Parto e occlusione perché c'è relazione? In molte cartelle fatte dagli ortodontisti è prevista una domanda riguardante la modalità del parto, di solito però ci si limita a chiedere se sia stato eutocico (parto effettuato senza complicanze né per la madre né per il feto) o distocico ( quando, in seguito all'insorgenza di complicazioni od ostacoli al suo espletamento, è necessario l'intervento attivo dell'ostetrico) e tutto l'interesse termina lì. Difficile si vada a fondo indagando sul periodo antecedente come la gestazione, travaglio e parto poiché questi possono aver influenzato in maniera a volte notevole la forma e la funzione del cranio e quindi anche l'apparato stomatognatico. E' necessario affermare che si rischia di più in quei pochi secondi che in una vita intera. Quando si indaga chiedere sempre se la madre ha avuto le contrazioni nel travaglio , se ha dovuto assumere miorilassanti, quanto è durata la gravidanza, se è stato un parto a termine o anticipato, quanto è durato il travaglio, il feto come si è presentato aveva cordone attorno al collo ecc. Se si è fatto un cesareo è stata la puerpera a deciderlo o era inevitabile per travaglio prolungato? Nel 70 % dei casi il feto si presenta cefalico e con una posizione chiamata occipite iliaco sinistro anteriore. Nell'imminente parto il cranio ha diametri trai 9 e 14 cm e deve attraversare un canale che di solito è di 12 cm ragion per cui il cranio deve avere sufficiente elasticità al passaggio e le ossa craniche si sovrappongono una sull'altra. Una cosa ancora poco indagata è in che percentuale dopo il parto le ossa craniche ritornano al loro stato precedente e cosa succede se le contrazioni durano troppo. Nel parto la testa del bimbo fa una rotazione di 45° verso destra per offrire un diametro minore allo stretto passaggio tra sacro e pube, per cui una volta che la testa è passata spinta dalle contrazioni uterine essa continua a ruotare per poter effettuare una estensione cervicale attorno al pube alla fine escono le spalle di solito prima la destra e poi la sinistra. Dalla dinamica del parto si può comprendere che una sosta prolungata durante il passaggio può provocare effetti duraturi sulla forma e sulla funzione dell'occipite che in questa fase è costituito da 4 parti cioè i suoi nuclei di ossificazioni. Una compressione prolungata crea una non perfetta consolidazione delle parti e resta spesso una torsione occipitale che in osteopatia viene chiamato lesione intraossea dell'occipite. Il tutto ha riflessi sulla colonna vertebrale attraverso la prima vertebra cervicale e sull'occlusione attraverso la mal posizione del temporale e quindi della mandibola così come del mascellare attraverso lo sfenoide in stretto rapporto con l'occipite attraverso l'articolazione sfenobasilare. Per l'ortodontista la fase del parto è importante poiché la rotazione del cranio fa si che il lato destro scivoli sul temporale e parietale di solito destri facendolo uscire più rapidamente e crea una torsione cranica con una asimmetria del cranio e facciale. Da questo momento il sistema cercherà tutti i compensi attraverso l'uso della lingua e suoi muscoli, infatti la lingua dall'interno può spingere le ossa del cranio e cercare di riportare l'equilibrio e la simmetria salvo limitazioni patologiche della stessa o utilizzo di presidi precoci quali il biberon o ciucci vari. Ricercare una simmetria a tutti costi non deve essere l'obiettivo di un trattamento ortodontico corretto. La cosa importante e mettere il sistema in condizione di convivere e reagire correttamente con il suo ambiente esterno. L'OSTEOPATIA lavora in questo ambito.
0 Comments
Leave a Reply. |
ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
November 2024
Categorie
All
|