Roma, 7 ago. (AdnKronos Salute) 15:28 Secondo la Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca) anoressia, bulimia e altri problemi legati al cibo sono un fenomeno in aumento in Italia, dove c'è una sempre maggiore attenzione nei confronti dell'immagine. Le stime dicono che, tra le giovani donne, l'incidenza di queste malattie sia dello 0,5% per l'anoressia, tra l'1% e il 2% per la bulimia e del 3-4% circa per i disturbi 'Ednos', tutti quelli che sfuggono ai criteri diagnostici classici che permetterebbero di definirli. In sostanza si può affermare che circa il 5-6% della popolazione femminile tra i 12 e i 25 anni, soffre di un rapporto alterato e patologico con l'alimentazione e il corpo. Una percentuale che, secondo la Sisdca, può salire al 10% considerando anche i disturbi parziali, cioè quelle situazioni non ancora patologiche, ma che possono rappresentare un campanello d'allarme. Secondo l'American Psychiatric Association, solo una bassa percentuale di anoressici guarisce completamente, ma nella maggior parte dei casi si ottengono comunque buoni risultati. Frequentemente rimangono nei pazienti sintomi ossessivo-compulsivi, fobie e abuso di sostanze. I due terzi degli anoressici continuano infatti ad avere problemi di relazione con il cibo e il peso corporeo e il 40% circa manifesta sintomi di bulimia. Tuttavia, il rapporto e le Linee guida pubblicate nel 2000 dalla Apa indicano che più del 44% dei pazienti trattati ha ottenuto buoni risultati, con il recupero del 15% del peso corporeo mancante e con la regolarizzazione del ciclo mestruale. In generale, il trattamento è tanto più effettivo quanto più è giovane il paziente che lo inizia.
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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