DOTT. MARCO PAONESSA, FISIOTERAPISTA OSTEOPATA
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Il taglio cesareo: prendersi cura delle cicatrici anche dopo anni

20/5/2013

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Il taglio cesareo: prendersi cura delle cicatrici anche dopo anni
La cicatrice da taglio cesareo, come tutte le altre cicatrici, e’ una entità  particolare e complessa. Pero’ una cicatrice da cesareo non e’ una cicatrice come tutte le altre. E’ la testimonianza dell’arresto o dell’assenza dei movimenti della vita (quel passaggio iniziatico che e’ il parto). Il taglio cesareo salva la vita delle donne e dei neonati, ma nello stesso tempo modifica l’ordine ontologico (metafisico).

Otto anni fa, ho imparato una tecnica sulle cicatrici che mi ha dato la possibilità  di aiutare donne post-cesareo, anche quarant'anni dopo! Ogni taglio cesareo e’ diverso perché’ ogni donna lo vive in modo diverso, perché  ha un vissuto personale e familiare diverso. Quindi l’impatto con il taglio cesareo sara’ diverso.

Prima di parlare del taglio cesareo mi sembra importante occuparsi dell’impatto in generale di una cicatrice.

In natura, l’esterno protegge l’interno e così anche nel corpo questo ordine esiste: la pelle separa l’interno del corpo dal suo esterno. E così come lo separa, lo protegge: filtra e impedisce agli aggressori di penetrare ed evita la dispersione della nostra energia vitale. La bellezza della pelle sta nella capacita’ di separare e contemporaneamente creare l’apertura al contatto e alla comunicazione.

La pelle e’ il più  grande organo del corpo ed e’ il primo senso a svilupparsi nel feto. Tutta la dolcezza della relazione madre-feto si trova nella pelle. La pelle ha la stessa origine embrionaria del sistema nervoso centrale, dell’ipofisi, della ghiandola mammaria e delle surrenali.

Quando la pelle e’ toccata, noi siamo toccati nel nostro rivestimento, noi siamo feriti nella nostra dolcezza: ci sentiamo aggrediti “tutte le cicatrici sono una aggressione memorizzata dai tessuti”.

Quando la pelle e’ toccata, tutta la “famiglia” embrionaria e’ toccata:

  • Sistema nervoso centrale
  • Ipofisi: cambiamenti ormonali (specie l’ossitocina, l’ormone dell’amore e della relazione)
  • Ghiandola mammaria (allattamento)
  • Ghiandole surrenali (adrenalina e cortisolo)

Sotto la pelle, le fasce, sono quelle membrane che collegano tutte le parti, le strutture e gli organi tra loro. Se le fasce sono cicatrizzate, tutta la meccanica del corpo ne e’ informata e modificata. Se l’utero e’ ferito nella sua intimità  si indurisce e crea una tensione meccanica e funzionale.

La cicatrici, quindi, altera l’ordine naturale. L’esterno non protegge più  l’interno. La cicatrice si forma fisicamente ma resta aperta energeticamente. La pelle non fa più  da barriera e diventiamo più  vulnerabili all'influenza esterna e alla perdita di energia.

Il parto e la cicatrice
Il parto e l’incontro con il nuovo essere, che dovrebbe essere una giubilazione vista la  ipersecrezione di ossitocina, e’ una aggressione verso i tessuti che porta a diminuzione dell’ossitocina e quindi ad una eventuale alterazione relazionale e ad una difficoltà’ nell'allattamento. La secrezione di cortisolo, necessaria alla cicatrizzazione, mantiene uno stato di stress permanente.

La nascita della donna, nello stato di madre, e di un bebè , nello stato di bambino, comincia con difficoltà’ e disarmonia.

Questo vissuto, più  o meno traumatico, rimane tra la mamma e il bambino, tra la mamma e se stessa e tra la mamma e suo marito, sia su un piano cosciente che su quello incosciente. Il benessere dell’incontro e’  alcune volte intaccato dalla rabbia, dalla delusione di non avere il bambino sopra di sé, dalla paura per il bambino, dal senso di colpa del bambino e dalla sua sensazione di non essere ascoltato o rispettato, ecc… la cicatrice e’ la memoria di questo vissuto. Mantiene alcune volte la memoria degli eventi precedenti, durante la gravidanza o anche prima. Mantiene la memoria degli eventi durante la cicatrizzazione (6 mesi).

Questa memoria si fissa nei tessuti cicatriziali. Le donne restano bloccate nel loro passato. Uno dei segni di questa memoria e’ la sensibilità  della pelle. E’ la relazione tra la pelle e il cervello. Le cicatrici sono regioni spesso sensibili o anche che bruciano all'inizio e poi diventano insensibili come fossero “morte”. Non c’e’ più  collegamento tra il cervello e questa parte del corpo. La memoria ne resta nascosta, immobilizzata.

• Come ritrovare l’armonia in tutto questo?

• L’obiettivo e’ tornare allo stato iniziale?

Protocollo di armonizzazione globale delle cicatrici
La fortuna che abbiamo oggi e’ quella di poter dare una risposta a questo vissuto e di poter mettere in movimento quello che si e’ fissato! Questo lavoro completo che rilascia il livello fisico, armonizza l’energia e libera le emozioni, e’ stato ideato dal Dott. Mahe’ (medico, osteopata  agopunturista e omeopata). Per equilibrare una cicatrice sono necessarie 1-3 sedute almeno.

  1. La prima tappa della riconciliazione e’ il ringraziamento. Ringraziare la cicatrice e’ importante perché  e’ grazie a lei che il bambino e’ nato e la mamma e’ sopravvissuta.
  2. La seconda tappa e’ il rilassamento, la liberazione emozionale e la dispersione energetica.
  3. La terza tappa e’ l’informazione positiva.

Il mio primo trattamento ad una donna che aveva subito il cesareo e’ stato ad una collega. L’ho rivista dopo 4 anni dal taglio e la donna ha potuto liberarsi delle emozioni legate al parto ma anche di quelle legate al contesto familiare durante la gravidanza e il parto. Lei ha sentito qualcosa liberarsi in lei dal profondo. Una settimana dopo e’ tornata e mia ha detto che prima del trattamento non desiderava un altro bambino e che non ci aveva neanche mai pensato e che da dopo la seduta il desiderio del secondo bambino e’ finalmente arrivato. E’ la testimonianza che il suo sguardo sulla nascita e’ cambiato: e’ piu’ neutro, più’ libero. L’amore circola diversamente. Tre mesi dopo era incinta.

La’ ho capito che c’e’ qualcosa di particolare. Ho avuto anche richieste di trattamenti per favorire la fecondità  dopo un cesareo e funziona molto bene. L’utero conosce il suo ruolo, ha l’energia per l’espulsione. Quando questa tappa manca, l’energia resta dentro i tessuti, l’utero resta sempre pieno. Questo lavoro permette la dispersione di questa energia. L’utero ritrova la sua mobilità’.

Le donne raramente si rivolgono al terapeute per il cesareo, ma piuttosto parlano di lombalgie, di cervicalgie. Simonetta e’ venuta da me per una lombo-sciatalgia persistente da più  di 6 mesi. La radiografia mostrava una ciste nel canale midollare in zona sacrale. Due mesi prima si era fatta rimuove i polipi dal colon. Aveva subito un taglio cesareo 24 anni prima e già  aveva ricevuto un “protocollo” di trattamento per le cicatrici. La liberazione e’ stata talmente forte che durante il trattamento ha sentito un laccio tra la cicatrice e la zona del sacro  dolente. Con il proseguire del trattamento il dolore spariva e alla fine si e’ alzata senza i dolori. Dopo il trattamento ha potuto cambiare le sue abitudini di vita come desiderava da tempo: non era più’ bloccata nel suo passato.

Il tempo per se non e’ per forza un fattore di miglioramento per la cicatrice; il disequilibrio fisico ed energetico e’ talmente importante che le conseguenze possono presentarsi in uno squilibrio anche anni dopo.

La relazione madre-figlio e’ per forza intaccata dal taglio cesareo.  La madre ha difficoltà  ad usare il termine partorire per la nascita del figlio e spesso si nota che residua una relazione di fusione dopo un cesareo. Il senso di colpa, la paura per il bambino, la mancanza di contatto e lo sguardo diretto possono condurre ad un eccessivo senso di protezione e in una relazione fusionale, più  o meno coscientemente. Il bambino può  anche avere la tendenza di rispondere alle emozioni della madre (o ai problemi) con una iperattività  o problemi di sonno per far vedere alla madre che e’ vivo e che tutto va bene, perché  la vita e’ movimento.

L'amore è una questione di spazio. Durante cesareo questo spazio non si crea. La liberazione della cicatrice e la messa in movimento delle energie legata alla madre e al figlio permette di ristabilire l'ordine ontologico (metafisico) dove il piccolo esce dai genitali, si crea uno spazio tra la madre e il bambino prima di essere appoggiato sul cuore della madre in modo da attivare la scintilla d'amore tra i due esseri. Le donne assistono ad un nuovo trasporto d'amore per il proprio figlio dopo il trattamento della cicatrice. Lo sguardo verso il figlio cambia: ”E' nato, è uscito dal mio ventre, è là!”. Un nuovo legame si è creato. I bambini si aprono al mondo, il loro sonno si armonizza e si calmano. La donna si apre ad un'altra forma d'amore e la relazione che prima era esclusiva per il figlio coinvolge anche il suo partner.

La relazione della donna con il suo corpo dopo il cesareo è intaccata da una zona più o meno sensibile intorno alla cicatrice. Talvolta la donna non vuole essere toccata in questa zona. Questa zona è normalmente una zona di piacere e di eccitazione diventa insensibile  o intoccabile. La sessualità può cambiare. Il lavoro sulla cicatrice permette di ritrovare una sensibilità normale, anche dopo la prima seduta.

Anche l'aspetto estetico è importante nella relazione con il proprio corpo. Il rossore può diventare più chiaro, i cheloidi si appiattiscono e si ammorbidiscono. Sento spesso alla fine di una seduta che il “ventre brontola, diventa vivo”.

Ci sono donne che non riescono a perdere peso dopo un cesareo. Durante il trattamento le donne prendono coscienza che la loro immagine mentale è ancora di essere piene, incinta. Il cervello ha mantenuto questo stato e i chili non se ne vanno. La liberazione energetica della cicatrice permette la regolazione mentale e fisica.

Inoltre, la donna è tagliata energeticamente in due dal cesareo (o da una isterectomia laparotomica). Molti meridiani sono tagliati nel loro decorso verticale e così le fasce, che sono rispettivamente trasportatori energetici e di liquidi. Tutte le donne non lo sentono più ma per il corpo è una realtà. Durante il trattamento questa separazione diventa tangibile e  le connessioni si formano dapprima piccole e fino a raggiungere l'armonizzazione globale tra l'alto e il basso del corpo.

L'equilibrio energetico e il ritorno ad una sensibilità normale (testimoniato da un riallacciamento e riconnessione nervosa) sono come una porta che si apre alla riconciliazione con il corpo, con la propria storia e che libera all'incontro con l'altro. Il cesareo non è un fatalità: è una tappa della vita. Il lavoro sulla cicatrice permette un nuovo incontro con il proprio corpo e le proprie emozioni. Si apre la porta per un “parto spontaneo dal basso dopo il cesareo (AVAC o VBAC) se la donna è nell'età e lo desidera vivere.

L'armonizzazione delle cicatrici non è un viaggio indietro ma una liberazione per camminare verso il futuro per la donna e la sua discendenza.

ariticolo del collega David Kanner -  Osteopata
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1 Comment
Renata link
16/12/2023 09:05:38

aiutatemi dopo 13 anni ho il taglio del mio terzo cesareo che sembra carne mangiata mi fa male rosso infiammato finito ciclo mestruale alla soglia dei 38 e ora ne ho 47 ma appunto da 2 anni dolori irritazioni mal odore alla cicatrice chili presi a non finire e non se ne vanno più aiutatemi vi prego grazie non mi sento più io ne femminile 340 100 7047

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