Il Palace Hotel di Milano Marittima ha ospitato, in occasione della 43° edizione del Congresso Nazionale dell’Albo degli Ottici Optometristi, più di 600 partecipanti e 40 aziende leader: erano presenti protagonisti del settore ed altri professionisti in ambito medico-sanitario, quali oculisti, ortottisti, osteopati e posturologi, oltre ad esperti di marketing e dell’ottica oftalmica. Accademia Osteopatia e Scuola di Ottica e Optometria Leonardo da Vinci erano rappresentati dal Dott. Matteo Tuvinelli e dal prof. Marco Benedetti. La collaborazione multidisciplinare tra vari professionisti che concorrono al benessere della persona ed al miglioramento della sua qualità di vita diventa sempre più importante in questo contesto sociale. Il Congresso è stato un successo di settore ed ha rappresentato un’ottima occasione per sottolineare l’importanza della sinergia tra osteopata ed optometrista: due figure professionali che collaborano sulla correlazione tra postura e percezione visiva, eliminando non solo il sintomo, ma soprattutto la causa alla base della sua comparsa. Aspetto visivo nella valutazione dell’osteopata
Matteo Tuvinelli, osteopata L’obiettivo dell’osteopata è quello di ricercare la causa primaria dei disordini muscoscheletrici, attraverso un’attenta valutazione posturale, dei test attivi e passivi e una fine discriminazione palpatoria al fine di individuare le cause che hanno portato alla manifestazione del sintomo dolorifico. Tra queste disfunzioni primarie vi può essere un’interferenza visiva. L’osteopata attraverso la valutazione visiva della posizione del capo e la palpazione della tonicità della muscolatura sub-occipitale, degli scaleni e più in generale delle strutture innervate dal trigemino e quelle in relazione ad esso, è in grado di capire quando c’è una interferenza dei recettori visivi sulla postura e su un eventuale sintomo. In questo caso l’osteopata si avvarrà della collaborazione dell’optometrista al fine della risoluzione del caso e quindi del sintomo. L’optometrista avrà invece bisogno dell’osteopata quando non riesce a ripristinare la posizione corretta del soggetto, ovvero riuscirà a risolvere e normalizzare l’interferenza visiva, ma non potrà eliminare o migliorare le altre disfunzioni presenti dovute, ad esempio, a posture viziate mantenute a lungo, a crescite repentine, a rilevanti traumi pregressi o ad interventi chirurgici, a disordini di natura viscero-somatica e altro ancora. Per questi motivi la collaborazione multidisciplinare tra vari professionisti che concorrono al benessere della persona e al miglioramento della sua qualità di vita, diventa sempre più importante in questo contesto sociale, in particolare tra osteopata ed optometrista vista l’ “evoluzione” sociale che ci sta portando verso un aumento della sedentarietà e dell’utilizzo di device con stimolazioni alterate della componente muscoloscheletrica e visiva. Comments are closed.
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Novembre 2024
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