May the Osteopathic Manipulative Treatment lead to a variation of the optometric tests in subjects affected by visual disorders? Tesi di: Cazzola Stefano, Coppotelli Christian, Panzeri Stefano Relatore: Origo Daniele DO MROI 2010-2011 Riassunto Le motivazioni che ci hanno spinto ad indagare questo argomento sono diverse: interesse personale per le problematiche posturali e strutturali derivanti dai disturbi della funzione visiva e viceversa; curiosità professionale sugli effetti dell’ OMT nel campo visivo; aver rilevato che la letteratura al riguardo è limitata, essendo stati i risultati dell’ osteopatia in ambito visivo poco indagati. Abbiamo tentato di verificare se l’intervento osteopatico può indurre un cambiamento misurabile della funzione visiva in un campione di soggetti affetti da disturbi visivi. Studio pilota randomizzato controllato in doppio cieco. Sono stati reclutati 40 soggetti di età compresa tra gli 8 e i 63 anni, in assenza di patologie oculari e di malattie sistemiche. Il criterio d’inclusione nello studio è stato la presenza di disturbi della normale visione: miopia, ipermetropia e astigmatismo di qualsiasi entità. Si sono presi in considerazione due gruppi di 20 pazienti: gruppo 1 (soggetti trattati con OMT) e gruppo 2 (di controllo ,costituito da soggetti non sottoposti a OMT). Il gruppo di trattamento ha ricevuto 3 sedute di OMT per ciascun soggetto nell’ arco di un mese(prima settimana, seconda settimana, quarta settimana). L’indagine della funzione visiva si è realizzata con l’ effettuazione di 19 test optometrici iniziali e finali. Il gruppo di trattamento è stato sottoposto all‘esame visivo prima e dopo le 3 sedute osteopatiche; il gruppo di controllo ha ricevuto la valutazione visiva finale dopo un mese dall’ esame optometrico iniziale. I test optometrici hanno indagato: la biocularità; la binocularità; la convergenza oculare; le forie; la visione stereoscopica; l’ ampiezza accomodativa; il difetto visivo da lontano e da vicino. Su 19 test optometrici, 10 sono stati eseguiti al forottero. I risultati dei test optometrici sono stati giudicati da un optometrista dopo l’analisi delle variazioni delle misurazioni oculari effettuata per ogni paziente e per ogni singolo test optometrico. I dati sono stati utilizzati per la compilazione di aerogrammi ed istogrammi a colonne. L’aerogramma dei risultati totali dei 20 pazienti (somma dei miglioramenti, somma dei peggioramenti, somma dei risultati rimasti invariati dei 19 test di ogni paziente) evidenzia che il 59% dei test resta invariato, il 23% migliora ed il 18% peggiora. Nelle femmine il 60% dei test rimane invariato, il 24% migliora e il 16% peggiora; nei maschi il 58% rimane invariato, il 22% migliora ed il 20% peggiora. A livello dei risultati totali sommando la percentuale dei test migliorati con quella dei test peggiorati, si nota che il 41% dei test subisce comunque una variazione rispetto al valore iniziale pre-trattamento con OMT. Cinque dei 6 soggetti col più alto numero di test peggiorati non avevano un motivo di consulto osteopatico, erano asintomatici. I pazienti con test migliorati sono stati 10. Di questi, 8 avevano un motivo di consulto. I pazienti peggiorati hanno subito prevalentemente un trattamento osteopatico di tipo craniosacrale ed il distretto a cui si è rivolta maggiormente tale manipolazione è stata la faccia. I pazienti migliorati oltre ad un trattamento craniosacrale, hanno subito anche un importante lavoro strutturale(il distretto maggiormente trattato a livello craniosacrale sono state le ossa facciali e craniali, mentre a livello strutturale il distretto più manipolato è stata la colonna vertebrale cervicale-dorsale. Quest’ultimo dato si associa all’evidenza scientifica reperita in letteratura ed evidenziata in bibliografia). I pazienti del gruppo di controllo hanno evidenziato, tramite l’aerogramma dei risultati totali, le seguenti percentuali: 24% dei test migliorati, 20% dei test peggiorati, 56% dei test rimasti invariati. In conclusione nel 44% dei test svolti si sono riscontrate delle variazioni. Oltre ai risultati sopra esposti evidenziati tramite gli aerogrammi, interessante risulta la comparazione dei risultati per ogni singolo test optometrico. I test migliorati con OMT sono stati 6, 4 nel gruppo di controllo. I test peggiorati con OMT sono stati 6, 8 nel gruppo di controllo . I test risultati invariati sono stati 8 in entrambi i gruppi. Il presente studio, allo stato attuale della ricerca, non permette di dare un giudizio sull’effettiva validità positiva dell’ OMT sui disturbi visivi. Consente piuttosto di sottolineare che l’OMT induce dei cambiamenti. In futuro sarebbe utile eseguire un’indagine supplementare con un campione di pazienti più grande ed omogeneo , seguito da un follow-up più a lungo termine. Questa ricerca può anche far presupporre che l’OMT possa scompensare la funzione visiva in soggetti senza un vero motivo di consulto osteopatico, mentre forse contribuisce a migliorare la funzione visiva in quegli individui che non sono in equilibrio, che sono cioè sintomatici. Da questo studio sembra risultare anche una conferma a quanto riscontrato nella scarsa letteratura scientifica specifica disponibile: le disfunzioni della colonna cervico-dorsale condizionano le abilità visive. Abstract
Different reasons have driven us to investigate this topic: personal interest in postural and structural problems originated from disorders of the visual function and vice versa; professional curiosity on OMT effects in the optometric field; the narrowness of the literature about this topic since results of osteopathy in optometric field have been little investigated. We have tried to verify whether the osteopathic intervention can lead to a measurable change of the visual function on a sample of subjects affected by visual disorders. Randomized controlled in double-blinded pilot clinical trial. 40 subjects were enlisted, between 8 and 63 years old, with no ocular pathologies and systemic diseases. The criteria of inclusion in the reserach was the presence of disorders in the normal vision: myopia, hypermetropia, and astigmatism of any kind. Two groups of 20 individuals were considered: group 1 (subjects treated with OMT) and group 2 (of control, formed by subjects not treated with OMT). Each subject of the treatment group had three sessions of OMT over a month (first week, second week and fourth week). The examination of the visual function was carried out by 19 initial and final optometric tests. The treatment group underwent the visual examination before and after the osteopathic sessions; the control group had the final visual evaluation a month later the initial optometric examination. The optometric tests investigated: simultaneous perception, binocularity, ocular convergence, phorias, stereoscopic vision, accommodative range, the far-sight and near-sight visual impairment. 10 tests out of 19 were made at the phoropter. The results of the optometric tests were examined by an optometrist after the analysis of the variations of the ocular measurements carried out for each subject and each optometric test. Data have been used for the compilation of aerograms and column histograms. The aerogram of the total results of the 20 individuals (sum of improvements, sum of worsenings, sum of unchanged results of the 19 tests for each subject) shows that 59% of the tests is unchanged, 23% improves and 18% worsens. In females, 60% is unchanged, 24% improves and 16% worsens; in males, 58% is unchanged, 22% improves, 20% worsens. At the level of total results, adding the percentage of the improved tests to the percentage of the worsened tests, it is possible to notice that 41% of the tests varies somehow in relation to the initial value before the OMT. Five out of 6 of the subjects with the highest number of worsened tests had no reason for an osteopathic consultation, they were asymptomatic. 10 subjects had improved tests, 8 of them had a reason for a consultation. Worsened subjects mainly underwent an osteopathic treatment, a craniosacral therapy mostly focused on the facial area. Improved subjects underwent an important structural treatment in addition to the craniosacral one (at the craniosacral level, facial and cranial bones were the most manipulated area; at the structural level, the cervical-dorsal axis were the most manipulated area. This last datum is supported by the scientific evidence found in literature and presented in the bibliography). Subjects of the control group have showed – thanks to the aerogram of the total results – the following percentages: 24% of improved tests, 20% of worsened tests, 56% of unchanged tests. In conclusion, 44% of the tests presents some variations. In addition to the above results explained through aerograms, the comparison of the results for each optometric test is interesting. Improved tests with OMT have been 6; 4 in the control group. Worsened tests with OMT have been 6; 8 in the control group. Unchanged tests have been 8 in both groups. At the current state of the investigation, this research can not state the actual positive influence of OMT on visual disorders. However, it shows that OMT leads to variations. It would be useful in the future to carry out an additional study with a larger number and more homogenous subjects, followed by a long-term follow-up. This research also drives to assume that OMT could unbalance the visual function in subjects with no reason for an osteopathic consultation, but might improve the visual function in symptomatic individuals. According to this study, it seems possible to confirm what is presented in the available limited specific scientific literature: dysfunctions of the cervical- dorsal axis affect visual abilities. Comments are closed.
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Novembre 2024
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