Serena Sabella Il travaglio è (secondo me) la fase più delicata e importante di tutta la gravidanza. Quella in cui viene fuori il nostro istinto animale e si osserva il fenomeno di donnine ben educate che passano velocemente da «Amore mi fai un massaggino per alleviare il dolore» a «Se sto soffrendo così e sono a un passo da un girone infernale, è solo colpa tua. Sparisci!» urlata a pieni polmoni con la verve della protagonista dell’esorcista. Travaglio attivo e playlist Anche gli ospedali hanno capito l’importanza di questo momento e man mano, stanno invertendo la tendenza di pilotare il travaglio tramite indicazioni terapeutiche a favore di un travaglio attivo in cui la protagonista è solo la donna che sta per diventare mamma. Per questo, in molte sale parto, consentono di portarsi appresso un cd con una playlist personale da mettere su per rilassarsi o darsi la carica nelle varie fasi del travaglio. Io ho trovato le mie canzoni che ascoltavo in loop con l’mp3 nelle orecchie. Mi aiutavano a isolarmi dal resto del mondo. Dagli infermieri che passavano in corridoio, dalla frenesia delle ostetriche che saltellavano da una sala parto all’altra, dall’eccitazione di lui che faceva la ola ogni volta che la contrazione diventava più forte (pensava che il parto fosse vicino). Non condividerò la mia playlist perché penso che ognuno debba trovare le proprie note alle quali ancorare i ricordi di uno dei momenti più straordinari della vita di una donna. Ti dirò solo il tipo di musica che ho scelto durante le fasi del travaglio.
Fase dilatante latente La fase latente è quella in cui la dilatazione procede lentamente (da 0 a 4 cm) e le contrazioni sono sopportabili. Ho scelto della musica tranquilla, qualcosa di New Age mescolato a qualche pezzo Pop molto (molto) tranquillo. Bisogna rilassarsi e avviare il travaglio. Fase dilatante attiva Si avvicina il parto. Questa è la fase in cui la progressione del travaglio diventa più veloce e le contrazioni si fanno più dolorose. Si passa da 4 a 10 cm. Non ho vissuto questa fase (ahimè) ma nella mia playlist avevo messo dei pezzi rock (anche Loredana Bertè, per esempio) perché lo immaginavo come un momento in cui avrei avuto bisogno di qualcuno che mi dicesse «Vai avanti e non fermarti! Dai, che ce la puoi fare.» Alla fine, purtroppo il mio è stato un taglio cesareo ma ho vissuto un bel po’ di travaglio (15 ore) e ho dei ricordi bellissimi ogni volta che ascolto quelle canzoni. Trova la tua playlist e buon travaglio.
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Novembre 2024
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