Il dolore alla spalla è uno dei sintomi più comuni nelle persone che hanno superato i 40 anni di età: per diffusione nella popolazione è secondo solo al mal di schiena.
𝐈𝐧𝐭𝐫𝐨 Può essere di intensità differenti, manifestandosi come un leggero fastidio quando si muove il braccio, oppure come un dolore intenso presente anche di notte, di solito accompagnato da una limitazione dei movimenti. 𝐂𝐚𝐮𝐬𝐞 La causa più frequente del dolore alla spalla è l’infiammazione di uno [o più] tra i tendini che permettono la maggior parte dei movimenti del braccio. Questi tendini sono quattro: il sovraspinato; il sottoscapolare; il piccolo rotondo; il sottospinato. A questa si aggiungono le 5 principali patologie: ⟶ sindrome da impingement; ⟶ tendinite calcifica; ⟶ lesione alla cuffia dei rotatori; ⟶ spalla congelata; ⟶ lussazione. 𝐒𝐢𝐧𝐭𝐨𝐦𝐢 Spesso il dolore sveglia di notte e nessuna posizione sembra dare sollievo; oppure si manifesta nel compiere movimenti normalissimi, come sollevare il braccio per prendere un barattolo o indossare la giacca. Una volta escluso che i sintomi possano derivare da una causa non meccanica [ad esempio l’artrite reumatoide, una patologia autoimmune che può determinare dolore articolare], identificare la sede del dolore con l’aiuto di uno specialista ci può essere d’aiuto nel comprendere quale sia il rimedio più opportuno da adottare per risolvere il problema. Il dolore può infatti interessare diverse parti della spalla: ⟶ localizzato sul lato esterno, riguarda spesso la cuffia dei rotatori e può essere causato da borsite o tendinite; ⟶ nella parte posteriore può interessare il muscolo trapezio: talvolta scaturisce da una borsite o da una contrattura muscolare; ⟶ nella parte anteriore può derivare da una tendinite o dalla sindrome di impingement ed è spesso conseguenza di problemi nell’articolazione con il bicipite; ⟶ nella parte superiore riguarda solitamente muscoli, cartilagine o legamenti e può essere di natura infiammatoria. 𝟑 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 Uno studio ha dimostrato come l’esercizio fisico regolare abbia effetti benefici pari, o superiori, all’assunzione di farmaci antinfiammatori [FANS]. Dedicare 10/15 minuti alla salute delle proprie spalle può essere utile sia a chi è nella fase di riabilitazione da un infortunio, sia a chiunque voglia lavorare sulla prevenzione di simili problemi. 𝟏° 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨: 𝐢𝐥 𝐩𝐞𝐧𝐝𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐨𝐝𝐦𝐚𝐧 È un esercizio che ha un obiettivo chiaro: aumentare lo spazio tra la testa dell’omero e l’acromion della spalla in modo da permettere ai muscoli e ai tendini – in particolare al sovraspinato – di non essere compressi, scivolare in modo naturale, e alle braccia di compiere movimenti completi senza avvertire dolore. Per effettuare l’esercizio, bisogna appoggiarsi a un tavolo o sdraiarsi proni, ossia a pancia in giù, avendo l’accortezza di tenere il braccio fuori dal letto. Se possibile, sarebbe meglio indossare una polsiera con un peso di circa mezzo chilo; in alternativa è possibile impugnare una bottiglietta d’acqua sempre dello stesso peso. A questo punto bisogna effettuare dei movimenti circolari, come se il braccio fosse un pendolo, appunto. Bisogna eseguirlo per circa 2 minuti in senso orario e 2 minuti in senso antiorario, 3 volte al giorno. 𝟐° 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨: 𝐬𝐨𝐥𝐥𝐞𝐯𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐛𝐫𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐩𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 Da seduti, con la schiena aderente allo schienale della sedia o comunque diritta, impugnare il manubrio [o la bottiglia d’acqua] tenendo il braccio teso e sollevarlo fino al piano delle spalle. È importante non tenere il braccio troppo parallelo allo schienale ma nemmeno troppo frontale: circa a metà fra queste due posizioni sarebbe l’ideale. Come per il precedente esercizio, va bene ripetere il movimento 10 o 15 volte, per tre serie, con due minuti di riposo fra l’una e l’altra. 𝟑° 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨: 𝐚𝐥𝐥𝐮𝐧𝐠𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞 Lo stretching [allungamento muscolare] può essere utile per smorzare i sintomi dolorosi. Da sdraiati proni [pancia in giù] stendere completamente il braccio interessato, in modo che aderisca al terreno, con il palmo della mano rivolto verso il basso. Con l’altro braccio, spingere progressivamente in modo da sollevare la spalla opposta a quella del braccio dolente, in modo da “stirare” gradualmente l’intera muscolatura dell’arto. L’ideale sarebbe mantenere la posizione per 20-40 secondi ma è necessario fare attenzione: se quest’esercizio risulta troppo doloroso è bene lasciar perdere subito ed attendere che i muscoli siano nella condizione adatta per tornare a metterlo in pratica. Comments are closed.
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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