PERCHE' ANDARE DAL FISIOTERAPISTA OSTEOPATA SE STO BENE!?!?
Erroneamente molti vanno dal Fisioterapista Osteopata, in italia, quasi esclusivamente se in presenza di un sintomo, difficilmente (se non in campo sportivo) i pazienti si sottopongono a controlli periodici per capire se la loro condizione apparentemente sana, possa dare problemi in futuro. Sebbene non tutti i dolori e le problematiche possono essere individuate precocemente, sicuramente uno screening della postura e del movimento possono essere d'aiuto per individuare disfunzioni e anomalie,che se corrette per tempo, possono ridurre o evitare l'insorgenza di dolori, blocchi o problematiche più difficili e lunghe da curare in un secondo momento. E' importante "usare" il Fisioterapista Osteopata come alleato per la PREVENZIONE . 🔊 Fare un controllo richiede solo 1 ora ogni 3 o 4 mesi! INDIVIDUARE PROBLEMATICHE PER TEMPO : - RIDUCE O EVITA IL SINTOMO - RIDUCE LA FORMAZIONE DI ARTROSI - RIDUCE NOTEVOLMENTE LE SPESE DI CURA --> Chiama per maggiori informazioni: 3406828905 #cura #prevenzione #artrosi #fisioterapia #riabilitazione #osteopatia #aosta #dolore #sport #postura #rpg #salute #pain #wellness #fitness #infortunio #cervicale #maldischiena #backpain #manipolazione #fascia #marcopaonessa PERCHE' ANDARE DAL FISIOTERAPISTA OSTEOPATA SE STO BENE!?!?
Erroneamente molti vanno dal Fisioterapista Osteopata, in italia, quasi esclusivamente se in presenza di un sintomo, difficilmente (se non in campo sportivo) i pazienti si sottopongono a controlli periodici per capire se la loro condizione apparentemente sana, possa dare problemi in futuro. Sebbene non tutti i dolori e le problematiche possono essere individuate precocemente, sicuramente uno screening della postura e del movimento possono essere d'aiuto per individuare disfunzioni e anomalie,che se corrette per tempo, possono ridurre o evitare l'insorgenza di dolori, blocchi o problematiche più difficili e lunghe da curare in un secondo momento. E' importante "usare" il Fisioterapista Osteopata come alleato per la PREVENZIONE . Fare un controllo richiede solo 1 ora ogni 3 o 4 mesi! INDIVIDUARE PROBLEMATICHE PER TEMPO : - RIDUCE O EVITA IL SINTOMO - RIDUCE LA FORMAZIONE DI ARTROSI - RIDUCE NOTEVOLMENTE LE SPESE DI CURA --> Chiama per maggiori informazioni: 3406828905 Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking Se hai subito un infortunio o soffri di dolore cronico, sappi che non c'è nessuna pillola magica o ricetta segreta.
Perdere peso, fare fisioterapia o recuperare da un'operazione chirurgica richiedono dedizione e pazienza. È una maratona, non uno sprint. Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking IRRITABILITA', DISTURBI DEL SONNO, DIFFICOLTA' DI SUZIONE, COLICHE, REFLUSSO, TORCICOLLO, PLAGIOCEFALIA, PIEDE TORTO. Il fisioterapista osteopata non si occupa solo della patologia ma di massimizzare il funzionamento del corpo in presenza o meno di patologia. La visita col Dott. Marco Paonessa, specializzato in Osteopatia pediatrica all'Università di Milano Bicocca, consta di una raccolta dati, un esame clinico ed eventualmente un trattamento. Nel caso in cui il bambino presenti segni o sintomi che indichino necessità di attenzione medica, il paziente verrà riferito al PEDIATRA con lettera di spiegazione. In caso contrario il trattamento fisioterapico-osteopatico avverrà tramite TECNICHE MANUALI molto specifiche e DELICATE, nell'assoluto rispetto dei tessuti molto plastici del paziente. Nella modalità operativa del Dott. Paonessa viene valorizzata la collaborazione con altri specialisti (Pediatra, Logopedista, Neuropsichiatra, Psicologo etc.). L'Osteopatia Pediatrica si avvale di TECNICHE MANUALI DELICATE ma specifiche per eliminare le restrizioni di mobilità e massimizzare il funzionamento del corpo del bambino.” Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking Nel neonato il piede è fisiologicamente piatto, perché ha una funzione esclusivamente sensoriale (deve dare al cervello informazioni). Col progredire delle tappe motorie e (stazione eretta, cammino, corsa, salto) la funzione motoria integra sempre più quella sensoriale permettendo l’esecuzione di gesti motori sempre più complessi. Per raggiungere queste abilità, il piede deve poter “sentire” e il modo migliore è farlo camminare scalzo: come dico sempre le scarpe migliori sono le “non scarpe”, quindi il consiglio è di ritardarne il più possibile l’uso. Il piede infatti per svilupparsi ha bisogno delle stimolazioni più varie, da superfici e materiali diversi (dal pavimento a cuscini o coperte, fino ad elementi naturali come sabbia, erba, terra, sassi). Ora facciamo un piccolo focus sul piede piatto, uno dei motivi più frequenti di consulto pediatrico a livello muscolo-scheletrico. È un problema non ancora perfettamente chiarito dalla letteratura medico-scientifica, ma è riconosciuto come un’adeguata stimolazione del piede nella prima infanzia e un controllo dei fattori di rischio ne prevengano l’instaurarsi. Consideriamo che la volta plantare inizia il suo sviluppo verso i 3 anni, di e si completa attorno 10-12 (in armonia con le curve di colonna e dentizione). Se è vero che una diagnosi definitiva dello specialista si fa intorno 10 anni, una valutazione funzionale accurata si può fare già tra i 4 e i 6, mentre alcuni fattori di rischio si possono individuare ancora prima: è importante quindi controllare il progressivo sviluppo delle curve del piede dalla prima infanzia, per poter avere maggior margine di intervento riuscire a ”prevenire invece che curare”. Ecco i principali parametri da valutare: - età bambino - presenza di altre anomalie alla curvatura colonna o agli arti inferiori - stile di vita sedentario o attivo, - eventuale sovrappeso - familiarità - lassità legamentose - restrizioni miofasciali o tendinee - restrizioni articolari mobilità piedi - altri eventuali sintomi (dolore, ma anche precoce affaticamento nel cammino) Anche mamma e papà possono controllare questi fattori, e richiedere eventualmente una valutazione specialistica. Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking Il mal di schiena nel bambino non dovrebbe essere un evento comune e dunque va sempre guardato con attenzione! Il dolore alla schiena può essere dovuto al semplice sovraccarico del sistema muscoloscheletrico, a vere e proprie patologie del sistema muscoloscheletrico oppure può essere un dolore riferito da alcuni visceri addominali o pelvici. Per questo in pediatria è necessaria una analisi approfondita del dolore del bambino che ci permette di capire se il dolore è indice di una patologia (e quindi il bimbo va inviato al pediatra) oppure è di tipo funzionale (la colonna duole perché si muove male ma non c’è nessuna patologia). Dagli algoritmi per la diagnosi usati in pediatria emerge una regola generale: più il bambino è piccolo più aumenta il rischio che il dolore nasconda una causa seria. Più ci si avvicina alla adolescenza più è facile che il dolore provenga da una patologia non grave del sistema muscolo scheletrico. In ogni caso la stragrande maggioranza dei mal di schiena in età pediatrica sono di origine funzionale ovvero non vi è nessuna patologia sottesa al problema! Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking DIFFICOLTÀ DI SUZIONE: lingua, mandibola e colonna cervicale sono intimamente interconnesse. Durante l’allattamento è necessario che queste strutture abbiano piena libertà di movimento ovvero non siano sottoposte a tensioni perché la suzione e la deglutizione possano avvenire correttamente. Molto spesso la scarsa capacità di aprire la bocca, il prender il capezzolo in punta, il “mordere” invece che succhiare, l’ingurgitare aria, sono l’espressione di una impossibilità del bambino di di muovere adeguatamente la lingua o la mandibola che sono legate alla colonna cervicale (e non solo). È fondamentale qui la collaborazione tra il fisioterapista osteopata pediatrico che si occupa di dare libertà di movimento alle suddette strutture e l’ostetrica che consiglia la mamma circa la tecnica di allattamento e la gestione di eventuali problematiche correlate (ragadi, mastiti...). In particolare è suggerito rivolgersi all’osteopata se: -la suzione è dolorosa per la mamma -il bimbo inghiotte molta aria -il bimbo non riesce ad aprire grande la bocca -la lingua “schiocca” -la suzione non è forte e coordinata -il capezzolo è schiacciato dopo la poppata -il bambino ha una preferenza di rotazione del capo -il bambino non succhia bene da un seno -il parto è stato problematico, lungo o cesareo Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking PERCHÉ PORTARE IL BIMBO DALL’OSTEOPATA DOPO UNA CADUTA DAL FASCIATOIO? Come qualsiasi trauma anche la caduta dal fasciatoio va considerata dal punto di vista MEDICO per le conseguenze dirette e dal punto di vista FISIOTERAPICO/OSTEOPATICO per le problematiche secondarie. 1-valutare le PROBLEMATICHE DIRETTE: se in dubbio il bimbo va fatto vedere al PS Pediatrico dove il medico ascolterà la storia (altezza della caduta, pianto immediato, età del bimbo, presenza di altre patologie etc) e osserverà la presenza di: -alterazioni dello stato o di coscienza o de comportamento (sonnolenza, irritabilità, rifiuto di giocare, confusione etc) -vomito -mal di testa -segni di frattura cranica (depressioni o anomali rilievi della scatola cranica, ecchimosi cioè ematomi intorno agli occhi o dietro alle orecchie, perdita di qualsiasi fluido dal naso o dalle orecchie) -segni di frattura del torace o degli arti (Dolore alla palpazione della zona, ematoma/gonfiore, rifiuto del movimento) In base a quanto rilevato il medico deciderà se eseguire ulteriori esamini (per esempio una TAC, ecografia o radiografia) o monitorare il bambino per 24/48 ore. 2)PROBLEMATICHE SECONDARIE: Se dal punto di vista medico è tutto in ordine è il caso di far vedere senza urgenza il bambino dal fisioterapista osteopata. Gli obiettivi del trattamento osteopatico post trauma sono quelli di facilitare il drenaggio linfatico per diminuire il gonfiore e ridurre lo spasmo muscolare e gli squilibri articolari che si verificano nel caso di una contusione (botta) o di una distrazione dei tessuti molli (muscoli-legamenti). L’osteopata andrà inoltre a valutare le zone distanti dal trauma che hanno “incassato il colpo” e stanno creando tensioni che sono sfavorevoli all’equilibrio di un corpo in crescita. Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking “Ti ho detto che devi chiamarmi!” “Che me lo devi dire prima!” “Si fa nel VA-SI-NO!” Niente da fare. Tutte queste parole scivolano via... La cacca è tutta lì. -- Il messaggio che arriva chiaro non è nelle parole, ma è l’espressione tesa della mamma, il suo tono nervoso… “Sono stato cattivo!" "Forse sono davvero cattivo brutto e sporco!” Non è quello che la mamma voleva dire! Certo. Ma può essere quello che il bambino ha capito. -- E allora… “Mannaggia a questa cacca!” “Come devo fare per accontentare la mamma e non sporcarmi?” Semplice! “Stringo il culetto forte forte e non la faccio più!” -- Signore e signori: questi sono i bambini! -- Parliamo allora della stipsi. Quasi sempre in età pediatrica la stipsi non sta nel culetto, ma nella testolina! Se la cacca infatti è una “cosa brutta”, il bambino “non la vuole fare” e la trattiene. Quindi non basta modificare la dieta con le verdure ecc... come si fa con gli adulti. Nei bambini l'approccio è diverso. -- Se la cacca viene trattenuta, diventa dura e fa anche male! Come si fa? “E che posso fare?” “Stringo il culetto ancora più forte e vediamo se prova ad uscire un’altra volta!” -- Stringi stringi alla fine è possibile che un poco di cacca scappi lo stesso e sporchi la mutandina…! La faccia di mamma diventa ancora più brutta. “Dottore lo fa apposta per farmi un dispetto!” “Dottore è molle, ha la diarrea!” “Dottore ma può essere che non sente lo stimolo?” Niente di tutto questo! Una mutandina sporca di cacca è solo l’epilogo di un grande sforzo per evitare “il disastro” di una cacca! (...e cercare anche di fare finalmente contenta mamma!) -- Se poi la puzza di una cacca scappata in una mutandina viene scoperta da altri bambini, in una classe… La mortificazione, il senso di sporcizia e inadeguatezza possono diventare veri problemi! -- “Dottore però nel pannolino la fa e allora quando vedo che la deve fare glielo metto…” Succede anche questo. Per qualche bambino infatti la salvezza è un pannolino che “se la mangia” e amen! --- “Ma perché questi bambini non capiscono una cosa così facile?” “Non capiscono” perché a due anni il linguaggio comprensibile è fatto di non verbale. E' il "bambinese"! Il linguaggio delle emozioni. -- E allora, come deve fare la mamma per dire: “Devi farla nel vasino!”? Ecco la traduzione: “Evviva! Facciamo insieme un gioco nuovo!” Appena il bambino si fa un po’ serio e si ferma… “Wow! Andiamo a giocare!”: “Tu ti siedi sul tuo vasino io sul mio gabinetto…” Giochiamo! Non “dobbiamo fare qualcosa e tanto meno la cacca”! -- Ci sono poi momenti particolarmente propizi: dopo mangiato, si attiva il riflesso gastrocolico.... E allora dopo mangiato... E' il nostro momento per leggere una bella favola! “Ti seduto qui sul vasino e mamma che ti abbraccia e legge…” “Ma io non devo fare niente!” “Certo! Ma noi leggiamo una bella favola vicini vicini!” "C'era una volta..." L’ultima cosa da nominare è una cacca che “deve” uscire! Cerchiamo invece di spostare l’attenzione del bambino dallo sfintere anale alla tenerezza di un abbraccio, cullati da una bella storia. Dobbiamo rilassarci! Se ci riusciamo, finalmente l’intestino è lasciato in pace e può fare il suo mestiere! -- E allora, se mentre raccontiamo… oplà! “Guarda caso”, succede qualcosa lì sotto… La favola si ferma per una esplosione di gioia: "Che sorpresa!" “bravissimo!” Se alla fine della favola invece non è successo niente… Nessun commento. La favola è stata bella! Riproveremo. -- E’ possibile una scena diversa: siamo arrivati tardi. La cacca è lì nella mutandina. “Evviva! La cacca sta uscendo, bravissimo! Corriamo corriamo… Bravo!" "Hai fatto proprio una bella caccona!” -- “Ma non è vero! si era sporcato tutto…” Non fa niente. Possiamo trascurare una verità che in quel momento non serve! L’evento, comunque bello e rassicurante, si trasferisce in “zona vasino” e diventa un’occasione di particolare contatto con la mamma! Cosa conta? Il sorriso, il gioco, l’apprezzamento, la serenità correlata “all’evento cacca”. -- Non ci sono “prestazioni” da richiedere al bambino. Se però in qualche modo arriva qualcosa nel vasino... Apprezzamenti speciali e dose supplementare di coccole! Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking [GUARIRE DAL MAL DI SCHIENA E' DIFFICILE] E’ una condizione con la quale convivi da tempo. Nonostante ne hai provate di tutti i colori, tra cure farmacologiche e terapie di ogni tipo, hai ottenuto nella migliore delle ipotesi solo benessere momentaneo. Il dolore ormai fa parte della tua vita e ti limita in ogni cosa: Nel lavoro Nella famiglia Per non parlare del tuo tempo libero: sport, gite fuori porta, lunghe passeggiate sono diventate solo un bel ricordo. Ormai il tuo unico pensiero fisso è: “Spero di NON bloccarmi oggi e che questo dolore che sento non si trasformi in quella coltellata che mi costringerà a letto”. “Come farò a lavoro?” “Cosa dirò ai miei figli o a mia moglie se anche questa volta non sarò in grado di soddisfare i suoi bisogni?” Purtroppo ti senti prima sballottato da una parte all'altra e poi magari abbandonato a te stesso. Perché si sa: “quando non si riesce a curare qualcuno si dice che il male è nella sua testa” E finisci col crederci così tanto a questa cosa che alla fine ti rassegni. Pensi che dovrai convivere per sempre con il dolore. Non ti fidi più di nessuno. E che tutti intorno a te vogliono solo prenderti in giro e spillarti soldi per l’ennesima volta. Oggi voglio però dimostrarti che NON è così. Che non dovrai necessariamente soffrire per sempre e che la Guarigione può essere possibile. O quantomeno è possibile un netto miglioramento della tua condizione. Anche io, nonostante all'epoca avessi solo vent'anni, ho sperimentato cosa voglia dire avere dolore cronico. E vivere nella costante paura di bloccarsi da un momento all'altro. Anche io ho cercato di distruggere i sintomi con ogni farmaco e terapia possibile, senza successo. Era una guerra in cui perdevo in partenza. Con il tempo e con le persone giuste ho compreso il perché. Il problema NON era il dolore. Il problema NON era quell'ernia del disco o quella protrusione. Il problema era perché sentissi il dolore e perché avevo quell'ernia nonostante i miei vent'anni e una vita tranquilla. Ho capito l’importanza del risalire all'origine del Mal di Schiena e di scoprirne la CAUSA SCATENANTE. Questa è diventata oggi la mia missione ed è il motivo per cui ho intrapreso questi studi e ho creato questa pagina. E tu dirai: “le solite promesse che poi mi deluderanno per l’ennesima volta, metodi miracolosi…” No, non parlo di promesse ma di un netto capovolgimento del modo in cui si affronta il mal di schiena, fondato: sull'ascolto dei sintomi e non sulla loro soppressione. Sul considerare il tuo corpo come un unità indivisibile dove anche un mal di pancia frequente può crearti mal di schiena. Sul considerare te stesso parte integrante del processo di cura e non come il paziente a cui somministrare l’ennesima cura. Se vuoi capire da dove partire, il modo giusto è leggere il Mio Ebook Gratuito sui 5 errori più comuni che commette chi ha mal di schiena. Puoi prenotare una visita con me, clicca qui: https://olos.beebeeboard.com/booking Clicca sul link qui sotto per scaricare l'ebook:
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ATTENZIONE LEGGEREIl dottor Paonessa non rilascia AutoriMarco Paonessa Archivio
Settembre 2021
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