo vedremo come risolvere un problema che può essere fonte di sintomi e dolori molto fastidiosi: sto parlando della periartrite scapolo omerale. Periartrite scapolo omerale è un termine generico per indicare l’infiammazione dei tendini della spalla, situazione che si accompagna spesso a dolore notturno e a difficoltà nel muovere il braccio, a volte anche con movimenti semplici (ad esempio mettersi la giacca). Andremo a vedere cosa significa avere la periartrite scapolo omerale e cosa la causa (per evitare di ricaderci una volta risolta). Ovviamente, vedremo una strategia efficace per migliorare e risolvere il problema. Questa strategia è stata testata su centinaia di persone in uno studio dell’università di Sheffield. Ok, iniziamo! Cos'è la periartrite scapolo omeraleIl termine periartrite scapolo omerale lo puoi tradurre così:
In pratica, quando si parla di periartrite si parla di infiammazione dei tendini, più precisamente dei tendini della cuffia dei rotatori. La cuffia dei rotatori è una serie di muscoli che avvolgono la testa dell’omero, appunto come fossero una cuffia. I tendini sono le parti finali dei muscoli, dove questi si attaccano all'osso, in questo caso l’omero. I muscoli della cuffia dei rotatori svolgono un ruolo molto importante: mantengono stabile la spalla mentre il braccio effettua i complessi movimenti che è in grado di fare. La spalla è infatti l’articolazione più mobile di tutte: serve quindi una serie di muscoli che mantengano la spalla stabile quando solleviamo il braccio oltre la linea dell’orizzonte. I tendini della cuffia dei rotatori sono piccoli e svolgono un ruolo cruciale: è per questo che sono così facilmente soggetti a sovraccarico ed infiammazione. Si parla quindi di periartrite scapolo omerale quando si ha infiammazione dei tendini della cuffia dei rotatori, e tipicamente questo avviene per i muscoli:
Solo infiammazione o anche lesione e/o usura?In genere si parla di periartrite scapolo omerale quando la persona non ha ancora effettuato esami strumentali come l’ecografia o la più precisa risonanza. Dopo un esame strumentale in genere si hanno diagnosi e termini più precisi, perché si vedono le strutture più sofferenti. Con gli esami strumentali si può infatti vedere che i tendini della cuffia dei rotatori non sono solo infiammati, ma magari presentano delle piccole o medie lesioni, spesso frutto dell’usura. Non preoccuparti: queste lesioni sono molto comuni, e nei prossimi paragrafi scoprirai che non sono così pericolose. Il dolore è comunque causato dall'infiammazione, anche se è presente una piccola o media lesione del tendine. Bene, ora sappiamo che periartrite scapolo omerale = infiammazione dei tendini della cuffia dei rotatori. Quali sono i problemi ed i sintomi che emergono in questa situazione? Vediamolo subito! Che sintomi provoca la periartrite scapolo omeraleFortunatamente quando si parla di spalla il capitolo “sintomi” è molto meno complesso di quando devo parlare dei sintomi del disturbo cervicale. In caso di periartrite scapolo omerale i sintomi principali sono infatti solo due:
Successivamente il dolore a riposo tende a calare, ma rimane quello legato ai movimenti citati prima. La fase “cronica” ha una durata purtroppo molto imprevedibile: il dolore può risolversi spontaneamente in un tempo che va da 1 a 6 mesi, oppure cronicizzarsi e rimanere fino a che non si fa qualcosa. Cosa ti ha causato la periartrite scapolo omeraleParlare di cause della periartrite è tutto sommato un bel problema. Questo perché l’infiammazione dei tendini della cuffia dei rotatori può colpire allo stesso modo:
Si tratta infatti di forme diverse di sovraccarico, che alla fine è la vera causa del problema. Lo sportivo ha probabilmente una spalla in ottime condizioni, ma la sottopone ad un sovraccarico con la sua attività. Le persone non sportive possono non avere grandi sovraccarichi (fanno attività normali), ma il problema è che….la loro spalla spesso non è in buona forma! Molte persone hanno infatti l’articolazione della spalla molto rigida, con una limitazione della normale mobilità che può arrivare anche al 30%. Questa rigidità può essere dovuta a 3 fattori:
Senza alcuni muscoli cervicali, il braccio non si alzerebbe oltre i 90 gradi. Come si fa la diagnosi e che approfondimenti si possono fareLa diagnosi di periartrite scapolo omerale è innanzitutto clinica: grazie ad una serie di test, il clinico può individuare che sono i tendini della spalla ad essere la fonte del dolore. Alcuni test vorrebbero addirittura identificare con precisione il tendine più responsabile, ma la loro affidabilità è messa in discussione da molti studi. Una volta che ha esaminato il paziente, il medico può decidere di approfondire con qualche indagine strumentale. A volte è il paziente stesso che se le auto-prescrive: oggi come oggi, una ecografia in un centro privato ha lo stesso costo del ticket sanitario. E qui cominciano i guai. Questi “guai” si riassumono in due domande:
#1 Quali esami sono più affidabili?Nel 90% dei casi l’esame strumentale più utilizzato è l’ecografia: rapido, economico e ad oggi spesso auto-prescrivibile. Sebbene appaia un modo semplice per capire “cos'è che ti fa male”, l’ecografia ha diversi limiti:
La risonanza magnetica è quindi l’esame più preciso che si possa fare per accertarsi dello stato dei tendini, ma…… #2 Gli esami servono davvero?In uno schema ideale, ci aspetteremmo che:
Sembra paradossale, ma la realtà è questa: non c’è nessuna relazione tra problemi visibili nella risonanza e dolore che avverte la persona. Una altissima percentuale di persone sopra i 30 anni presenta piccole o medie lesioni tendinee del tutto asintomatiche. Verrebbe quindi da chiedersi: questi esami servono davvero, visto che i “sani” ed i “malati” presentano gli stessi quadri? L’interpretazione che devi dare a questi dati è: non bisogna andare in panico di fronte al referto di un esame strumentale. Gli esami strumentali sono utili ed in molti casi indispensabili, ma non devono rappresentare una “condanna”. TerapieOk, giunti a questo punto dovresti aver capito a grandi linee le caratteristiche fondamentali del problema “periartrite”, le sue manifestazioni e i molti punti di domanda che possono sorgere sul capitolo “diagnosi”. Detto questo, ora manca la parte più importante: come facciamo a risolvere il problema? Come per ogni problema muscolo scheletrico, le “proposte terapeutiche” sono davvero tantissime. Le più comuni sono:
Alcuni studi assegnano agli esercizi riabilitativi una efficacia addirittura maggiore rispetto all'intervento chirurgico. Letteratura scientifica a parte, gli esercizi rieducativi sono una ottima soluzione, perché vanno alla radice del problema. Solo grazie agli esercizi è infatti possibile irrobustire i tendini e ripristinare una buona dinamica del movimento. Quando e quanto fare gli eserciziGli esercizi vanno eseguiti per cinque minuti con pause ogni minuto. Il consiglio è quello di ripetere gli esercizi tutti i giorni, ed i motivi sono molto semplici:
Il periodo minimo per capire se ti aiutano è di 15 giorni: visto che probabilmente la situazione migliorerà, puoi proseguire fino a raggiungere circa 12 settimane di lavoro. Fonte: si ringrazia il collega Marcello Chiapponi Hai qualche dubbio? Non esitare e contattarci telefonicamente allo Comments are closed.
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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