L’Osteopatia è un approccio sicuro e naturale per la salvaguardia della salute per tutti gli stadi della vita. Sono sempre più richiesti i trattamenti osteopatici per bambini, per alleviare le tensioni meccaniche acquisite prima della nascita oppure durante il parto.
Perché l’osteopata? La pratica dell’osteopatia coinvolge l’applicazione attenta e specifica di uno sviluppatissimo senso del tocco sia per la diagnosi che per il trattamento di problemi meccanici che riguardano qualsiasi parte del corpo.Tutto questo, combinato con una conoscenza dettagliata dell’anatomia umana, della fisiologia e dei processi patologici, oltre ad una profonda conoscenza dei metodi clinici classici e tradizionali, permette all'osteopata di trattare i pazienti, anche bambini, promuovendo i meccanismi di auto-guarigione del corpo.
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![]() Le tecniche di manipolazione osteopatica si basano sul principio che la struttura del corpo e la funzione sono dipendenti l'uno dall'altro. Quando la struttura è alterata attraverso il sistema muscolo-scheletrico, le anomalie si verificano in altri sistemi del corpo. Questo, a sua volta, può produrre restrizione di movimento, di mobilità, cambiamenti del tessuto, e asimmetrie (disfunzioni somatiche). Questo vale per tutte le età, ed è per questo che l'Osteopatia si occupa anche dei bambini, anche molto piccoli e neonati. ![]() Dopo esserci concentrati sui liofilizzati ecco un approfondimento sugli omogeneizzati per l’infanzia. 10 Fatti 1) Cominciamo dal termine “omogeneizzato”. Ho notato che questo termine viene utilizzato solo ed esclusivamente in Italia (ma sono pronto ad essere smentito in quanto non ho controllato tutti i paesi e tutte le marche) in quanto all'estero si parla di purè o passati. Guardate ad esempio l’immagine qui di fianco dove è raffigurato un vasetto di “omogeneizzato” in vendita in Svizzera. Lo stesso prodotto viene chiamato “omogeneizzato” in italiano, “mouliné” in francese e “püriert” in tedesco. “Mouliné” può essere tradotto con macinato/passato, mentre “püriert” (termine più generico) con schiacciato/passato. Il processo di “omogeneizzazione” è molto complesso coinvolgendo sia la chimica che la meccanica. Nella sua accezione più comune viene utilizzato per il burro e il latte (il latte che compriamo è “omogeneizzato”), ma nel nostro contesto credo che sia semplicemente usato come sinonimo, appunto, di tritato/sminuzzato/passato, ecc. Nel tentativo di capirci di più ho fatto un po’ di domande alle varie case produttrici, ma dopo diverse risposte evasive (o semplicemente dettate dall’ignoranza) la Hipp UK mi ha confermato che il termine “omogeneizzato” va inteso come “triturato finemente fino a ottenere una purea” e che gli omogeneizzati italiani e le puree britanniche (per l’inizio dello svezzamento) sono equivalenti. L’assistenza clienti della Plasmon aggiunge anche che il processo di omogeneizzazione, non ingloba “aria, come potrebbe avvenire attraverso un frullatore”. ![]() Un approfondimento sui liofilizzati di carne per l’infanzia. 10 Fatti 1) La liofilizzazione è un procedimento chimico davvero complesso; è un mix tra congelamento a basse temperature ed essiccazione, e il prodotto finito è una polverina più o meno granulosa. Gli alimenti che vengono generalmente sottoposti ad un processo di liofilizzazione sono: caffè, camomilla, succhi di frutta, tè, patate, frutta esotica, farmaci, alimenti per bambini e l’infanzia, oppure prodotti dietetici. Esempi di utilizzazione sono il caffè istantaneo, il mangime per pesci, gli ingredienti per la preparazione di zuppe e piatti pronti, ecc. Aprirà domani 28 maggio nell'Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, l'Ambulatorio di Osteopatia Neonatale e Pediatrica sotto la responsabilità del dott. Marco Petracca, osteopata, specialista in Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione, docente nella Scuola di Osteopatia C.E.R.D.O. a Roma oltre che alla la Facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza” Università di Roma in cui insegna Fisioterapia.
Ecco l'Ambulatorio tra le attività ospedaliere: clicca qui Scoliosi, la ricerca che non ti aspetti: "Il nuoto non fa bene alla schiena" La tesi che ribalta tutte le precedenti 'certezze' conclude un lavoro studio dell'Istituto scientifico italiano colonna vertebrale che sarà presentato al congresso internazionale di Chicago a maggio. In certi casi, l'attività natatoria potrebbe persino peggiorare la situazione di AGNESE ANANASSO ![]() "Suo figlio ha le alucce di pollo, ha anche un po' di scoliosi: lo porti a fare nuoto che gli fa bene". Un assioma che dura da vent'anni, ma che sta vacillando. Come prova a dimostrare, ultima in ordine di tempo, una ricerca sviluppata dall'Istituto scientifico italiano colonna vertebrale (Isico), ancora inedita, che verrà presentata al congresso della International Society for the Study of the Lumbar Spine (Issls), in programma dal 13 al 17 maggio a Chicago. "Il nuoto non cura la scoliosi, anzi ... L'Interdisciplinarietà in Pediatria. L'Osteopatia e… Questo il titolo del Congresso presieduto dal Dr. Giuseppe Di Mauro e patrocinato dalla Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale, che si terrà il prossimo 6 aprile al Grand Hotel Vanvitelli di San Marco Evangelista (CE).
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
November 2024
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